tag:blogger.com,1999:blog-83179488633578926272024-03-13T14:44:19.584-07:00Arte-BlogMarahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.comBlogger46125tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-80421383236038921302022-04-15T00:43:00.001-07:002022-04-15T00:43:13.449-07:00VIDEO-LEZIONE Arte Preistorica<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="370" src="https://www.youtube.com/embed/dcmkChYJOlc" width="472" youtube-src-id="dcmkChYJOlc"></iframe></div><br /> <p></p>Donatella Taorminahttp://www.blogger.com/profile/13329800194845139082noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-32305140551624115752022-04-15T00:40:00.007-07:002022-04-15T00:40:48.858-07:00VIDEO-LEZIONE sull'Arte Greca<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="359" src="https://www.youtube.com/embed/ITiqEdPOTiM" width="480" youtube-src-id="ITiqEdPOTiM"></iframe></div><br /> <p></p>Donatella Taorminahttp://www.blogger.com/profile/13329800194845139082noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-14248812687980987812022-04-15T00:34:00.030-07:002022-04-15T00:41:26.348-07:00VIDEO-LEZIONE sulle Avanguardie storiche<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="361" src="https://www.youtube.com/embed/wxTiQHvFGHM" width="474" youtube-src-id="wxTiQHvFGHM"></iframe></div><br /> <p></p>Donatella Taorminahttp://www.blogger.com/profile/13329800194845139082noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-65607685632966622852021-02-11T12:54:00.011-08:002021-02-12T02:54:40.167-08:00I simboli nell'arte: colori (seconda parte)<p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Come per il precedente video, p</span><span>er la visione a tutto schermo, consiglio di vederlo da Youtube, la qualità è decisamente migliore. </span></span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Per forza di cose, ho dovuto semplificare molto i concetti riguardanti i significati dei vari colori: soprattutto per quanto riguarda il colore VERDE, la storia è molto più complessa di come l'ho presentata.</span></span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Per chi volesse approfondire, consiglio due libri: "Il piccolo libro dei colori" di Pastoreau e Simonnet, che ha completamente stravolto il mio modo di pensare i colori, e "Cromorama" di Riccardo Falcinelli, un autore fantastico che (ahimè meschina) ho scoperto solo da poco. Il suo libro è molto più corposo ma vale assolutamente la pena di leggerlo.</span></span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Per quanto riguarda i miei video, una curiosità: ho utilizzato dei brani di musica classica per accompagnare le immagini e li ho scelti con molta cura. Alcuni sono coperti da copyright, perciò questi video non sono monetizzabili su YouTube (e poco male, perché io non ho mai usato il mio canale per monetizzare e se vi compare della pubblicità, tutto il guadagno è di YouTube e non mio), ma la cosa più curiosa è che alcuni di essi sono stati bloccati in alcuni Paesi, tra cui Cuba, Siria, Iran e Nord Corea per via dei brani che ho utilizzato.<br />Evidentemente in tali Paesi le norme sul copyright sono molto più stringenti rispetto a tutto il resto del mondo.</span></span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span><br />Ho comunque scelto di non modificare la "colonna sonora" in quanto penso che l'abbinamento delle ARTI crei un tipo di bellezza completamente diverso da quello espresso singolarmente da musica e pittura, ma anche perché sono convinta che Internet debba essere un mezzo di divulgazione di cultura e che tale divulgazione debba essere per quanto possibile GRATUITA. Questa ossessione del copyright sta facendo scadere di molto la qualità dei materiali didattici e di conseguenza i gusti dei nostri ragazzi si stanno impoverendo in maniera preoccupante. </span></span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Io alle elementari avevo un libro di lettura con immagini di quadri di Picasso e di altri artisti contemporanei. Oggi i bambini hanno libri illustrati per lo più da banali pupazzetti colorati.</span></span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>E poi c'è Internet.</span></span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Ultimamente il web ci propina sempre più contenuti commerciali e, assieme ad essi, è diventato un vero e proprio ricettacolo di ogni tipo di "sporcizia" umana. Dalla semplice maleducazione fino al vero e proprio odio, passando per tutte le sfumature dei peggiori sentimenti che le persone riescono ad esprimere. Eppure gli esseri umani sono capaci anche di altro!</span></span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Per questo sto cercando di condividere questi materiali che creo per aiutarmi nel mio lavoro: i video, le schede, i disegni e le lezioni di storia dell'arte. </span></span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>All'inizio mettevo tutto online per averlo più facilmente a portata di mano quando andavo a scuola, senza dovermi portare dietro chiavette e CD-ROM, ma poi ho anche pensato che se le mie lezioni potevano essere utili a qualcun altro, perché no? In fin dei conti io non creo dal nulla: non faccio altro che prendere, selezionare, modificare e riconfezionare, ripensando i contenuti per dei fruitori di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Perciò è giusto che ciò che prendo dal web ritorni nel web e che sia rimesso in circolo, per dare spunti, suscitare curiosità, far emergere nuove idee. La cultura non è altro che questo; solo con lo scambio reciproco si può progredire.</span></span></p><p><span style="font-size: medium;">In conclusione: s</span><span style="font-family: inherit; font-size: large;">pero vi piaccia anche questo secondo video.</span></p><p><span style="font-size: medium;">Ne manca ancora uno, l'ultimo, che spero di riuscire a preparare nel giro di 15/20 giorni.</span></p><p><span style="font-family: inherit; font-size: medium;">Buona visione!</span></p><p><span style="font-size: medium;"><br /></span></p>
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/RNvjuonhTzY" width="560"></iframe>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-50924381604647508762021-01-28T14:26:00.001-08:002021-01-28T14:28:52.421-08:00I simboli nell'arte: colori (prima parte)<p><span style="font-size: medium;">Per la visione a tutto schermo, consiglio di vederlo da Youtube, la qualità è decisamente migliore. </span></p><p><span style="font-size: medium;">Spero vi piaccia questo mio ultimo lavoro, al quale seguiranno altre due parti.</span></p><p><span style="font-size: medium;">Buona visione!</span></p>
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/3YnmNmf9Pis" width="560"></iframe>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-31541995198014926322020-11-25T10:08:00.008-08:002020-11-25T10:08:57.644-08:00Analisi dell'opera: Les demoiselles d'Avignon di Pablo Picasso<p> </p><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggkjdQh6DMkfyc1YlvfjnmTD-nKWQdr7vH0s_JMGpj9Z2u4xcW_qhF4koLLxCJNlhqJwnUD8GpqYvJAfGyRXs2MgxLpMUKUzMK3zmJwzZu4HLOkFl_xjXfc-RmkMci4P-PyBuEDCelOFA/s1600/Picasso+demoiselles.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5589915865674136498" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggkjdQh6DMkfyc1YlvfjnmTD-nKWQdr7vH0s_JMGpj9Z2u4xcW_qhF4koLLxCJNlhqJwnUD8GpqYvJAfGyRXs2MgxLpMUKUzMK3zmJwzZu4HLOkFl_xjXfc-RmkMci4P-PyBuEDCelOFA/s400/Picasso+demoiselles.JPG" style="cursor: pointer; display: block; height: 400px; margin: 0px auto 10px; width: 373px;" /></a></div><br /><span style="font-size: 20.8px;"><span style="font-family: inherit;">Titolo: Les Demoiselles d'Avignon</span></span><div><span style="font-size: 20.8px;"><span style="font-family: inherit;">Autore: Pablo Picasso</span></span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><span style="font-family: inherit;">Data: 1907</span></span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><span style="font-family: inherit;">Tecnica: olio su tela</span></span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><span><span style="font-family: inherit;">Dimensioni: 243x233 cm</span></span></span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><span>Collocazione: MoMa di New York</span></span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><span>Corrente artistica: Cubismo</span></span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><span><br /></span></span><div><span style="font-size: 20.8px;"><span style="font-weight: bold;">COSA (descrizione)</span><br /><br />Lo spazio della tela è occupato da cinque figure inte</span><span style="font-size: 20.8px;">re femminili nude. La prima a sinistr</span><span style="font-size: 20.8px;">a, di profilo, ha una posa rigida, simile alle statue egizie e ai korùoi greci. </span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><br /></span></div><div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFd-7FkIoaoOWgVRFkdWXpAlmcF0Jar5dr4Z4egl8cWv0hde7HmPqoCXKoN_JatS2waTrDUi6tC_kc9M6buCRmsZ4pdaybnOVJlpdpVtZVDR6PiGLEA8he-qofYev9DffdpenoyDQyxBQ/s1194/Kouros+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1194" data-original-width="469" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFd-7FkIoaoOWgVRFkdWXpAlmcF0Jar5dr4Z4egl8cWv0hde7HmPqoCXKoN_JatS2waTrDUi6tC_kc9M6buCRmsZ4pdaybnOVJlpdpVtZVDR6PiGLEA8he-qofYev9DffdpenoyDQyxBQ/s320/Kouros+2.JPG" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: 20.8px; text-align: left;"><span style="font-style: italic;">(</span></span><span style="font-size: 20.8px; font-style: italic; text-align: left;">Polymedes di Argo, </span><span style="font-size: 20.8px; text-align: left;"><span style="font-style: italic;">Kléobis, 600 a.C. circa)</span></span></td></tr></tbody></table><span style="font-size: 20.8px;"><br /></span><span style="font-size: 20.8px;"><br />Segu</span><span style="font-size: 20.8px;">ono altre due figure frontali, rappresentate con la tipica posa delle Veneri, più volte ripresa da d</span><span style="font-size: 20.8px;">iversi artisti, dal Rinascimento in poi.<br /></span><br /><div style="text-align: center;"><span style="font-size: 20.8px;">...<br /></span><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbYBX4QopJ8x1P2hFZ6uZ4bo6qu8_PmYBQMjS5ef60JKK3T3bVYLB8Rbfx-vpfKMuWQ0LQhDnH13fu-V4Un5xGnmNV82Un-jVMGvpDeI4Ke5S8wC484mJmHeC5WBU_NbcDTdBN14DCl14/s1600/venere.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5589915031988913234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbYBX4QopJ8x1P2hFZ6uZ4bo6qu8_PmYBQMjS5ef60JKK3T3bVYLB8Rbfx-vpfKMuWQ0LQhDnH13fu-V4Un5xGnmNV82Un-jVMGvpDeI4Ke5S8wC484mJmHeC5WBU_NbcDTdBN14DCl14/s400/venere.JPG" style="cursor: pointer; display: block; height: 248px; margin: 0px auto 10px; width: 400px;" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Venere_dormiente" style="font-size: 20.8px;"><span style="font-style: italic;">(Giorgione, Venere dormiente, 1507-1510 circa)</span></a></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-size: 20.8px;"><span style="font-size: 27.04px;"></span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: 20.8px;">...<br /><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Maja_vestida_e_maja_desnuda" style="font-style: italic;"><br /></a></span><br /><div style="text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjccBNUlTKGW0oWYagk_WOogypewa9fECd1XtW2094O0azWjaD7lhyphenhyphenFqoUfaWrthQfF4tBj-UIrt1pwnWjPRBs6SM-C3hlv7QUicpdFAfapwyu9xRBkPmSqHH1yJCK3LjV_x0fmSr3Ctgk/s1600/maja+desnuda+goya+piccolo.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5589914787334824242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjccBNUlTKGW0oWYagk_WOogypewa9fECd1XtW2094O0azWjaD7lhyphenhyphenFqoUfaWrthQfF4tBj-UIrt1pwnWjPRBs6SM-C3hlv7QUicpdFAfapwyu9xRBkPmSqHH1yJCK3LjV_x0fmSr3Ctgk/s400/maja+desnuda+goya+piccolo.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 203px; margin: 0px auto 10px; width: 400px;" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Maja_vestida_e_maja_desnuda" style="font-size: 20.8px; font-style: italic;"><span>(Goya, Maja Desnuda, 1790-1800 circa)</span></a><span style="font-size: 20.8px;"><br /></span></td></tr></tbody></table><div style="text-align: center;"><span style="font-size: 20.8px;">...</span></div><span style="font-size: 20.8px;">Tuttavia, nel quadro di Picasso, esse hanno perduto ogni grazia e morbidezza: spigolose e deformate, presentano nei visi un primo accenno della “visione simultanea” cubista: infatti gli occhi sono frontali, mentre i nasi sono di profilo.</span></div></div><span style="font-size: 20.8px;">Le ultime due, sono le figure più distorte: al posto dei visi, Picasso ha dipinto delle maschere africane. </span></div><div><span style="font-size: 20.8px;">Quella in piedi irrompe nello spazio del quadro aprendosi un varco tra i tendaggi. Sotto di essa, l’ultima donna accovacciata ha le spalle rivolte allo spettatore, ma il volto è frontale. In basso, una natura morta arricchisce il quadro; su un piano sono appoggiati alcuni frutti: un grappolo d’uva, una pera, una mela, un’anguria.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">COME (analisi)</span></span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><b><br /></b></span><span style="font-size: 20.8px;">• Il quadro è caratterizzato da uno schema geometrico quadrangolare, con un impianto asimmetrico. La linea compositiva è la diagonale che parte dalla mano posta in alto a sinistra e arriva alla gamba della donna accovacciata in basso a destra.</span><br /><br /><span style="font-size: 20.8px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYp7GpC0UujUhn9zU_KqtzKAF917jZ6FOYFQgOcXzhAVoiP5zF2jNFg5Tn_BEJTXdPy5vasH-aw4wn0VnUEhkQr-sY-OYE0m8lM3spo5wnO-k4f0L6XeoQXPS8awhkcrXpd2oZDB6JpHc/s817/demoiselles+schema+diagonale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="817" data-original-width="779" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYp7GpC0UujUhn9zU_KqtzKAF917jZ6FOYFQgOcXzhAVoiP5zF2jNFg5Tn_BEJTXdPy5vasH-aw4wn0VnUEhkQr-sY-OYE0m8lM3spo5wnO-k4f0L6XeoQXPS8awhkcrXpd2oZDB6JpHc/s320/demoiselles+schema+diagonale.jpg" /></a></div><br />• Le altre linee del quadro sono organizzate con un andamento prevalentemente verticale nella parte sinistra del quadro, e frastagliato nella parte destra.</span></div><br /><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi52tdY_X5ZQTlwc1V7lTBTAgN7p9cfAwH_QpNheHFhgLV1DGRfDgtdylMZ-exLDRwX_PmTe5dSoHLEaEjLICM1zQa-kMnroLHUMuBaThtvNyaj1Pgo6xPzycbJDGNGeIL_9ATyVBMhWVA/s817/demoiselles+schema+linee.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="817" data-original-width="779" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi52tdY_X5ZQTlwc1V7lTBTAgN7p9cfAwH_QpNheHFhgLV1DGRfDgtdylMZ-exLDRwX_PmTe5dSoHLEaEjLICM1zQa-kMnroLHUMuBaThtvNyaj1Pgo6xPzycbJDGNGeIL_9ATyVBMhWVA/s320/demoiselles+schema+linee.jpg" /></a></div><br /><span style="font-size: 20.8px;"><br /></span><br /><span style="font-size: 20.8px;">• La luce è irreale: le limitate zone scure dipinte sulle figure non sono ombre, ma segni per sottolineare la </span><span style="font-size: 20.8px;">deformazione, isolando i corpi dallo sfondo e facendoli risaltare.<br /><br />• C’è un certo contrasto tra i colori delle figure femminili, più caldi, e quelli dello sfondo, in prevalenza freddi. Le tonalità delle figure vanno dal rosa al giallo ocra passando per diverse sfumature, mentre lo sfondo tocca le tonalità dell’azzurro e del grigio e in alcune zone è marrone.</span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><br />• I corpi sono molto stilizzati e spigolosi, il giro vita è esageratamente sottile rispetto alle spalle e ai fianchi, che al contrario sono larghi.</span></div><div><span style="font-size: 20.8px;"><br />• Lo sfondo si frantuma in tante schegge appuntite, incastrate tra le figure appiattite sullo stesso piano; manca il senso di profondità.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">PERCHÉ (funzione dell’opera)</span><br /><br />Quest’opera traccia una netta linea di confine nella carriera artistica di Pablo Picasso, e testimonia il suo distacco dall’arte accademica, ormai superata e svuotata di significato. Attraverso numerosi schizzi preparatori e lo studio dell’arte africana, l’artista giunge alla creazione di un nuovo modo di esprimersi. </span></div><div><span style="font-size: 20.8px;">Con quest’opera nasce ufficialmente il CUBISMO, una corrente artistica che avrà forti ripercussioni su tutta l’arte moderna e influenzerà numerosi artisti del Novecento.</span></div></div>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-45076665560912391932020-11-25T09:43:00.004-08:002020-11-25T09:43:31.717-08:00Lezioni pratiche di... lettering!<p><span style="font-size: medium;">Ho sempre amato il mondo del lettering. Credo che disegnare a mano le lettere dell'alfabeto sia un esercizio meraviglioso per migliorare la manualità e per capire le regole dell'armonia tra le proporzioni. </span></p><span style="font-size: medium;">Così, ho inventato questo esercizio per i ragazzi di terza media: può sembrare difficile, all'inizio, ma non lo è poi tanto, perché gli alfabeti da copiare sono stampati (e ricopiati) su carta a quadretti, quindi con precisi punti di riferimento, e sono suddivisi per tipologie e livelli di difficoltà; ad ogni alunno assegno una serie di caratteri adeguata alle sue capacità (quest'anno ho individuato 5 diversi tipi di caratteri per 5 livelli di difficoltà).</span><div><span style="font-size: medium;"><br /><span>Inoltre questo lavoro è molto libero, nella scelta dei colori e della tecnica da utilizzare per lo sfondo, e i risultati sono coloratissimi, come potete vedere dalle foto!</span><br /></span><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv2mzQXku3Wb07m8CWgsWYypBWDkxlm9-Xs5GtJTD5Kf1R_NEbPs2WMB3dzFASb4A5amFblAWz-WCnuZLLcSzM6WpZYshYkFJt6195MO2jZQ2OlIeriqK8pAj8yDipSObbtt0rNpEX45o/s1600/lettering+Bianca+de+cao.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv2mzQXku3Wb07m8CWgsWYypBWDkxlm9-Xs5GtJTD5Kf1R_NEbPs2WMB3dzFASb4A5amFblAWz-WCnuZLLcSzM6WpZYshYkFJt6195MO2jZQ2OlIeriqK8pAj8yDipSObbtt0rNpEX45o/s400/lettering+Bianca+de+cao.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQCDJIxb23z3zxz6r-cYow-Sdq_635zqqEDJUAGq41ykFeimO2Swwr7mzrgQLDvAQDx8OOK3wxLyUED4tAsd7fG6RQ0zwOemBnC9lFBDsSxcHg3dOJjt5Iq5yzNyLoK50lH79aXtDLi2c/s1600/lettering+Blerona.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQCDJIxb23z3zxz6r-cYow-Sdq_635zqqEDJUAGq41ykFeimO2Swwr7mzrgQLDvAQDx8OOK3wxLyUED4tAsd7fG6RQ0zwOemBnC9lFBDsSxcHg3dOJjt5Iq5yzNyLoK50lH79aXtDLi2c/s400/lettering+Blerona.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBZ-rTZEUEyBfWq15FRuVXsdCgT05GEZj5X5-Sk6xS54HedKlNjaWOWusi7XiGMZid4aPLTgNRtmisnDlXdmlya1dHDr1LmGEl0Yg8uqfHdnKCRG25CqFNFlEkFMx-lwX6BceimpshnMg/s1600/lettering+federica.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBZ-rTZEUEyBfWq15FRuVXsdCgT05GEZj5X5-Sk6xS54HedKlNjaWOWusi7XiGMZid4aPLTgNRtmisnDlXdmlya1dHDr1LmGEl0Yg8uqfHdnKCRG25CqFNFlEkFMx-lwX6BceimpshnMg/s400/lettering+federica.jpg" width="335" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbRqWacX4WDyr-AiDnh6SxXMmHPXIsg7V0nnhPoWIcr7CTLHifOFU5FyR8udSROjbZ8SyQ_pEVFfNU65qer7gM3q8XVsqkWOgMJggYivX3cIhYVVkUuixsnXyIbTGXnnm0D0TAPgrrl4Q/s1600/lettering+Laura+Faggion.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbRqWacX4WDyr-AiDnh6SxXMmHPXIsg7V0nnhPoWIcr7CTLHifOFU5FyR8udSROjbZ8SyQ_pEVFfNU65qer7gM3q8XVsqkWOgMJggYivX3cIhYVVkUuixsnXyIbTGXnnm0D0TAPgrrl4Q/s400/lettering+Laura+Faggion.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh45p5Qv8Yt8VhdLhH1-QTWo3agp5hv24CIUYMUSwt76joZEG6-3oPYlPpJ1YBe4dXGvqacsZ9cKS-1GocPgOqOC5orlEwE1OszRJwojaVYn4nE83DwbjIMDox21PK4Iq_fSjSmSl0dkzk/s1600/lettering+Laura+B.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh45p5Qv8Yt8VhdLhH1-QTWo3agp5hv24CIUYMUSwt76joZEG6-3oPYlPpJ1YBe4dXGvqacsZ9cKS-1GocPgOqOC5orlEwE1OszRJwojaVYn4nE83DwbjIMDox21PK4Iq_fSjSmSl0dkzk/s400/lettering+Laura+B.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Y3rgUH6tgOWO_sycCuKOFLX0m6i1Li6TkFUcVERaOmUAKe3-5veFeHZwMIzamMKv97HVBvMFtCWMjZuou-hP6g1TCHQc59a2hrbq7oMcghIMunCUYVhfjqrcdnlLdtdNggU6sMTr6Eo/s1600/lettering+marco+meneghello.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Y3rgUH6tgOWO_sycCuKOFLX0m6i1Li6TkFUcVERaOmUAKe3-5veFeHZwMIzamMKv97HVBvMFtCWMjZuou-hP6g1TCHQc59a2hrbq7oMcghIMunCUYVhfjqrcdnlLdtdNggU6sMTr6Eo/s400/lettering+marco+meneghello.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6xCOSfBmaVH-q_xjA0f2TojFI9vax3p96WJ_7yr9TprnUh-zIsTyuPhjv7oLnLi_bOIS6NT6bYv4tvrfLvCIupZtLi0ZCImZ8lRQflCOj0vh4JSjYTE29Oa1I_0Y0ce36FeV4Pl3ukdU/s1600/lettering+non+ricordo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6xCOSfBmaVH-q_xjA0f2TojFI9vax3p96WJ_7yr9TprnUh-zIsTyuPhjv7oLnLi_bOIS6NT6bYv4tvrfLvCIupZtLi0ZCImZ8lRQflCOj0vh4JSjYTE29Oa1I_0Y0ce36FeV4Pl3ukdU/s400/lettering+non+ricordo.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEZKnFgDFxkGzwIST0s57Erx4AkXybie_HRXs2g9HVunP7NVbotNzimlZaGgiRzdld2BA_2KvrsBr2F1r1eqlZcWkJJf0GQ_iUjH3_lGri14_IXsnA2jAA0-ToVM4jaz0upPpz0qakTso/s1600/lettering+Sarah+carlotto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEZKnFgDFxkGzwIST0s57Erx4AkXybie_HRXs2g9HVunP7NVbotNzimlZaGgiRzdld2BA_2KvrsBr2F1r1eqlZcWkJJf0GQ_iUjH3_lGri14_IXsnA2jAA0-ToVM4jaz0upPpz0qakTso/s400/lettering+Sarah+carlotto.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL12uW42e3q7Fo_4pNvrkJ-y-8reoANNcrn9c1rbGkJ923zZr4zWRe04iCvK30Q8XSkE4JScLFDhgxMvxbilZWWwCvVPwb-U11-RO-hy6xgBWQcx7bWoLyqjipRgZ_qZJyaafxjF3Kz3k/s1600/lettering+sartorello+marika.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL12uW42e3q7Fo_4pNvrkJ-y-8reoANNcrn9c1rbGkJ923zZr4zWRe04iCvK30Q8XSkE4JScLFDhgxMvxbilZWWwCvVPwb-U11-RO-hy6xgBWQcx7bWoLyqjipRgZ_qZJyaafxjF3Kz3k/s400/lettering+sartorello+marika.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdpQpTUE5rZVeePLHyobN5orqGkMMGRqcSljHkcQSRmgafGfdNmX0HuUSRnxghPoGLlokfFf4MfxuYr9pjsQFB3VXO3KZnKDqVRTkYimPBMDWVylzPnzelX7nWaBTSO-VFlrbomq2wSs0/s1600/lettering+william.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdpQpTUE5rZVeePLHyobN5orqGkMMGRqcSljHkcQSRmgafGfdNmX0HuUSRnxghPoGLlokfFf4MfxuYr9pjsQFB3VXO3KZnKDqVRTkYimPBMDWVylzPnzelX7nWaBTSO-VFlrbomq2wSs0/s400/lettering+william.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_hIzG7G1ncwGoDEMufXJnBtzIMvvLZwmAfTv1-pSU_BScRfyIL_yDEYvdOl1TwonqE7BjyqEDkQNT22C5s_Gz8Rijrs9gDStIOCcXp2Eu9YtS3wq5FwrM_7SEyCzkEJ7QmRyJk4g3v0E/s1600/LETTERING+Zakaria+M.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_hIzG7G1ncwGoDEMufXJnBtzIMvvLZwmAfTv1-pSU_BScRfyIL_yDEYvdOl1TwonqE7BjyqEDkQNT22C5s_Gz8Rijrs9gDStIOCcXp2Eu9YtS3wq5FwrM_7SEyCzkEJ7QmRyJk4g3v0E/s400/LETTERING+Zakaria+M.jpg" width="400" /></a></div><div><br /></div></div>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-66745809105139518422020-11-23T07:04:00.000-08:002020-11-23T07:04:26.115-08:00SCHEMI dei personaggi in GUERNICA di Pablo Picasso<p> <span style="font-size: medium;">Avevo Già tentato di mettere a disposizione questi schemi utilizzando Google Drive, ma l'operazione evidentemente non è riuscita, perché vedo che tutti li vanno ancora a pescare nel mio vecchio blog personale, "<a href="http://lacasasullezampedigallina.blogspot.com/">La casa sulle zampe di gallina</a>".</span></p><p><span style="font-size: medium;">Riprovo quindi nella modalità più "abituale". So che vi sono stati utili e che ancora lo sono. Se ne avete modo, ricordate che sono miei e inserite i crediti opportuni nei lavori per i quali li adoperate.</span></p><p><span style="font-size: medium;">La buona educazione sta bene anche a casa del Diavolo, si diceva.</span></p><p><span style="font-size: medium;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqAlWPg-3-BdhOr04iOqEQXiAIgYIgQ4Y49FoH0jdk-qN-leCO69Fug1QU41oFiqejUaL7uSHPJseUBhrxG9cDiSX_O37Ro0MP-se07C1jtTV3cTIXanOtsWEhyphenhyphenbpMA4vm3w6_vjxNE6A/s2048/guernica+cavallo+schema.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1749" data-original-width="2048" height="341" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqAlWPg-3-BdhOr04iOqEQXiAIgYIgQ4Y49FoH0jdk-qN-leCO69Fug1QU41oFiqejUaL7uSHPJseUBhrxG9cDiSX_O37Ro0MP-se07C1jtTV3cTIXanOtsWEhyphenhyphenbpMA4vm3w6_vjxNE6A/w400-h341/guernica+cavallo+schema.JPG" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv2AY36Cy7L4L36XUqAFyrQotNfXVbXpvvux1x5VQWQj6hd0kh9rbu-H6XCPHp2j6qTzMhii8lIMBrqetNGzhQUVrjfi39GMRObjNu_Hw6TIkTTsRpAoihPA-llWYH1pzJEQBEUiL3efk/s958/GUERNICA+colomba+schema.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="958" data-original-width="924" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv2AY36Cy7L4L36XUqAFyrQotNfXVbXpvvux1x5VQWQj6hd0kh9rbu-H6XCPHp2j6qTzMhii8lIMBrqetNGzhQUVrjfi39GMRObjNu_Hw6TIkTTsRpAoihPA-llWYH1pzJEQBEUiL3efk/w193-h200/GUERNICA+colomba+schema.jpg" width="193" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4iUA172OTGEtZMXj1c2NE8ApQ2640SWflBjHItfiMZoD04sMAj_9_orsjMMxW9NW0BEYL8H1M3emzTEIJAJhnAdoTD2E6HqgPixPVY4KH5o1SKIdsIVHK19OfAJLlR2isSCYoqI42hdc/s1866/guernica+fuoco+schema.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1866" data-original-width="1401" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4iUA172OTGEtZMXj1c2NE8ApQ2640SWflBjHItfiMZoD04sMAj_9_orsjMMxW9NW0BEYL8H1M3emzTEIJAJhnAdoTD2E6HqgPixPVY4KH5o1SKIdsIVHK19OfAJLlR2isSCYoqI42hdc/s320/guernica+fuoco+schema.JPG" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9rBj3yAVbPY6BRuhuy6GV5exsL2Fp1UQhn1xR84pF8qvgf2cyBNJ59aaYHqXH-FQYUMM-EIZkMKAO0TYXSSCIOIqmoRTXJ21XDfdBXQAkl7BBSrTPeRIw7z8FTDfAz0sXMs5Fe2z-leo/s2048/guernica+lampada+schema.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1073" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9rBj3yAVbPY6BRuhuy6GV5exsL2Fp1UQhn1xR84pF8qvgf2cyBNJ59aaYHqXH-FQYUMM-EIZkMKAO0TYXSSCIOIqmoRTXJ21XDfdBXQAkl7BBSrTPeRIw7z8FTDfAz0sXMs5Fe2z-leo/s320/guernica+lampada+schema.JPG" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0ZpIzsJ0ovA941JmG_9qxHcyhnYKXP45CfqKMtWAyB7jOyNo-VBVki2uNCSSxAQcyCqdHR9ZGs0yYE9cWLKu2ZR8lGjGGn6tmsOINhf3owRvCiNqSVzPSeTp2lR5cSrWR21BDSUed7xE/s2048/Guernica+madre+schema.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1451" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0ZpIzsJ0ovA941JmG_9qxHcyhnYKXP45CfqKMtWAyB7jOyNo-VBVki2uNCSSxAQcyCqdHR9ZGs0yYE9cWLKu2ZR8lGjGGn6tmsOINhf3owRvCiNqSVzPSeTp2lR5cSrWR21BDSUed7xE/s320/Guernica+madre+schema.JPG" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbmudrdcbkoItmvsbdIbi28UOHPG-MMVFSGy-heLoALHmLimAC-2mEHv3aUnvfdTO2pT9SAOWmbBja2NDwARxIPPfpejb4JMC4GMka3KHJAGp6__mc2v5yzNbtnk5j4IWIOXgKPpLmrtU/s1601/GUERNICA+OCCHIO+SCHEMA.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="866" data-original-width="1601" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbmudrdcbkoItmvsbdIbi28UOHPG-MMVFSGy-heLoALHmLimAC-2mEHv3aUnvfdTO2pT9SAOWmbBja2NDwARxIPPfpejb4JMC4GMka3KHJAGp6__mc2v5yzNbtnk5j4IWIOXgKPpLmrtU/s320/GUERNICA+OCCHIO+SCHEMA.JPG" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3PcL4qfG_iOa3NK3Ra4QVj8qdVC26Tma3DvMSoqBbchY1JbwRpZCtPJbY4iOkOg7D6bRcSQLiHM9r3zl6ZpodoyajP_L5HED_yzxkfs9Aay_DEq0SvpsLnPtYbXf-iZRa_MtlVgltuB4/s2021/guernica+schema+toro.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2021" data-original-width="1491" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3PcL4qfG_iOa3NK3Ra4QVj8qdVC26Tma3DvMSoqBbchY1JbwRpZCtPJbY4iOkOg7D6bRcSQLiHM9r3zl6ZpodoyajP_L5HED_yzxkfs9Aay_DEq0SvpsLnPtYbXf-iZRa_MtlVgltuB4/w295-h400/guernica+schema+toro.JPG" width="295" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXLp0R5tsOi-BxWXDNkZrVRfMdJb2NtXpZmCH2wRStSeu_H4uIMNKg29CSNf7i9AK4YgjjqmfLK2kTPKO-l2cGiMxTXm92JU8tvFKAhzo2Y_IAmNE4UtJdrPLKETKJBA6mBVoKYMIPRKM/s2060/guernica+spada+schema.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="662" data-original-width="2060" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXLp0R5tsOi-BxWXDNkZrVRfMdJb2NtXpZmCH2wRStSeu_H4uIMNKg29CSNf7i9AK4YgjjqmfLK2kTPKO-l2cGiMxTXm92JU8tvFKAhzo2Y_IAmNE4UtJdrPLKETKJBA6mBVoKYMIPRKM/s320/guernica+spada+schema.JPG" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKICyjS-7QHFRKKV5D2GkGU8nn9xGKa8uDF8waoYMS8GYO-NfzymG8urEYQqk-2Vvm9hb1DES0pYb6hioajnClwxw6hH54BQbmLoVWtjntg4GwKmQCkpaAN4t3QmX6wnKlmBVTk5U5xDY/s1344/guernica+schema.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="618" data-original-width="1344" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKICyjS-7QHFRKKV5D2GkGU8nn9xGKa8uDF8waoYMS8GYO-NfzymG8urEYQqk-2Vvm9hb1DES0pYb6hioajnClwxw6hH54BQbmLoVWtjntg4GwKmQCkpaAN4t3QmX6wnKlmBVTk5U5xDY/w640-h294/guernica+schema.JPG" width="640" /></a></div><br /><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-76804114252977629672020-05-11T11:03:00.001-07:002020-05-11T11:16:00.898-07:00ARTE ROMANA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Finalmente pubblico il mio primo post in arte-blog (grazie Mara per questa opportunità): ARTE ROMANA! Ho cercato di usare un linguaggio semplice perchè il video, diviso in due parti, è rivolto ai ragazzi di prima media. Buona visione!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/qSAU_wOMPNo/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/qSAU_wOMPNo?feature=player_embedded" width="320"></iframe> <iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/pcsaAWS8YXA/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/pcsaAWS8YXA?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
Donatella Taorminahttp://www.blogger.com/profile/13329800194845139082noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-20117164593785514552020-04-25T08:50:00.000-07:002020-04-25T08:50:18.898-07:00Disco cromatico di Itten, colorazione a temperaIn questo secondo post dedicato al disco cromatico di Itten, vi presento i due video tutorial dedicati alla sua colorazione con i colori a tempera. Questo esercizio è utilissimo per insegnare ai ragazzi come ottenere i colori secondari e terziari attraverso la mescolanza dei colori primari.<br />
Buona visione e buon lavoro!<br />
<br />
Per i tutorial sulla costruzione geometrica del disco cromatico, cliccare <a href="http://art-e-blog.blogspot.com/2020/04/disco-cromatico-di-itten-costruzione.html" target="_blank">QUI</a>.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/6wuXLjS9kKs/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/6wuXLjS9kKs?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/TZBiRh4XJ44/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/TZBiRh4XJ44?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-20308716707493916462020-04-25T06:49:00.001-07:002020-04-25T06:49:29.162-07:00Disco cromatico di Itten: costruzione geometricaIl disco cromatico di Itten fa parte dell'argomento "IL COLORE" che io affronto con le classi seconde. Per guidare a distanza i ragazzi nella costruzione geometrica e nella colorazione a tempera di questo schema che ci permette di ricordare quali sono i colori primari, secondari e terziari e le coppie di colori tra loro complementari, ho creato dei video tutorial.<br />
I primi due sono relativi al disegno della figura, gli altri alla sua colorazione a partire dai soli colori primari.
<br />
Sono i miei primi video tutorial e si nota tutta la mia inesperienza e l'imbarazzo iniziale di apparire per la prima volta in un video! Portate pazienza!<br />
Che siate insegnanti oppure alunni, spero che vi siano utili!<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/HxBgXNaXAqo/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/HxBgXNaXAqo?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /><iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/qbqvqzcm_JE/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/qbqvqzcm_JE?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-61196304235654475742019-06-17T10:50:00.002-07:002019-06-17T10:50:44.437-07:00L'angolo del prof: volta della Cappella SistinaQuando inaugurai questo blog, la mia intenzione era duplice: accanto all'utilizzo personale (uso i post per le mie lezioni nelle classi, grazie alla presenza di computer collegati ad internet e proiettori) volevo restituire alla rete un po' di quanto essa mi offre: immagini, informazioni, consigli.<br />
Volevo aggiungere qualcosa di mio al grande minestrone globale di Internet, qualcosa di utile a chi fa il mio stesso mestiere di insegnante.<br />
Purtroppo, per vari motivi, no ho molto tempo per tenerlo aggiornato, specialmente per quanto riguarda quest'ultima funzione.<br />
Spero di rimediare almeno un po' durante l'estate, ed inizio oggi, durante una breve pausa dagli esami, con questo materiale sulla volta della Cappella Sistina di Michelangelo, con il quale faccio svolgere degli esercizi ai miei alunni, dopo aver fatto loro guardare questo <a href="https://www.youtube.com/watch?v=0x_hofQIjEw" target="_blank">VIDEO</a>.<br />
<br />
Si tratta di uno schema che ho tratto dal libro do Alberto Angela "Viaggio nella Cappella Sistina" (Rizzoli), modificandolo in modo che i ragazzi ci possano lavorare sopra.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfGKaqNzoYmQh4OzNyeabj4N4jdvVCrwHqbGZP8xQzcU2ZQ1AC_CzPxhNj_V5t-mYP7dlVnQRZBkxRUGjZRb05RBypNxkOYZLnGtqA_4KAqpBLdSlf1JaqZQJPC0q9GS75cCQc5j3llbg/s1600/schema+volta+cappella+sist+muto+solo+storie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="841" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfGKaqNzoYmQh4OzNyeabj4N4jdvVCrwHqbGZP8xQzcU2ZQ1AC_CzPxhNj_V5t-mYP7dlVnQRZBkxRUGjZRb05RBypNxkOYZLnGtqA_4KAqpBLdSlf1JaqZQJPC0q9GS75cCQc5j3llbg/s320/schema+volta+cappella+sist+muto+solo+storie.jpg" width="168" /></a><br />
Ho cancellato tutti i numeri dei vari settori, tranne quelli corrispondenti alle Storie della Genesi, in modo che siano loro a scrivere la legenda dopo aver incollato lo schema al quaderno:<br />
<br />
Legenda Storie della Genesi:<br />
1) Separazione della luce dalle tenebre<br />
2) Creazione del sole, della luna e delle piante<br />
3) Separazione delle acque<br />
4) Creazione di Adamo<br />
5) Creazione di Eva<br />
6) Peccato originale e Cacciata dal Paradiso Terrestre<br />
7) Il sacrificio di Noè<br />
8) Diluvio Universale<br />
9) Ebbrezza di Noè<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Oltre a questo, faccio colorare i vari settori (vedi esempio) e creare un'altra legenda; questo aiuta i ragazzi a memorizzare i termini specifici: lunetta, pennacchio, vela, e a ricordare le posizioni dei vari personaggi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3k5svtayep3Ngoe22GyLTGdlyzLvgScax0hoEsyAJZqU8dQ0tap_iUC54MlBLVYPcvgnNI7oDzWToq2OnxmgHedX2pMs-9WfYL1xhPvrLtoOOIw0IHk9mxwaunrawSAzd2mbUSgfCxrw/s1600/schema+volta+cappella+sist+muto+colori.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="841" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3k5svtayep3Ngoe22GyLTGdlyzLvgScax0hoEsyAJZqU8dQ0tap_iUC54MlBLVYPcvgnNI7oDzWToq2OnxmgHedX2pMs-9WfYL1xhPvrLtoOOIw0IHk9mxwaunrawSAzd2mbUSgfCxrw/s320/schema+volta+cappella+sist+muto+colori.jpg" width="168" /></a></div>
<br />
Esempio:<br />
<br />
GIALLO: pennacchi, storie bibliche<br />
VERDE: lunette, antenati di Cristo<br />
ARANCIONE: vele, antenati di Cristo<br />
ROSA: profeti e sibille<br />
AZZURRO: storie della Genesi<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Ma non è finita qui. Accanto allo schema faccio incollare alcune figure che rappresentano dettagli dell'opera. I ragazzi devono colorarle e scrivere accanto le rispettive didascalie. Alcune le ho trovate già fatte, altre le ho preparate io.<br />
I dati generali (autore, data, collocazione, committente, misure, tecnica) e un bel titolo disegnato e colorato a piacere completano l'esercizio.<br />
Sembra un gioco da ragazzi... ma non lo è poi tanto.<br />
Assieme alla cura nella colorazione, io valuto la composizione della pagina, dato che i ragazzi sono liberi di incollare e scrivere didascalie e legende dove preferiscono.<br />
<br />
Come cerco di fare con tutte le esercitazioni, lo scopo è di prendere quanti più piccioni possibile con una sola fava: in questo caso, oltre a memorizzare alcuni aspetti dell'opera, i ragazzi devono progettare e gestire gli spazi del loro quaderno, quasi come si trattasse della pagina di un libro o di una rivista.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiNn2QmIhxzFKkuettD2GPbFWGe0OFXZvsoX3fxJQ-yqTt2ZIg0Zsa2aDsNDwuBRmwIe6Q3V8WOVsv9hQCHhbCy1y9Hnyr3fNd8mcQ8IeZB307Br_2jFGW8skfET7uij-xLMr1DpLkI1c/s1600/michelangelo-sibilla-delfica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="994" data-original-width="850" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiNn2QmIhxzFKkuettD2GPbFWGe0OFXZvsoX3fxJQ-yqTt2ZIg0Zsa2aDsNDwuBRmwIe6Q3V8WOVsv9hQCHhbCy1y9Hnyr3fNd8mcQ8IeZB307Br_2jFGW8skfET7uij-xLMr1DpLkI1c/s320/michelangelo-sibilla-delfica.jpg" width="273" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine dal web</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUYjpCUlKH6elJP1GhNFZeazESVAmAYJ8V-QsMM6Kt9ETaPhong0ULSwzzt0Ny7I0SNdJbVGK4t5EipvUTn7aMiVr9mVfLQ9WCwiaKO362stmqFBxHBwZxW0_qPZm4TkGKz7rCfAqxlIU/s1600/sistina+da+colorare+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="723" data-original-width="563" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUYjpCUlKH6elJP1GhNFZeazESVAmAYJ8V-QsMM6Kt9ETaPhong0ULSwzzt0Ny7I0SNdJbVGK4t5EipvUTn7aMiVr9mVfLQ9WCwiaKO362stmqFBxHBwZxW0_qPZm4TkGKz7rCfAqxlIU/s320/sistina+da+colorare+1.jpg" width="249" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine dal web</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvcUaTWhJSNfF3KhN37w15dubVQ3dYjDc99LkkP-exGAACkADKWO3CLRSQKhOg0JJBWT6t4VQRbrpi9agOT9sgSRrcfS_ASUZNJGHcwJ8W1mY87K_Bp39_8C6DAI9GHKKrW2YWi6_G05s/s1600/sistina+Eva+da+col.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="564" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvcUaTWhJSNfF3KhN37w15dubVQ3dYjDc99LkkP-exGAACkADKWO3CLRSQKhOg0JJBWT6t4VQRbrpi9agOT9sgSRrcfS_ASUZNJGHcwJ8W1mY87K_Bp39_8C6DAI9GHKKrW2YWi6_G05s/s320/sistina+Eva+da+col.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine di Mara Bagatella</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW5ZxW30YTbyFvijWTgGrbUA6S3Hme2cjvmrvBgnnk7EE9Tjc8bhdUYCL1xuL6P6bbtOIrybrzRFev3fJp-g-OoQNKvLfDK0hGu6Zh3903UH3I4fdQvn7AP_dKEEU4-Fk3aXNXcsqx0yA/s1600/ignudo+da+col.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1222" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW5ZxW30YTbyFvijWTgGrbUA6S3Hme2cjvmrvBgnnk7EE9Tjc8bhdUYCL1xuL6P6bbtOIrybrzRFev3fJp-g-OoQNKvLfDK0hGu6Zh3903UH3I4fdQvn7AP_dKEEU4-Fk3aXNXcsqx0yA/s320/ignudo+da+col.jpg" width="244" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine di Mara Bagatella</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg05Zw2tsZdAcxWgmOqCRmfVS9UC7MPwO8OQ-D-9leOvVj9HDlt4rckyQMdyqnWhspU-VNkbgl6XzjkFbvBIFwlz09ofni5RG_Q7TUBf4mflCGAm3B9gNi22NaoCU4WeOfdiF1aJ_cNbJs/s1600/michelangelo+profeta+da+col.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="262" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg05Zw2tsZdAcxWgmOqCRmfVS9UC7MPwO8OQ-D-9leOvVj9HDlt4rckyQMdyqnWhspU-VNkbgl6XzjkFbvBIFwlz09ofni5RG_Q7TUBf4mflCGAm3B9gNi22NaoCU4WeOfdiF1aJ_cNbJs/s320/michelangelo+profeta+da+col.jpg" width="239" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine dal web</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE4rJwYMrQ2AnpqFyabuUBXTx_p_XOuZdhc8GX0GDtB2tSU5DG18Wv0hMiZva0ekG0QLGxP4k7X1z-kgfTtg0YUmIAwXbEZ-Y-F-hyRSBSjgnFEFEfySgelJ-KWxCprtpT3QGJL7y6W-4/s1600/peccato+orig+da+col.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1575" data-original-width="1600" height="314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE4rJwYMrQ2AnpqFyabuUBXTx_p_XOuZdhc8GX0GDtB2tSU5DG18Wv0hMiZva0ekG0QLGxP4k7X1z-kgfTtg0YUmIAwXbEZ-Y-F-hyRSBSjgnFEFEfySgelJ-KWxCprtpT3QGJL7y6W-4/s320/peccato+orig+da+col.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">immagine di Mara Bagatella</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-77845375120730235222018-09-13T10:20:00.000-07:002018-09-13T10:20:33.820-07:00Arte giapponeseDa anni desideravo studiare, almeno a grandi linee, l'arte giapponese.<br />
Finalmente quest'anno sono riuscita a mettere insieme una lezione per gli alunni di terza.<br />
Spero di trasmettere loro almeno un briciolo dell'amore che ho verso le opere dei grandi autori dell'Ukiyo-e, che hanno affascinato non solo me, ma anche grandi protagonisti dell'arte come Monet, Van Gogh e Tolouse-Lautrec.<br />
Buono studio!<br />
<br />
<span style="font-size: large;">Il Giappone</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8qdq-ydSM8WGKjFrDcagweVTGDi2vSE_RpYn0m9KDps9g5Ze3sPSY3PdpddssyqPqpvGJ5MtAeVvpOXsxOgZ4W_Wi_BuB_sBzP6_f1qvYAfBEAxGSxnn8KH2UJxYHYw_G21dMevRjLys/s1600/Sea_of_Japan-it.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="558" data-original-width="868" height="409" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8qdq-ydSM8WGKjFrDcagweVTGDi2vSE_RpYn0m9KDps9g5Ze3sPSY3PdpddssyqPqpvGJ5MtAeVvpOXsxOgZ4W_Wi_BuB_sBzP6_f1qvYAfBEAxGSxnn8KH2UJxYHYw_G21dMevRjLys/s640/Sea_of_Japan-it.png" width="640" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
Il Giappone è un arcipelago situato nell’oceano Pacifico, composto da 6.852 isole, le cui quattro isole più grandi sono: Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku.<br />
Molte isole sono montagne, alcune di origine vulcanica e la vetta più alta del Giappone è il Monte Fuji, un vulcano attivo.<br />
Con una popolazione di circa 127 milioni di abitanti è il decimo Stato più popoloso del mondo. La Grande Area di Tōkyō, è di fatto la più grande area metropolitana del mondo con oltre 30 milioni di residenti.<br />
Ricerche archeologiche indicano che l'arcipelago è abitato dal Paleolitico superiore.<br />
Alle influenze provenienti dal mondo esterno seguì un lungo periodo di isolamento che caratterizzò profondamente la storia del Giappone.<br />
Fin dall'adozione dell'odierna Costituzione il Giappone mantiene una monarchia parlamentare con un imperatore e un parlamento eletto noto come Dieta, rendendolo di fatto l'ultimo impero rimasto nel mondo.<br />
L’arte giapponese è influenzata dall’alternarsi di periodi di isolamento e di apertura al mondo esterno.<br />
Dalla vicina Cina, giunge, nel VI secolo d.C. il Buddhismo, che rimpiazza la religione shintoista, originaria del Giappone.<br />
Lo Shintoismo, un insieme di credenze animistiche, venerazione di fenomeni naturali, esseri sovrannaturali, antenati ed eroi mitologici, non scompare però del tutto, ma sopravvive assimilato dal Buddhismo.<br />
Alla fine dell’VIII secolo d.C., l’imperatore chiude i rapporti con la Cina e l’arte giapponese diventa man mano più autonoma, semplice, elegante e raffinata.<br />
Nell’epoca Heian (attorno all’XI secolo d.C.) nasce il concetto di ARTE TOTALE, tipico della civiltà giapponese, in cui ambiente naturale, architettura, decorazione e presenza umana formano un insieme ideale e omogeneo.<br />
Si tratta di un’idea di arte estremamente diversa da quella occidentale, in cui, fino alla fine dell’Ottocento, persistono le divisioni tra arti «maggiori» (pittura, scultura, architettura) e «minori» (artigianato).<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;">L’epoca dei samurai (XII- XVIII secolo)</span><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwTxv4OFjq-TGiCZGpKg_Ik7zrUv19pg-G5nuiElyUjyCNkesXeY_bBVDggJxmAgE1OToNw6M92pELU4JXh6wbc9l15lEJrcZ0X0694kKyqy7uNlAca5eik7hiDfRPKWacapC5cikKFiI/s1600/Katana_Masamune+xiv+sec.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="253" data-original-width="1600" height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwTxv4OFjq-TGiCZGpKg_Ik7zrUv19pg-G5nuiElyUjyCNkesXeY_bBVDggJxmAgE1OToNw6M92pELU4JXh6wbc9l15lEJrcZ0X0694kKyqy7uNlAca5eik7hiDfRPKWacapC5cikKFiI/s640/Katana_Masamune+xiv+sec.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Katana Masamune, XIV secolo</td></tr>
</tbody></table>
Dalla seconda metà del XII secolo, il Giappone fu sconvolto da continue battaglie tra clan (famiglie) per il controllo del potere, a discapito della famiglia imperiale.<br />
Alla loro conclusione, il vincitore venne proclamato Shōgun (generalissimo). Iniziò così una dittatura militare che si concluse solo nel 1868. La casta principale divenne quella dei samurai, guerrieri aristocratici che vivevano all'insegna di un rigido codice d’onore.<br />
<br />
L’ascesa dei samurai diede il via alla produzione di un gran numero di manufatti legati alla loro figura, in particolare armature e spade. Le «Katane» appartenute a personaggi importanti sono addirittura oggetto di venerazione.<br />
<br />
Nel XIII secolo, ricominciarono i contatti con la Cina e da quel Paese arriva in Giappone l’insegnamento dello Zen, un tipo di Buddhismo che si distingue per l’assenza di divinità e che privilegia invece la meditazione.<br />
<br />
Lo Zen venne adottato dai Samurai ed influenzò moltissimo la cultura giapponese, in quanto riteneva che l’Illuminazione potesse essere raggiunta praticando un’arte.<br />
<br />
Arti influenzate dallo Zen sono: il teatro, la pittura ad inchiostro (sumi-e), il componimento di brevissime poesie (haiku), la cerimonia del tè, l’arte di predisporre i giardini (ikebana) e gran parte delle arti marziali.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxU9MgBLKF5YoKnHNLWKYvmk-Em-Wj5ZxnrbhbEsTgRmw79zgTpiVBvG1ASYgx_63E4ZKgUjzf58R67nw7TnUR7uUUkHzdxwip7F2BTBcAPGgWQO0rB11yuFHvMzW6jbBLZ3NQ8-KKyI0/s1600/kintsugigrigia1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxU9MgBLKF5YoKnHNLWKYvmk-Em-Wj5ZxnrbhbEsTgRmw79zgTpiVBvG1ASYgx_63E4ZKgUjzf58R67nw7TnUR7uUUkHzdxwip7F2BTBcAPGgWQO0rB11yuFHvMzW6jbBLZ3NQ8-KKyI0/s320/kintsugigrigia1.jpg" width="320" /></a></div>
<b>Kintsugi</b> (letteralmente “riparare con l’oro”) è il nome di un’antica arte giapponese usata per riparare oggetti in ceramica che consiste nel saldare insieme i frammenti dell’oggetto usando una mistura di lacca e oro in polvere.<br />
<br />
Lo scopo delle riparazioni eseguite con questa tecnica non è quello di nascondere il danno, ma di enfatizzarlo, incorporandolo nell’estetica dell’oggetto riparato che in tal modo diventa, dal punto di vista artistico, “migliore del nuovo”.<br />
Rispetto all’oggetto nuovo, infatti, l'oggetto riparato è più prezioso per la sua unicità, una volta che è passato per le mani sapienti dell’artista che ha eseguito la riparazione.<br />
Con il tempo, i samurai svilupparono un senso estetico raffinatissimo, basato sulla semplicità, austerità, asimmetria, rispetto per i segni (anche le rotture) che il tempo imprime sugli oggetti.<br />
<br />
<b>In architettura</b>, le caratteristiche dell’arte giapponese sono: la leggerezza delle strutture, l’utilizzo di materiali naturali (legno, paglia, carta di riso), la semplicità, la geometria e la compenetrazione tra spazi interni e giardino, grazie all’utilizzo di verande e porte scorrevoli.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjml2Fgr0CRZwJRhUq149Z98V2jwosjjq2U05EJRdBXHpxyZevVpeNNsxoiSzlEPy6LIIU8Uora4vc_iz08dPfdWCbiSs1V0yks2hXyDudDWkiFufps3xgIwuf5nFQAwUJThyphenhyphenHc75jK_UQ/s1600/Katsura.Imperial.Villa.original.35141.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjml2Fgr0CRZwJRhUq149Z98V2jwosjjq2U05EJRdBXHpxyZevVpeNNsxoiSzlEPy6LIIU8Uora4vc_iz08dPfdWCbiSs1V0yks2hXyDudDWkiFufps3xgIwuf5nFQAwUJThyphenhyphenHc75jK_UQ/s640/Katsura.Imperial.Villa.original.35141.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Villa imperiale di Katsura (Kyoto)</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="font-size: large;">Il periodo Edo (1615-1868)</span><br />
Durante il periodo Edo, una lunga pace fece sì che la casta dei samurai si indebolisse progressivamente, mentre crebbe di importanza quella dei mercanti.<br />
Si sviluppò in quest’epoca un’arte che rappresentava la loro filosofia e stile di vita, chiamata <b>Ukiyo-e</b>, «le immagini del mondo fluttuante».<br />
Più liberi dalle rigide convenzioni dei samurai e meno oppressi dal lavoro rispetto ad agricoltori e pescatori, gli appartenenti alla classe borghese potevano dedicarsi a momenti di svago: il teatro, gli incontri di lotta (sumō) e le cosiddette «case da Tè» frequentate da affascinanti gheishe, che altro non erano che raffinate prostitute.<br />
<br />
Gli artisti iniziarono a rappresentare questa società e i suoi divertimenti. La gente che ne faceva parte si sentiva immersa in un «mondo che fluttua» (ukiyo) nel quale non vi erano certezze e in cui si cercava semplicemente di godersi la vita giorno per giorno.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFO7QlD0GziLZLbpAzDhtOnfcn2HkTgYAQBk30Vom6MYiFTxuvAZTXRD4KBqcNJexpWtKcS0hCyqaT3K0geB__cmB8Nvb52PpLkIV0GzVh0yCbOVsD7okcyRhQr704UA1re5Zdm45aUkg/s1600/kitagawa_utamaro_first_month_1802%2529+rit.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1177" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFO7QlD0GziLZLbpAzDhtOnfcn2HkTgYAQBk30Vom6MYiFTxuvAZTXRD4KBqcNJexpWtKcS0hCyqaT3K0geB__cmB8Nvb52PpLkIV0GzVh0yCbOVsD7okcyRhQr704UA1re5Zdm45aUkg/s320/kitagawa_utamaro_first_month_1802%2529+rit.jpg" width="235" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Kitagawa Utamaro, illustrazione erotica, 1802</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
Il termine «Ukiyo-e» identifica l’arte che descrive questa realtà attraverso dipinti, xilografie e libri illustrati.<br />
Essa si sviluppò durante tutto il periodo Edo e coinvolse i più importanti artisti dell’epoca, diventando, nella seconda metà dell’Ottocento, la forma d’arte giapponese più conosciuta al mondo.<br />
<br />
Tra i temi dell’Ukyio-e vi è il<b> paesaggio</b>.<br />
Data l’impossibilità di recarsi all’estero, si sviluppò il turismo interno.<br />
<br />
I giapponesi andavano alla ricerca di scenari naturali e di opere ingegneristiche, in particolare ponti.<br />
<br />
I viaggiatori amavano acquistare stampe che raffiguravano i luoghi che avevano visitato o che intendevano visitare.<br />
<br />
<span style="font-size: large;">Utagawa Hiroshige (1797-1858)</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZKPkysvtqXdljHZFPLhPuLOI2Arx0mvo7F4iWb6fwB2qvqRHAuvS88HHJExG_vkAyc1c5b9i1NwlxvlBwumvtqtoHvz5mRAZpYEJbP5WTpPxfAkSWyB_Qu8Dnchd9IcdIjSIpUdMEWD4/s1600/hiroshige+ponte+pioggia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="866" data-original-width="564" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZKPkysvtqXdljHZFPLhPuLOI2Arx0mvo7F4iWb6fwB2qvqRHAuvS88HHJExG_vkAyc1c5b9i1NwlxvlBwumvtqtoHvz5mRAZpYEJbP5WTpPxfAkSWyB_Qu8Dnchd9IcdIjSIpUdMEWD4/s400/hiroshige+ponte+pioggia.jpg" width="260" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
Fu autore di composizioni che descrivevano bene l’amore dei giapponesi verso la natura del proprio Paese.<br />
<br />
Tra le sue opere più famose vi è la serie dedicata alle 53 stazioni di sosta lungo la strada tra Kyoto e Edo e la raccolta «Cento vedute celebri di Edo», divenuta famosa in Europa per l’ammirazione che suscitò in Van Gogh, che fece delle copie di alcune stampe, tra cui «Acquazzone improvviso su Ōhashi».<br />
<br />
È ritenuto il maestro giapponese degli eventi atmosferici per la sua bravura nel descrivere la nebbia, la neve e la pioggia.<br />
Durante il periodo Edo, il Giappone era isolato dal resto del mondo: gli stranieri non potevano entrare nel Paese, né i giapponesi potevano recarsi all’estero.<br />
<br />
<br />
Vi era però un’eccezione: a Nagasaki risiedeva una comunità olandese di commercianti. Tramite loro, in Giappone entravano libri illustrati, incisioni e strumenti ottici europei, che venivano studiati dagli artisti. Alcuni di loro sperimentarono così la prospettiva matematica e il chiaroscuro, tecniche estranee all’arte dell’estremo oriente.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmnETbbtHY8Ujo8BOnM4pcyA4Ae8-XiJlWJlcpozzwDXW2Yl5D3NbkowYv87-drnYlDDyJLJLP6nNqNZfov370aDYyf59ScDUdPeBCKeBKb7YhPV-Of-oq2MIs2XJ8sYq5jK_de6erDz0/s1600/hokusai+teatro+kabuki.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="280" data-original-width="430" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmnETbbtHY8Ujo8BOnM4pcyA4Ae8-XiJlWJlcpozzwDXW2Yl5D3NbkowYv87-drnYlDDyJLJLP6nNqNZfov370aDYyf59ScDUdPeBCKeBKb7YhPV-Of-oq2MIs2XJ8sYq5jK_de6erDz0/s400/hokusai+teatro+kabuki.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Katsushika Hokusai, Interno del grande teatro Kabuki di Edo</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<span style="font-size: large;">L’apertura al mondo e il giapponismo</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgupiaWNPUB5Hlq-ksFe1jbo-VtHYoHpL4a5m0wv8dhi0Yty5u2GYtBGz0FlmFTONi9OIUOfw3M9yv0PECqfdduP5YcdN8MUhRd2ltMMYbo_Q87xySYM9TareA-mC2VVeZ6hlHZAwRATZw/s1600/camille+monet+giapponese+1876.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1238" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgupiaWNPUB5Hlq-ksFe1jbo-VtHYoHpL4a5m0wv8dhi0Yty5u2GYtBGz0FlmFTONi9OIUOfw3M9yv0PECqfdduP5YcdN8MUhRd2ltMMYbo_Q87xySYM9TareA-mC2VVeZ6hlHZAwRATZw/s320/camille+monet+giapponese+1876.jpg" width="232" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Claude Monet, <br />Camille Monet in costume giapponese, 1876</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
Nel 1853, l’americano Mattew Perry entrò con quattro navi da guerra nella baia di Edo e forzò il porto, chiuso dal 1641.<br />
Il 31 marzo 1854, con la firma della convenzione di Kanagawa il Giappone si aprì definitivamente all’Occidente e nel 1867 partecipò all’Expò di Parigi.<br />
Gli oggetti e l’arte giapponesi conquistarono a tal punto gli europei da far nascere addirittura una moda, chiamata «giapponismo».<br />
<br />
Moltissimi artisti si interessarono all’arte giapponese e si ispirarono ad essa. Tra i più famosi possiamo citare <b>Claude Monet</b>, che si fece costruire un giardino d’acqua in stile giapponese al quale dedicò molti famosi dipinti; <b>Vincent Van Gogh</b>, che collezionava assieme al fratello Theo le stampe giapponesi e le studiò copiandole; <b>Henri de Tolouse-Lautrec</b> che si ispirò allo stile giapponese per comporre i suoi famosi manifesti.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnq7sOJ-ak2YqUglhe_D0DxrPYZtb330upnVh0msQzet9OB-oIftJPGzfddQFNnnf-E4UPONMow-aunzTBKmtAs2BP5eyc0pc5b-wWHbfo1hkafX6kJO9p17KLvK2qxV2ENdz_n9_rNRQ/s1600/Van_Gogh_-_la_courtisane.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="953" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnq7sOJ-ak2YqUglhe_D0DxrPYZtb330upnVh0msQzet9OB-oIftJPGzfddQFNnnf-E4UPONMow-aunzTBKmtAs2BP5eyc0pc5b-wWHbfo1hkafX6kJO9p17KLvK2qxV2ENdz_n9_rNRQ/s400/Van_Gogh_-_la_courtisane.jpg" width="237" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;">Vincent Van Gogh, Giapponeseria, 1887</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;">olio su tela 105,5×60,5 cm</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;">Van Gogh Museum, Amsterdam</span></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtA5tEXuoJHjvF8RKC623t_2X8oskWxx9CjgFJ1AA4e55Kgyugkb89ICVsMlIQHCOFQyGHFAtYnI5u6pXJgq35Iyak4FWru60P0Eq1eZ5WXF2LgSBW3aUfWyMjOfMnoxpS51taK-6X3uc/s1600/toulouse+lautrec.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1591" data-original-width="1181" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtA5tEXuoJHjvF8RKC623t_2X8oskWxx9CjgFJ1AA4e55Kgyugkb89ICVsMlIQHCOFQyGHFAtYnI5u6pXJgq35Iyak4FWru60P0Eq1eZ5WXF2LgSBW3aUfWyMjOfMnoxpS51taK-6X3uc/s400/toulouse+lautrec.jpg" width="296" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;">Henri de Tolouse-Lautrec, Divan Japonais, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;">1892, litografia</span></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<br />Questo manifesto pubblicitario per il locale «Divan Japonais» a Parigi, venne realizzato dall’autore ispirandosi allo stile giapponese. La figura in primo piano, tutta nera, senza sfumature, imita le forme delle stampe giapponesi che sono realizzate con colori piatti, privi di chiaroscuro.<br />
<br />
<span style="font-size: large;">Hokusai</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
«Dall'età di sei anni ho la mania di copiare la forma delle cose, e dai cinquanta pubblico spesso dei disegni, tra quel che ho raffigurato in questi settant'anni non c'è nulla degno di considerazione. A settantatrè ho un po' intuito l'essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor di più il senso recondito e a cento anni avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche un solo punto o una linea saranno dotati di vita propria. Se posso esprimere un desiderio, prego quelli tra loro signori che godranno di lunga vita di controllare se quanto sostengo si rivelerà infondato. Dichiarato da Manji il vecchio pazzo per la pittura.»</blockquote>
Katsushika Hokusai (1760-1849)<br />
<br />
<span style="font-size: large;">La vita</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgln1idBrNjJjraFjkP2BsNno13abqVjvl9F9mqC4ME3ftRd1xyZC2IUzvuM0eYNH6c4QqWAn6XDiFNK0vSWeEPorwtgeNP0yxb_4yj4SVyAwqB7-Q2lwj9mI2ZuDztUvae9fln-IyVf14/s1600/Hokusai+pruno+in+fiore.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="605" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgln1idBrNjJjraFjkP2BsNno13abqVjvl9F9mqC4ME3ftRd1xyZC2IUzvuM0eYNH6c4QqWAn6XDiFNK0vSWeEPorwtgeNP0yxb_4yj4SVyAwqB7-Q2lwj9mI2ZuDztUvae9fln-IyVf14/s400/Hokusai+pruno+in+fiore.JPG" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Pruno in fiore, <br />periodo Hokusai, <br />inchiostro e colori su seta</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Hokusai è il più conosciuto di molti nomi che questo artista si è dato nel corso della sua lunga vita, secondo una pratica giapponese in uso non solo in ambito artistico.<br />
Nacque il 31 ottobre 1760 a Edo, l’attuale Tokyo, nel distretto di Katsushika: per questo motivo è anche conosciuto come «Katsushika Hokusai».<br />
<br />
Fin da adolescente si mise in luce per il suo talento artistico e lavorò in diverse botteghe artistiche, firmandosi con il nome di queste ultime. Solo nel 1798 aprì un proprio atelier con il nome di Hokusai, dirigendolo fino al 1810, anno in cui lo lasciò al suo allievo più dotato.<br />
<br />
Negli anni successivi cambiò nome diverse volte, anche se talvolta utilizzò ancora il nome Hokusai, con il quale aveva raggiunto la fama.<br />
A causa di questi cambiamenti, le sue opere vengono suddivise in periodi che corrispondono al nome che l’artista si era dato in quegli anni.<br />
<br />
Nonostante fosse già molto famoso, fu dopo il compimento dei sessant’anni che compose le sue opere più famose, tra cui la celebre Grande onda, assumendo il nome «Iitsu».<br />
<br />
Negli ultimi quindici anni della sua vita, nonostante la fama e l’ammirazione di cui godeva, visse in condizioni di estrema povertà a causa della grave crisi economica che flagellava il Giappone.<br />
<br />
Tuttavia, non smise mai di dipingere: la sua passione lo spronò a lavorare fino al giorno della sua morte, giunta a novant’anni, tutti spesi nel continuo desiderio di migliorare la propria arte.<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">OPERE</span><br />
<span style="font-size: large;">IL PERIODO IITSU (1820-1834)</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbYSZXV2XF-qvtHEN0nO5eftj-6ptzqBURRw9kjY0uNddsAjeW1lwPp56Zgn5hL6x-k-2D_kz9d2CcQNwyp-mbruBXgdiZyblfqwOxCYSNQfM8CwhPv9g0QZXAJiks6IogagiklrJfjns/s1600/Hokusai+monte+Fuji.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="618" data-original-width="940" height="419" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbYSZXV2XF-qvtHEN0nO5eftj-6ptzqBURRw9kjY0uNddsAjeW1lwPp56Zgn5hL6x-k-2D_kz9d2CcQNwyp-mbruBXgdiZyblfqwOxCYSNQfM8CwhPv9g0QZXAJiks6IogagiklrJfjns/s640/Hokusai+monte+Fuji.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">«Fuji rosso» della serie «Trentasei vedute del monte Fuji»</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
Le opere più note di Hokusai appartengono al periodo Iitsu. Questo nome, che significa «Nuovamente uno» fu scelto dall’artista al compimento del sessantesimo anno.<br />
Si tratta soprattutto di xilografie che rappresentano paesaggi, oppure fiori, raccolte in serie che possono contare dalle poche unità a decine di fogli.<br />
«Trentasei vedute del monte Fuji» che contiene la celeberrima «Grande onda» e «Fuji rosso» sono il capolavoro più celebrato del maestro, assieme alle serie dei «Grandi fiori» e dei «Piccoli fiori».<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieT9Fah7n3u-MKIit4zshrwtYc-9PK0jBOMZY7JuQsihH7kgWuPlCKXWSxfO_CcrUaS9QMAy3RmNTPDYc7N7UT1uqdWMqtYGnkdhCNATBIs7Crh_bPBdVxHCH59Dlqypinh9AbdUTya0k/s1600/Hokusai+la+grande+onda.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="736" data-original-width="1060" height="444" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieT9Fah7n3u-MKIit4zshrwtYc-9PK0jBOMZY7JuQsihH7kgWuPlCKXWSxfO_CcrUaS9QMAy3RmNTPDYc7N7UT1uqdWMqtYGnkdhCNATBIs7Crh_bPBdVxHCH59Dlqypinh9AbdUTya0k/s640/Hokusai+la+grande+onda.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">«La grande onda presso Kanagawa», della serie «Trentasei vedute del monte Fuji» (1830-1832 circa)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Quest’opera, ormai entrata nell’immaginario del mondo intero, è talmente conosciuta che si può considerare il simbolo dell’arte giapponese.<br />
In essa si celebra la potenza della natura, alla quale l’essere umano deve sottostare.<br />
La gigantesca onda domina la composizione, nonostante la posizione laterale in cui l’ha posta l’artista. Si erge, monumentale ed aggressiva, quasi a voler ghermire i piccoli uomini che osano sfidarla, a bordo di fragili imbarcazioni.<br />
Sullo sfondo, il cono perfetto del Fuji, simbolo del divino, assiste impassibile all’evento.<br />
Nel progetto originario, erano previste trentasei stampe con paesaggi che fossero accumunati dalla presenza del monte Fuji.<br />
Inizialmente esse dovevano essere monocrome, realizzate con il solo blu di Prussia, un colore da poco entrato nel Paese dall’Europa, ma il grande successo che ottennero convinse l’editore ad aumentarne il numero fino a cento e a stamparle a più colori.<br />
In realtà, Hokusai ne realizzò in tutto quarantasei.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
------------------------------------------------------------------------------------------------------------</div>
<br />
Approfondimento:<br />
LA XILOGRAFIA<br />
La xilografia, o silografia, è una tecnica d'incisione in rilievo in cui si asportano dalla parte superiore di una tavoletta di legno le parti non costituenti il disegno.<br />
Le matrici vengono inchiostrate e utilizzate per la realizzazione di più esemplari dello stesso soggetto (su carta e a volte su seta), mediante la stampa con il torchio.<br />
<div style="text-align: center;">
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------</div>
<br />
Nella serie «Grandi fiori», Hokusai inserisce gli elementi in primissimo piano su uno sfondo neutro, con inquadrature innovative: la parte superiore e quella inferiore del soggetto sono infatti ‘tagliati fuori’ dal bordo del foglio.<br />
Questa soluzione grafica venne ripresa da molti artisti occidentali di Ottocento e Novecento (ad esempio, gli Impressionisti).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjutsP1LN1dU6chiU6hf6hnMkka5ipJ4hJe4ahYmllCSR9owmdHlbGYXGJsR2BhUnIfKTlyfknNeDccIOfF8Qnk2-FpT0u5bYpG_fqjGMUDQpj0vAqtu7j21pn1enlW3kvTNbZDIHhPsE8/s1600/Hokusai+iris+e+cavalletta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="652" data-original-width="972" height="428" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjutsP1LN1dU6chiU6hf6hnMkka5ipJ4hJe4ahYmllCSR9owmdHlbGYXGJsR2BhUnIfKTlyfknNeDccIOfF8Qnk2-FpT0u5bYpG_fqjGMUDQpj0vAqtu7j21pn1enlW3kvTNbZDIHhPsE8/s640/Hokusai+iris+e+cavalletta.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
L’opera «Iris e cavalletta» ha probabilmente un significato simbolico: l’iris infatti è il fiore simbolo dei Samurai, per la forma delle foglie che ricordano le Katane. La cavalletta, appoggiata alla foglia più grande, in parte rosicchiata dall’insetto, è un richiamo alla decadenza della casta guerriera.<br />
<br />
<span style="font-size: large;">I MANGA</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<b>Hokusai manga</b> "Schizzi sparsi di Hokusai") è una raccolta di schizzi con vari soggetti. I soggetti dei disegni includono paesaggi, flora e fauna, scene di vita quotidiana e il soprannaturale. La parola manga nel titolo non si riferisce ai manga narrativi contemporanei: piuttosto è il contrario.<br />
Dipinti su xilografie in tre colori (nero, grigio e carne), i manga comprendono letteralmente migliaia di immagini in 15 volumi, il primo dei quali fu pubblicato nel 1814, quando l'artista aveva cinquantacinque anni.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY6HZuNuaWpw63RoCY_ye0ZZL9wDtfYfs49z8UWh_f8FV1y5SGdRJXq3mLwFd8EBJ_fEVJTd-SOBNW_iK_Z6-HLSiYuX9Iik20EfO2hQ1AKco5XuJdHBPyG5yHJ9mACpH-4E7YPQXYVd4/s1600/hokusai_manga_performances_large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1146" data-original-width="1600" height="457" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY6HZuNuaWpw63RoCY_ye0ZZL9wDtfYfs49z8UWh_f8FV1y5SGdRJXq3mLwFd8EBJ_fEVJTd-SOBNW_iK_Z6-HLSiYuX9Iik20EfO2hQ1AKco5XuJdHBPyG5yHJ9mACpH-4E7YPQXYVd4/s640/hokusai_manga_performances_large.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Essi sono un esempio della grande capacità di osservazione dell’artista, ma anche della sua ironia, perché riescono a cogliere con bonarietà il lato buffoe gioioso dei personaggi rappresentati.<br />
Il primo volume di Manga (definito da Hokusai come un "pennello impazzito"), era un libro di istruzioni sull'arte pubblicato per aumentare i propri introiti, trovandosi in difficoltà economica.<br />
I Manga testimoniano la dedizione di Hokusai al realismo artistico nella rappresentazione delle persone e del mondo naturale. L'opera fu immediatamente un successo e presto seguirono i volumi successivi. Dopo l’apertura del Giappone all’Occidente, essi vennero diffusi anche in Europa.<br />
<br />
<br />
<b>RIASSUMENDO…</b><br />
Le principali caratteristiche delle opere di Hokusai sono:<br />
L’ironia<br />
La vicinanza alla gente umile e ai suoi lavori<br />
La ricerca del Divino nella natura<br />
Il dialogo tra uomo e natura (con l’inserimento della figura umana nei paesaggi<br />
L’attenzione alle piccole cose, ai dettagli (gesti, sguardi, piccoli fiori e animali)<br />
Le composizioni inusuali ed originali, che sorprendono l’osservatore<br />
La raffinatezza delle colorazioni (il bianco è ottenuto tramite lo sfondo neutro della carta)<br />
Hokusai, Carpa che risale la correnteMarahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-30278102945768436792018-03-31T04:21:00.000-07:002018-03-31T04:21:46.763-07:00STREET ART<span style="font-size: large;">La street art è una delle ultime frontiere dell’espressione artistica. Tra i “graffitari” ci sono artisti autentici le cui opere sono apprezzate e ricercate da musei e collezionisti di tutto il mondo, anche se spesso essi preferiscono l’anonimato e celano la loro identità dietro uno pseudonimo.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Ma dove finisce quella che per alcuni è solo un’azione vandalica da imbratta-muri e dove inizia la vera opera di un autore che viene considerato un autentico artista?</span><br />
<span style="font-size: large;">L’arte di strada è estremamente complessa, gli artisti possono utilizzare minuscoli adesivi (stikers) fino a murales che coprono interi palazzi, stancil e posters che moltiplicano più volte la stessa immagine e installazioni che giocano con la segnaletica urbana attirando l’attenzione con elementi distorti o effetti a sorpresa.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcJZRTxUuXIDpSXy7kEKUCt3Nw3N5yqHTx_ugNAtIy0147Qm3T9pU3kCwfcx_TgQfVY0kormOZQt01hA6C9QQluQ9aWPoAOngSSgv3M_iFbfWTt1bqRof5J7ttQvy_lDp2DXhD_3hKIbM/s1600/Banksy-Telephone-Booth-London-2006-courtesy-of-stencilrevolution.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="577" data-original-width="865" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcJZRTxUuXIDpSXy7kEKUCt3Nw3N5yqHTx_ugNAtIy0147Qm3T9pU3kCwfcx_TgQfVY0kormOZQt01hA6C9QQluQ9aWPoAOngSSgv3M_iFbfWTt1bqRof5J7ttQvy_lDp2DXhD_3hKIbM/s400/Banksy-Telephone-Booth-London-2006-courtesy-of-stencilrevolution.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Banksy - The Telephone Booth in Soho, London (2006)</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<span style="font-size: large;">La street art è l’arte di un pittore che utilizza come tela la sua stessa città; inizia nella seconda metà degli anni Settanta e, legata alla pop art, ne riprende in parte il linguaggio, dando però maggiore importanza al messaggio, quasi sempre di denuncia politico-sociale. </span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2UidK2V5mqw4ycp_FflesIjebP4wQtHmv4K0pPm9MOpBs7kCgX3-JazeZG__ZmD9pCO2rnT4T7PpqwnLKWAG4gbRRy_equ9q5PWAR0frmzf86CwxSKDA2CppNhIjWY2RkRPsyqjUFY9o/s1600/popartandywarholmarilyn.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="577" data-original-width="768" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2UidK2V5mqw4ycp_FflesIjebP4wQtHmv4K0pPm9MOpBs7kCgX3-JazeZG__ZmD9pCO2rnT4T7PpqwnLKWAG4gbRRy_equ9q5PWAR0frmzf86CwxSKDA2CppNhIjWY2RkRPsyqjUFY9o/s400/popartandywarholmarilyn.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Pop art; Andy Warhol, Marilyn</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Ai suoi esordi, si sviluppa nelle periferie delle grandi metropoli ed il suo significato è legato alla delimitazione di un territorio, l’affermazione di un’identità, l’appropriazione di uno spazio cittadino.</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg8e2ClZ3w4Q_Hf6RfLV-hLG9UogISdn0jARji8DwUnwYipFguYtiXXKf6zoOqZFVgLTEE2SNl47xoINXJgNaKy42WZUJMPCrGYVkSsDqecgoAGjGt63ltXRTCq_zJJmDWzNeeMA1sbkA/s1600/Graffiti-street-art-paintings2013-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="314" data-original-width="600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg8e2ClZ3w4Q_Hf6RfLV-hLG9UogISdn0jARji8DwUnwYipFguYtiXXKf6zoOqZFVgLTEE2SNl47xoINXJgNaKy42WZUJMPCrGYVkSsDqecgoAGjGt63ltXRTCq_zJJmDWzNeeMA1sbkA/s1600/Graffiti-street-art-paintings2013-3.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Include vari generi che si differenziano sia per tecniche e strumenti utilizzati, sia per intenti e motivazioni: ad esempio sono chiamati <b>“graffitari”</b> coloro che disegnano con bombolette spray luoghi abbandonati o degradati per protesta o trasgressione. </span><br />
<span style="font-size: large;">L’intento dei <b>“writers”</b> è invece l’affermazione di sé. Le loro scritte (“tag”), sono poco o per nulla comprensibili, messaggi destinati ad una ristretta cerchia di persone. </span><br />
<span style="font-size: large;">Chi invece ha lo scopo di attirare l’attenzione e l’ammirazione di un vasto pubblico è detto <b>“street artist”</b>.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Il panorama della street art è molto variegato e conta numerosi esponenti; vediamone alcuni:</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<b><span style="font-size: x-large;">Keith Haring</span></b><br />
<b><span style="font-size: x-large;"><br /></span></b>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj04scqrDlvvVkzbpHFDLB_fBNtokRIJO4AwWfIGXDNBuzu-jwXXse63pTrJt3tvpNvFQsBPnRkGhcUB9DKMxEdYiwdnN4RmDPdYmURwqOnkRoWWpaYPhFXxLAJBAZrnJ00LDmiDRfnfYc/s1600/keith-haring+omosex.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="636" data-original-width="636" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj04scqrDlvvVkzbpHFDLB_fBNtokRIJO4AwWfIGXDNBuzu-jwXXse63pTrJt3tvpNvFQsBPnRkGhcUB9DKMxEdYiwdnN4RmDPdYmURwqOnkRoWWpaYPhFXxLAJBAZrnJ00LDmiDRfnfYc/s200/keith-haring+omosex.jpg" width="200" /></a><span style="font-size: large;">Considerato il padre della street art, era molto legato ad Andy Warhol, uno degli esponenti più famosi della pop art. Nato in Pennsylvania nel 1958, attivo a New York negli anni ’80, è celebre per lo stile fumettistico dei suoi “omini” colorati e semplificati, definiti con bordi spessi e neri. È morto a New York a soli 31 anni.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhU8z48HPdmmxv_NnSOjP9G7hSO10-HH7bk4LiskT8RlaDYXaxdbpOor1ZRhdc5d-Em56Smzz2wDWmySjrwiG6VuPLlcIBc75E-91eW9sjd1VtS9Qi5x-rt6sXWiHdcjbkgsyKTAjkyE4/s1600/keith-haring-ignorance_fear-silence_death-1989.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="351" data-original-width="636" height="352" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhU8z48HPdmmxv_NnSOjP9G7hSO10-HH7bk4LiskT8RlaDYXaxdbpOor1ZRhdc5d-Em56Smzz2wDWmySjrwiG6VuPLlcIBc75E-91eW9sjd1VtS9Qi5x-rt6sXWiHdcjbkgsyKTAjkyE4/s640/keith-haring-ignorance_fear-silence_death-1989.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<span style="font-size: large;">Una delle sue opere più famose si trova proprio in Italia: Tuttomondo è un grande murale realizzato da Keith Haring nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant'Antonio abate a Pisa.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoHdyE1ypDbtqK-zHNMV9wxs4sRwrJfW3aFf-tdX0mBeDPkvtBs-ri-KE4o6eeVsf_C94sFNzNmaEVsny0rImA1L5EprN9YPGrlOY-p4ME8hu4H_dfrWO0Y5koo1hUmKBm_h3Z9ynT0r4/s1600/haring+tuttomondo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoHdyE1ypDbtqK-zHNMV9wxs4sRwrJfW3aFf-tdX0mBeDPkvtBs-ri-KE4o6eeVsf_C94sFNzNmaEVsny0rImA1L5EprN9YPGrlOY-p4ME8hu4H_dfrWO0Y5koo1hUmKBm_h3Z9ynT0r4/s640/haring+tuttomondo.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Keith Haring, Tuttomondo, 1989</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">La superficie della parete misura circa 180 metri quadri (10 metri di altezza per 18 metri di larghezza); si tratta del più grande murale mai realizzato in Europa, l'ultima opera pubblica dell'artista statunitense, nonché l'unica pensata per essere permanente.</span><br />
<span style="font-size: large;">Il dipinto ritrae 30 figure dinamiche e di grande vitalità, concatenate e incastrate tra loro a simboleggiare la pace e l'armonia del mondo. </span><br />
<span style="font-size: large;">Al centro del murale si trova il simbolo di Pisa, la "croce pisana", rappresentata con quattro figure umane unite all'altezza della vita. In alto a destra un paio di forbici, a simboleggiare il bene, rappresentate come l'unione di due figure umane, tagliano in due un serpente, che simboleggia il male. Una donna con in braccio un bambino e un uomo con un televisore al posto della testa rappresentano il contrasto tra la naturalità della vita e la tecnologia che ne stravolge i ritmi. </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: x-large;"><b>Jean-Michel Basquiat</b></span><br />
<span style="font-size: x-large;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiukeJwDlfKnNk2PoiRAYP7qacmoXztX5pzU9MdPgOPyT5gYMetAbsdgqnwEbakp36t4nvy7dzCuL8v8WYU97yYuC47Ty7MAwXWahyphenhyphenRFcco5WkKHF6z5YQZa9zFXlh5DIWXNHjDSNHvrWI/s1600/basquait7.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="850" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiukeJwDlfKnNk2PoiRAYP7qacmoXztX5pzU9MdPgOPyT5gYMetAbsdgqnwEbakp36t4nvy7dzCuL8v8WYU97yYuC47Ty7MAwXWahyphenhyphenRFcco5WkKHF6z5YQZa9zFXlh5DIWXNHjDSNHvrWI/s320/basquait7.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: large;">(1960-1988)</span><br />
<span style="font-size: large;">Nato a New York da padre haitiano e madre portoricana, ebbe un’infanzia difficile a causa del divorzio dei genitori e una giovinezza segnata dalla rabbia, dal senso di abbandono e dalla dipendenza dalla droga. </span><br />
<span style="font-size: large;">Il suo stile violento, primitivo, caotico, è caratterizzato dall’uso di parole scritte e da elementi infantili e tribali.</span><br />
<span style="font-size: large;">Venne scoperto da Andy Warhol, che lo lanciò in una brevissima ed intensa carriera artistica, che terminò quando egli morì di overdose a soli 28 anni. </span><br />
<span style="font-size: large;">I temi di Basquiat sono l’identità razziale, le disuguaglianze, il rifiuto dell’altro, la solitudine dei bassifondi. </span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoNxjw8-wv7Gk-ImE8_KA6AmI-M2ausMjSC001dUc4ASH55l-FcacERwbK5DAgVWyD1HUUTzUqSQPQr6devYEXPG3eE9_Q5FEIlPmET5KNdkQ4PAKaQvq_-CeCsXV8U6ldlA2h9LBAVnQ/s1600/basquiat-fisherman.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="758" data-original-width="843" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoNxjw8-wv7Gk-ImE8_KA6AmI-M2ausMjSC001dUc4ASH55l-FcacERwbK5DAgVWyD1HUUTzUqSQPQr6devYEXPG3eE9_Q5FEIlPmET5KNdkQ4PAKaQvq_-CeCsXV8U6ldlA2h9LBAVnQ/s400/basquiat-fisherman.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Basquiat, Fishing, 1981</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<b><span style="font-size: x-large;">OBEY (Frank Shepard Fairey)</span></b><br />
<b><span style="font-size: x-large;"><br /></span></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKYwd63hcnMmRAplpKBQjcevVpiBHLv0vEO5RlyKjpX6vuuvdF_OZlh2JfcNfgjsxrCf3ylCFVgs91Rmm_eViQX5yH24uI9jHi9z-SqzzHe4NWI0ISmvlzbht9jebXob3zhcTeevpYEwc/s1600/obey1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="465" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKYwd63hcnMmRAplpKBQjcevVpiBHLv0vEO5RlyKjpX6vuuvdF_OZlh2JfcNfgjsxrCf3ylCFVgs91Rmm_eViQX5yH24uI9jHi9z-SqzzHe4NWI0ISmvlzbht9jebXob3zhcTeevpYEwc/s320/obey1.jpg" width="206" /></a></div>
<span style="font-size: large;">Nato nel 1970, Fairey idea e realizza nel 1989 l'iniziativa Andre the Giant Has a Posse; dissemina i muri della città con degli adesivi (stickers) che riproducono il volto del lottatore di lotta libera André the Giant; gli stessi sono stati poi replicati da altri artisti in altre città. </span><br />
<span style="font-size: large;">Il senso della campagna era quello di produrre un fenomeno mediatico e di far riflettere i cittadini sul proprio rapporto con l'ambiente urbano.</span><br />
<br />
<span style="font-size: large;">Ma l'iniziativa che ha dato visibilità internazionale a Fairey è stato il manifesto Hope che riproduce il volto stilizzato di Barack Obama, diventato l'icona della campagna elettorale che ha poi portato il rappresentante democratico alla Casa Bianca. </span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEMMO-PrU7-Kb21fMxGchwkdso0AgjfHFuRSMWUR5bktpIMbfYJRiDtH5Rr6OSWKK54qXDDXxm1QZbUNxuQqiGFU8__kvOFcSAQicFRAQVWUPUg5X3zGllZNT07ua7Al1fR06o2GjaltE/s1600/Barack_Obama_Hope_poster.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="387" data-original-width="258" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEMMO-PrU7-Kb21fMxGchwkdso0AgjfHFuRSMWUR5bktpIMbfYJRiDtH5Rr6OSWKK54qXDDXxm1QZbUNxuQqiGFU8__kvOFcSAQicFRAQVWUPUg5X3zGllZNT07ua7Al1fR06o2GjaltE/s200/Barack_Obama_Hope_poster.jpg" width="133" /></a></span></div>
<br />
<span style="font-size: large;">Il comitato elettorale di Obama non ufficializzò mai la collaborazione con Fairey, probabilmente perché i manifesti venivano affissi illegalmente, come nella tradizione della street-art, ma il presidente, una volta eletto, inviò una lettera all'artista, resa poi pubblica, in cui ringraziava Fairey per l'apporto creativo alla sua campagna.</span><br />
<span style="font-size: large;">La lettera si chiude con queste parole: "Ho il privilegio di essere parte della tua opera d'arte e sono orgoglioso di avere il tuo sostegno”.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<b><span style="font-size: x-large;">Blu</span></b><br />
<b><span style="font-size: x-large;"><br /></span></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtkVOsYQjldMB8kKHdI0uto78-xJaFsGxLJC9eXu9v-0nFtwtnwaE3axdGOM2vhY10l4yBjPD-thwIVowb7dEjI4zTCBHhji7XnlWmmdHchyphenhyphengFU0GRNmwEv6LIfUwIL1wFryoU6svatJs/s1600/blu+cervello.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="368" data-original-width="1600" height="145" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtkVOsYQjldMB8kKHdI0uto78-xJaFsGxLJC9eXu9v-0nFtwtnwaE3axdGOM2vhY10l4yBjPD-thwIVowb7dEjI4zTCBHhji7XnlWmmdHchyphenhyphengFU0GRNmwEv6LIfUwIL1wFryoU6svatJs/s640/blu+cervello.jpg" width="640" /></a></div>
<b><span style="font-size: x-large;"><br /></span></b>
<span style="font-size: large;">è un artista italiano di cui si conosce solo lo pseudonimo. Autore di opere di grandi dimensioni, ha iniziato a farsi conoscere a Bologna, ma in seguito ha portato la sua arte in diverse città europee e in Sudamerica. </span><br />
<span style="font-size: large;">Per creare le sue immagini, che hanno spesso significati sociali e di denuncia, utilizza vernici e rulli che gli permettono di colorare grandi superfici. </span><br />
<span style="font-size: large;">Oltre che per i murales, è noto anche per i suoi video diffusi via internet, in cui i disegni si animano creando strani cartoni animati che sembrano invadere muri, pavimenti e finestre di luoghi urbani abbandonati.</span><br />
<span style="font-size: large;"><iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/uuGaqLT-gO4" width="560"></iframe></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: x-large;"><b>Banksy</b></span><br />
<span style="font-size: x-large;"><b><br /></b></span><span style="font-size: x-large;"><b></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf9OAFZoO5EwogIwYc14HFrQCHh9VPdUo63SI71Zg0wgUjB2hxK5p1wNrHWlV89odbnFvXfUUvhTEEb7NVlY4k_Ldh24kBIIypiS4RDeMyl9HXAUKxeRPRmWxSrVROZD93Ue5frLggmnw/s1600/Banksy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1600" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf9OAFZoO5EwogIwYc14HFrQCHh9VPdUo63SI71Zg0wgUjB2hxK5p1wNrHWlV89odbnFvXfUUvhTEEb7NVlY4k_Ldh24kBIIypiS4RDeMyl9HXAUKxeRPRmWxSrVROZD93Ue5frLggmnw/s320/Banksy.jpg" width="320" /></a></b></span></div>
<br />
<span style="font-size: large;">Banksy è un artista inglese, considerato uno dei maggiori esponenti della street art. Il vero nome dell'artista non è noto: si sa tuttavia con certezza che è cresciuto a Bristol. </span><br />
<span style="font-size: large;">Le sue opere sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica.</span><br />
<span style="font-size: large;">Il nome e l'identità di Banksy continuano a rimanere sconosciuti. </span><br />
<span style="font-size: large;">Nonostante siano state fatte diverse indagini ed ipotesi sulla sua reale identità, nessuno sa ancora con certezza chi si nasconda dietro quello pseudonimo.</span><br />
<span style="font-size: large;">L'arte di Banksy si concretizza soprattutto negli spazi pubblici: strade, parchi e musei cittadini, realizzando pezzi che documentano la povertà della condizione umana. </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNiZc36nNJD_SlsG2PwnqRKl9SmCeyunRZwRQx_Xqe3udbZGqZKHPMLCyC4Fk_IocyqnY6THobtIZ0toKVLjuYrHNsEecP3sjVHfpIHTDPbl0XNawyozYlyyQnpAzas0FmIYaa8lXVm14/s1600/banksy+no+future.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="856" data-original-width="1400" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNiZc36nNJD_SlsG2PwnqRKl9SmCeyunRZwRQx_Xqe3udbZGqZKHPMLCyC4Fk_IocyqnY6THobtIZ0toKVLjuYrHNsEecP3sjVHfpIHTDPbl0XNawyozYlyyQnpAzas0FmIYaa8lXVm14/s400/banksy+no+future.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Le sue opere, con un taglio ironico e satirico, trattano tematiche quali le assurdità della società occidentale, la manipolazione mediatica, l'omologazione, le atrocità della guerra, l'inquinamento, lo sfruttamento minorile, la brutalità della repressione poliziesca e il maltrattamento degli animali. </span><br />
<span style="font-size: large;">Per veicolare questo messaggio, viene fatto ricorso a un'ampia gamma di soggetti, quali scimmie, topi (celebri ormai i suoi rats), poliziotti, ma anche bambini, gatti e membri della famiglia reale.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghh_rVO9NpLiSn4AD5HTKCuuwA-PjtMrJsC_ZeiRQrN_nqXiSqj5B6m0KwTYhfu4HWHeFxbAXpSf1yvdHI9_xbHI64ThTgT3_Iox6khqVmPHALL35hLiNLlb0uNKkmAa4izLOv7l0wEwU/s1600/banksy03_2883427b.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="387" data-original-width="620" height="124" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghh_rVO9NpLiSn4AD5HTKCuuwA-PjtMrJsC_ZeiRQrN_nqXiSqj5B6m0KwTYhfu4HWHeFxbAXpSf1yvdHI9_xbHI64ThTgT3_Iox6khqVmPHALL35hLiNLlb0uNKkmAa4izLOv7l0wEwU/s200/banksy03_2883427b.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-size: large;">Manipolando abilmente i codici comunicativi della cultura di massa, Banksy traspone questi temi atroci in opere piacevoli e brillanti, in grado di sensibilizzare i destinatari sulle problematiche proposte e di trasformare le città in luogo di riflessione. In tal senso, gli stencil di Banksy sono diretti e comprensibili come manifesti pubblicitari, tanto che le sue opere sono leggibili anche da parte dei bambini.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyNra9gN6Fyiy1un_hDkur13LSc28anYUNGv0KDzREqohxdDyXo6AXupsETEf6seAWS8oxt8OVeqxFkJ_J9B0KQ7k-Tz0wct9Z82a_NXRAqss9tw9oPE6di2Hg8y2sQjadVDuTysQGVXE/s1600/banksy-18.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyNra9gN6Fyiy1un_hDkur13LSc28anYUNGv0KDzREqohxdDyXo6AXupsETEf6seAWS8oxt8OVeqxFkJ_J9B0KQ7k-Tz0wct9Z82a_NXRAqss9tw9oPE6di2Hg8y2sQjadVDuTysQGVXE/s400/banksy-18.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Banksy, No ball game</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Altra originalità dello stile di Banksy, inoltre, è la capacità di dare alle sue opere delle proprietà narrative: ad esempio, nel murale “No Ball Games” sono raffigurati due bambini mentre si lanciano un cartello che vieta loro di giocare con la palla, ma che paradossalmente qui assume il valore della palla; è giocando con le contraddizioni impreviste e imprevedibili che si palesa l'ironia di Banksy, e che l'opera si carica di forti connotazioni artistiche.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>Intervento in Cisgiordania</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDQopRfwR_VaD_-_dieprmPKmhwAt4kucYS6kv4fjDRnXGZBURAgaS_RCkefI2sIZ4EZywqLCIIBi9Jz6E7gTrvy_9vqrOVLsVhJGQAwB6cBgkwUcesvOGDoK7VKn2Yf8tf1bjor14EHE/s1600/banksy+cisgiordania+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="862" data-original-width="1280" height="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDQopRfwR_VaD_-_dieprmPKmhwAt4kucYS6kv4fjDRnXGZBURAgaS_RCkefI2sIZ4EZywqLCIIBi9Jz6E7gTrvy_9vqrOVLsVhJGQAwB6cBgkwUcesvOGDoK7VKn2Yf8tf1bjor14EHE/s640/banksy+cisgiordania+3.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Pezzo di Banksy sulla barriera di separazione israeliana, presso Betlemme.</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="font-size: large;">La Cisgiordania e lo stato d'Israele sono separati da un muro di 70 km e di 670 km di recinzione con ferro spinato, costruito come misura cautelare contro il proliferare di attentati nel territorio nazionale.</span><br />
<span style="font-size: large;">Questa struttura, come sancito nel 2004 dall'Assemblea Generale dell'Aia, è contraria al diritto internazionale, e ciò ha spinto Banksy a intervenire fisicamente sul muro. Vi sono un totale di nove opere di Banksy lungo il perimetro della struttura. </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD1K1F1SRq0EUvqxfoEZZZ4mIb0m3fLI8XOetoCLmrUiYIcORDINL0-2kM4Vu2V2N_hHDAbdAY2C4xgKnkJnBfm8kf7-BCJDvscqsIqhGh3eH-9ZZp3u0hfrPzVtLO899apK1crkilSA0/s1600/banksy+cisgiordania+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD1K1F1SRq0EUvqxfoEZZZ4mIb0m3fLI8XOetoCLmrUiYIcORDINL0-2kM4Vu2V2N_hHDAbdAY2C4xgKnkJnBfm8kf7-BCJDvscqsIqhGh3eH-9ZZp3u0hfrPzVtLO899apK1crkilSA0/s200/banksy+cisgiordania+1.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-size: large;">I soggetti effigiati sono per la maggior parte bambini che non vogliono soggiacere alla barriera, e che tentano di aggirarla in volo aggrappati a dei palloncini, o di forarla con paletta e secchiello; se ciò non è possibile, si limitano a guardare i paradisi terrestri presenti al di là del muro attraverso degli squarci.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>Incursioni nei musei</b></span><br />
<span style="font-size: large;">Banksy è un fiero detrattore della mercificazione dell'arte e del collezionismo fine a se stesso:</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;">«L'arte che guardiamo è fatta da solo pochi eletti. Un piccolo gruppo crea, promuove, acquista, mostra e decide il successo dell'Arte. </span><span style="font-size: large;">Solo poche centinaia di persone nel mondo hanno realmente voce in capitolo. </span></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;">Quando vai in una galleria d'arte sei semplicemente un turista che guarda la bacheca dei trofei di un ristretto numero di milionari» (Banksy)</span></blockquote>
</blockquote>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJLrnj7meZ-N7VAJ0kWM5YRBHU4xgJdDrqGTdqt4Lse3bs5xJf2whk1xwn8o7tPGRf8zyrusoMLHXY0hLYciOha2GJklRqZrEblHttyReJ4sK2GJQQzI96zCTSgteR6BvOGJfIugZXNe0/s1600/banksy-brooklyn.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="530" data-original-width="530" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJLrnj7meZ-N7VAJ0kWM5YRBHU4xgJdDrqGTdqt4Lse3bs5xJf2whk1xwn8o7tPGRf8zyrusoMLHXY0hLYciOha2GJklRqZrEblHttyReJ4sK2GJQQzI96zCTSgteR6BvOGJfIugZXNe0/s200/banksy-brooklyn.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><i>Nell’immagine: «Ritratto», dove un gentiluomo settecentesco lascia sullo sfondo delle scritte spray contro gli orrori dei conflitti bellici (installato nel Brooklyn Museum e rimosso dopo otto giorni);</i></span><br />
<span style="font-size: large;"><i><br /></i></span>
<span style="font-size: large;">In segno di protesta, quindi, Banksy spesso si reca nelle gallerie d'arte più famose per appendere clandestinamente opere realizzate in perfetto «stile» ma con particolari assolutamente anacronistici.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6jxlY3DUZWTXrdVWW0KAq8Vo1F2d5r4zCX2l9GZfX5ZAagbxTbUZuW953aj5rLxtRusJ1C3IwhLo4re3JEpM0GOhiiTEctzWw1EGQLVffiWz2Mtna12NexLKavgB7VnAYdKjGowcgdN8/s1600/Show-me-the-Monet-Banksy.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="556" data-original-width="557" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6jxlY3DUZWTXrdVWW0KAq8Vo1F2d5r4zCX2l9GZfX5ZAagbxTbUZuW953aj5rLxtRusJ1C3IwhLo4re3JEpM0GOhiiTEctzWw1EGQLVffiWz2Mtna12NexLKavgB7VnAYdKjGowcgdN8/s200/Show-me-the-Monet-Banksy.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><i>Show me the Monet, dove un paesaggio tipico del maestro francese è invaso da due carrelli della spesa e un cono stradale;</i></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><i>Arte murale, disegnato su un frammento pietroso alla maniera degli uomini primitivi, ma effigiante un uomo che traina un carrello della spesa (installato nel British Museum, scoperto dopo otto giorni e infine acquistato da quest'ultimo).</i></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span><span style="font-size: large;"><b>La tecnica dello stencil</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNY3kIiQx16Dt3gLsPMtYkToPQhO4a5Bxh01tWvLrcXH-toZcCDa3T_hOT8VQ-XjyxJfL26lcy_xE5DCgh-WkgKWYojP8cWbPRPgUeiKFFVBMmDd3Axbfz2RMRIJdBMSD7fxOQ_iveNyY/s1600/banksy+-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="412" data-original-width="620" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNY3kIiQx16Dt3gLsPMtYkToPQhO4a5Bxh01tWvLrcXH-toZcCDa3T_hOT8VQ-XjyxJfL26lcy_xE5DCgh-WkgKWYojP8cWbPRPgUeiKFFVBMmDd3Axbfz2RMRIJdBMSD7fxOQ_iveNyY/s320/banksy+-2.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Banksy non è stato il primo ad usare la stencil art, ma ne è diventato il punto di riferimento per la frequenza e la creatività con cui la usa, tanto da fare raggiungere alla tecnica grande popolarità.</span><br />
<span style="font-size: large;">L'adozione della tecnica dello stencil si rese necessaria per Banksy per via della sua lentezza nella realizzazione dei murales, attività che richiede grande rapidità per scongiurare l'intervento della polizia; </span><span style="font-size: large;">questa tecnica, infatti, si avvale di una maschera in negativo dell'immagine che si vuole creare, ricavata su un supporto rigido; poi non si deve fare altro che poggiare la sagoma sul muro che si è scelto di dipingere e spruzzare il colore negli spazi vuoti. </span><br />
<span style="font-size: large;">In questo modo si concilia la rapidità di esecuzione stradale (Banksy, per dipingere un'opera, impiega solo quindici minuti, trascorrendo la maggior parte del tempo in studio a ritagliare la mascherina normografica) con una grande meticolosità e con l'eventualità di serializzare l'opera, che può essere riprodotta in modo identico tante volte quante si vuole.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>Dismaland, un’opera collettiva</b></span><br />
<span style="font-size: large;">Oltre alle opere murali realizzate con gli stencil, le installazioni stradali e gli interventi clandestini nei musei, l’artista ha pubblicato diversi libri che contengono fotografie delle sue opere accompagnate da alcune annotazioni; inoltre, nel 2015, Banksy ha organizzato un’installazione temporanea chiamata “Dismaland” alla quale ha invitato a partecipare oltre 50 artisti. Dismaland è un “anti parco divertimenti”, una “Disneyland al contrario” (in inglese “dismal” significa “tetro”). </span><br />
<span style="font-size: large;">In questa installazione, le diverse opere in esposizione mettono in scena i problemi della società contemporanea, tragedie quotidiane alle quali siamo talmente abituati da non farci nemmeno più caso: ad esempio l’arrivo dei profughi sui barconi viene rappresentato da barchette-giocattolo telecomandate che galleggiano nel “Mediterranean boat ride” cariche di immigrati disperati, alcuni riversi in acqua. </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><i>(Nel video, si può vivere una visita a 360° a Dismaland: basta tenere premuto il tasto sinistro del mouse e trascinare l'immagine).</i></span><br />
<div>
<br /></div>
<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/UIIKPdV0HMA" width="560"></iframe>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span><br />
<span style="font-size: large;">Oppure, uno dei cavalli della giostra è stato macellato, macinato e inscatolato in una confezione di lasagne pronte da mettere sulle nostre tavole. </span><br />
<span style="font-size: large;">O ancora, le sorridenti paperelle galleggianti da acchiappare all’uncino, sono in realtà imbrattate di petrolio, come altri uccelli vittime delle tante stragi ecologiche degli ultimi anni.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDaY6f4QLGxVnweAIxmzR64Jglh1jgoOn_KFqk4Xi5nMsrsyX-oIXQm7opB8MFhYOEYzcCJkkXqDtlFwcsVl-ANXMK_7yx16v0lVpPUASju5ijajZa3p8LaC0VNLeAal2Yk1eXdagntV0/s1600/Dismaland-Banksy-Petrol-instagram-official-big.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="701" data-original-width="898" height="497" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDaY6f4QLGxVnweAIxmzR64Jglh1jgoOn_KFqk4Xi5nMsrsyX-oIXQm7opB8MFhYOEYzcCJkkXqDtlFwcsVl-ANXMK_7yx16v0lVpPUASju5ijajZa3p8LaC0VNLeAal2Yk1eXdagntV0/s640/Dismaland-Banksy-Petrol-instagram-official-big.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-45000252576529954782017-11-26T10:27:00.002-08:002017-11-26T10:27:40.993-08:00Wiligelmo - STORIE DELLA GENESI<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD2FCHfPSM42Gsi9BTSuu9CDuEMIc1pL0zW7Hr6T-XJUoIo-nfGSGOmW7Y1hIy9VDjySoAmjVDnkUqc8TBvDVmNCdTlHEDQwBGG_t6n_jqL_DLT_kbfoLkdIM_tahg74jmELXbmKySr6A/s1600/La-facciata-del-Duomo-di-Modena.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1231" data-original-width="1181" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD2FCHfPSM42Gsi9BTSuu9CDuEMIc1pL0zW7Hr6T-XJUoIo-nfGSGOmW7Y1hIy9VDjySoAmjVDnkUqc8TBvDVmNCdTlHEDQwBGG_t6n_jqL_DLT_kbfoLkdIM_tahg74jmELXbmKySr6A/s400/La-facciata-del-Duomo-di-Modena.jpg" width="383" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Facciata del duomo di Modena</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><b>La scultura romanica</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><b></b></span><br /><span style="font-size: large;"><b></b></span>
<span style="font-size: large;">Nelle chiese romaniche i capitelli delle colonne e il portale d’accesso sono spesso riccamente decorati con sculture raffiguranti scene religiose o animali simbolici.</span><br />
<span style="font-size: large;">Le sculture preparavano il fedele a quanto avrebbe ascoltato in chiesa: per questo le figure dovevano essere semplici e facilmente comprensibili ad un pubblico in gran parte analfabeta.</span><br />
<div style="text-align: left;">
</div>
<span style="font-size: large;">Sulla facciata del duomo di Modena, ad esempio, spiccano le sculture di Wiligelmo, che narrano le storie della Genesi, il primo libro della Bibbia.</span><br />
<div style="text-align: left;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ1zrabScm4N_Ke4K3W0wvIcKAU5T90fBR_D-YRkv2q8ckHkXFA796FOZvHLxXfdWz-k0sReMw67zP5RMoOyPdjM43px6eTc15RGotfJRkdq6-FRy8yK5trRhAgaESHwtaDpSYgEoLJYk/s1600/wilig+particolare+2.jpe" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="254" data-original-width="198" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ1zrabScm4N_Ke4K3W0wvIcKAU5T90fBR_D-YRkv2q8ckHkXFA796FOZvHLxXfdWz-k0sReMw67zP5RMoOyPdjM43px6eTc15RGotfJRkdq6-FRy8yK5trRhAgaESHwtaDpSYgEoLJYk/s400/wilig+particolare+2.jpe" width="311" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Wiligelmo, particolare del secondo pannello: Dio rimprovera Adamo ed Eva</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;">Le “Storie della Genesi” di Wiligelmo sono quattro pannelli contenenti dei bassorilievi, situati sulla facciata del Duomo di Modena. </span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAoPm8J8FR4L82xJOh_oYdN8ktNgPVsojdxqI0mb8niEkvl6ny3zbab6ZPXAJXnBu3zbESNjVuepWcemxxreGyKIcIAa7jdAZ_rfYqwJvKHrZwt4kWgBk8sQG4zCnCu1LhN7NYGwH79Ps/s1600/wiligelmo+schema+1.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAoPm8J8FR4L82xJOh_oYdN8ktNgPVsojdxqI0mb8niEkvl6ny3zbab6ZPXAJXnBu3zbESNjVuepWcemxxreGyKIcIAa7jdAZ_rfYqwJvKHrZwt4kWgBk8sQG4zCnCu1LhN7NYGwH79Ps/s400/wiligelmo+schema+1.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">schema del pannello 1</td></tr>
</tbody></table>
<br /><span style="font-size: large;"></span>
<span style="font-size: large;">Essi raffigurano delle scene in sequenza: <u>il primo pannello</u> raffigura la creazione dell'uomo, della donna e il peccato originale. Inoltre, all'inizio del primo pannello è presente una specie di "introduzione" alla storia: Dio, all'interno della <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Vesica_piscis" target="_blank">"mandorla"</a> (un simbolo di forma ogivale) e sostenuto da due angeli, tiene in mano il libro della Genesi, per indicare che il suo contenuto è sacro.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><u>Il secondo</u> raffigura la cacciata dal Paradiso Terrestre: Dio rimprovera Adamo ed Eva, che esprimono la loro vergogna e disperazione portandosi la mano al volto. Adamo ed Eva vengono cacciati da un angelo con la spada sguainata. </span><br />
<span style="font-size: large;">L’ultima scena mostra i Progenitori costretti al faticoso lavoro nei campi.</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTzfhHQikfjar4G6jkhURN-9X4HagBOgLZFL7Od87b3uNjCCLXiRNYOnBfhG0mH1Wri99_PGQYMjflWH90cXxt4btvAQ85tjPedQrnAFcL2wTwA0Wji-j2sPyeWfZo3KE5u4oj8AB9mUw/s1600/wiligelmo+schema+2.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTzfhHQikfjar4G6jkhURN-9X4HagBOgLZFL7Od87b3uNjCCLXiRNYOnBfhG0mH1Wri99_PGQYMjflWH90cXxt4btvAQ85tjPedQrnAFcL2wTwA0Wji-j2sPyeWfZo3KE5u4oj8AB9mUw/s400/wiligelmo+schema+2.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">schema del pannello 2</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><u>Nel terzo bassorilievo</u> sono rappresentati il sacrificio di Caino e Abele, l’uccisione di Abele e il rimprovero divino. Caino offre i doni all'ara del Signore, che guarda solo Abele. Caino uccide Abele con una tremenda bastonata. Caino viene rimproverato da Dio che solleva su di lui la mano nel gesto di condanna e maledizione.</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhi0adXQM0HWHqbVP1afhhZPElYMPLP2fB86MW8eHBIKcB7jy3ro8S0yX8ZW59zFgX-wZmYe273NcWB7B9msxlME8CYjBchJgF31mx-hEb9CcUMNV4cw5AXniPKrr0kxdzltcapx4SJB0/s1600/wiligelmo+schema+3.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhi0adXQM0HWHqbVP1afhhZPElYMPLP2fB86MW8eHBIKcB7jy3ro8S0yX8ZW59zFgX-wZmYe273NcWB7B9msxlME8CYjBchJgF31mx-hEb9CcUMNV4cw5AXniPKrr0kxdzltcapx4SJB0/s400/wiligelmo+schema+3.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">schema del pannello 3</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"></span><br /><span style="font-size: large;"></span><span style="font-size: large;"><u>Nel quarto ed ultimo pannello</u> sono rappresentati: l’uccisione di Caino, l'arca del diluvio con Noè e la moglie affacciati, uscita di Noè e dei figli dall'arca. La vicenda del cieco Lamech che uccide Caino con una freccia alla gola, scambiandolo per un animale non è narrata nella Bibbia, ma appartiene alle storie della tradizione ebraica.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHTkXC_oBR_qz71J_z7Eaa9MHJELIxfnAmFmUj_4GOw5fcb7yw2eMxTMbbmjpr4hy6qSUoHlxGN9dJyipJvuSyXEDly7PgO5jsFbwrarjc3R0ox5DaXr2CkNY6N1G3Um886cmVg0z5hwI/s1600/wiligelmo+schema+4.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHTkXC_oBR_qz71J_z7Eaa9MHJELIxfnAmFmUj_4GOw5fcb7yw2eMxTMbbmjpr4hy6qSUoHlxGN9dJyipJvuSyXEDly7PgO5jsFbwrarjc3R0ox5DaXr2CkNY6N1G3Um886cmVg0z5hwI/s400/wiligelmo+schema+4.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">schema del pannello 4</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><b>Stile</b></span><br />
<span style="font-size: large;">I personaggi sono rappresentati con uno stile a prima vista rozzo ed infantile: le proporzioni ad esempio non sono rispettate, mancano i dettagli, i visi si assomigliano tutti.</span><br />
<span style="font-size: large;">In realtà questo rende le figure più espressive: la testa e le mani sono grandi rispetto al resto del corpo perché attraverso la gestualità e le espressioni del viso si possa cogliere immediatamente il significato della scena.</span>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-37296933540645320992017-11-24T07:07:00.000-08:002017-11-24T07:07:19.386-08:00Mappe mentali: Arte Romanica<span style="font-size: large;">Mi scuso per il ritardo con il quale pubblico questo post, lo attendevano da molto tempo i miei alunni delle classi seconde! </span><br />
<span style="font-size: large;">Ecco qui per voi, ragazzi, le mappe mentali sull'arte romanica, ma mi raccomando, quando creerete le vostre, PERSONALIZZATELE! Ricordatevi che per essere efficace, una mappa mentale deve riflettere il vostro pensiero, non quello dell'insegnante!</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF2jFHwMad_w968sr38k95Xuv4hdBsNl7vjIvSqbwe4NHBCt34UJtDJaN6ZAQMcI1P1O54ecyC51CEw1kMcGCo9Xz8VD7sgRc2TD6fh4TjwP2hvGb9uKFhiHKVUqW28gg9x6_m4UPiMm4/s1600/mappa+medioevo+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1119" data-original-width="1600" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF2jFHwMad_w968sr38k95Xuv4hdBsNl7vjIvSqbwe4NHBCt34UJtDJaN6ZAQMcI1P1O54ecyC51CEw1kMcGCo9Xz8VD7sgRc2TD6fh4TjwP2hvGb9uKFhiHKVUqW28gg9x6_m4UPiMm4/s400/mappa+medioevo+1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz2D3jtqd2w2i1b80rh71XfovzxueiiPCGH5I-a3pjkzVXSI3QIe62MWnjaE8-0gG5CzgY6uj2zz2OQvpT6FTsS7j9L6Le_A7ySD7xPGmiq3BYXo_wuJkBneGDD0zQt90ZMtHbawN2zX0/s1600/mappa+medioevo+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1156" data-original-width="1600" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz2D3jtqd2w2i1b80rh71XfovzxueiiPCGH5I-a3pjkzVXSI3QIe62MWnjaE8-0gG5CzgY6uj2zz2OQvpT6FTsS7j9L6Le_A7ySD7xPGmiq3BYXo_wuJkBneGDD0zQt90ZMtHbawN2zX0/s400/mappa+medioevo+2.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1HyCzWwY759yvkGGP03ETHjSzZcbfZd0NfSabJIdRqZOPGhwsx8YOB9bUpNwYDVVAvqytzV2KTC3k8KHSUkjjQOmP7w-yhbt0MBxfRB33jPLH8HLu8IVum1dQUovopHpIvpSItEKRjRA/s1600/mappa+medioevo+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1134" data-original-width="1600" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1HyCzWwY759yvkGGP03ETHjSzZcbfZd0NfSabJIdRqZOPGhwsx8YOB9bUpNwYDVVAvqytzV2KTC3k8KHSUkjjQOmP7w-yhbt0MBxfRB33jPLH8HLu8IVum1dQUovopHpIvpSItEKRjRA/s400/mappa+medioevo+3.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-42035819725773455642017-10-10T13:32:00.002-07:002017-10-10T13:32:28.063-07:00Van Gogh, La notte stellata, analisi dell'opera<br />
<span style="font-weight: bold;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb5aLYuEuYFdAwbnWZGWlZcgi5KH37K2MXKj8j_TgDtItdr4wwHJNUjzhgOSuTNmM_5wrTnYfyqhaZRc4jUp2RABG8DDWxwq-6o9HXjwsljQR7b2L5gAvGZZoyYz1put3cJ40I26oJiOQ/s1600/VanGoghNotte.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5537228789811173746" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb5aLYuEuYFdAwbnWZGWlZcgi5KH37K2MXKj8j_TgDtItdr4wwHJNUjzhgOSuTNmM_5wrTnYfyqhaZRc4jUp2RABG8DDWxwq-6o9HXjwsljQR7b2L5gAvGZZoyYz1put3cJ40I26oJiOQ/s400/VanGoghNotte.JPG" style="cursor: pointer; display: block; height: 305px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 400px;" /></a></span><br />
<span style="font-size: 20.8px; font-weight: bold;">ANALISI DELL’OPERA</span><span style="font-size: 20.8px;"><br /><br />Autore: Vincent Van Gogh<br /><br />Titolo: La notte stellata<br /><br />Anno: 1889<br /><br />Tecnica: olio su tela<br /><br />Dimensioni: 73 x 92 cm<br /><br />Collocazione: New York, Museum of Modern Art<br /><br />Soggetto: paesaggio notturno</span><br />
<span style="font-size: 20.8px;"><br /></span><span style="font-size: 20.8px; font-weight: bold;">Notizie sull'autore:</span><span style="font-size: 20.8px;"><br /><br />Vincent Van Gogh (1853-1890) pittore olandese, ebbe un’esistenza infelice e solitaria. Sensibile e istintivo di carattere, si sentì incompreso da tutti. Egli espresse il suo tormento interiore tramite la pittura: le sue pennellate, frantumate, grosse e violente, rivelano il suo stato d’animo.<br />Nel 1886, Van Gogh si recò a Parigi, presso il fratello Théo, impiegato presso una galleria d’arte, ed ebbe modo di studiare la pittura impressionista. Ma, a differenza degli Impressionisti, egli non dipingeva la realtà come la vedeva, ma come la sentiva. Nei suoi paesaggi le forme sono deformate da ossessive linee curve e i colori sono volutamente esagerati.<br />Usava dei colori ad olio in tubetto, impiegandone grandi quantità, a volte spremendo direttamente il tubetto sulla tela, altre volte utilizzando la spatola o addirittura le dita della mano, fino a creare inquietanti movimenti sulla superficie del quadro. Il suo modo di dipingere non fu capito e i suoi quadri furono rifiutati, provocando in lui tremende depressioni nervose.<br />Mise fine alla sua vita sregolata e poverissima nel luglio del 1890, a 37 anni, suicidandosi in un campo di grano. La sua pittura fu di fondamentale importanza per le avanguardie del Novecento.</span><br />
<span style="font-size: 20.8px;"><br /></span><span style="font-size: 20.8px; font-weight: bold;">COSA raffigura l’immagine? Elenca e descrivi tutti gli elementi che la costituiscono.</span><br />
<br />
<span style="font-size: 20.8px;">Il dipinto rappresenta un paesaggio notturno. In primo piano, sulla sinistra, campeggia la figura di un grande cipresso dalla chioma frastagliata, simile a una fiamma. La luna e le stelle sono circondate da aloni luminosi e la Via Lattea sembra un nastro fluorescente che si snoda nel cielo. In basso, il pittore ha dipinto un villaggio; tra le case si distingue un campanile dal tetto appuntito. Dietro il villaggio si staglia il profilo di alcune colline ondulate, sovrastate da nubi luminose.</span><br />
<span style="font-size: 20.8px;"><br /></span><span style="font-size: 20.8px; font-weight: bold;">COME è stato raffigurato il soggetto? Come sono stati stesi i colori? Quale tipo di composizione ha usato l’autore?</span><br />
<br />
<span style="font-size: 20.8px;">Nell’opera lo spazio maggiore <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBooVHe4AEXjHa24RtOcXn182L6DQkJMNY-PD1LBDx2DUs7vfOn1l_vMjRuQnzDjQq8-ChVIOKsvCEFllVHV3DpajEdRUfuxnuHmaw8h5gRmbeiFXWRfH94yAEQAbNAtpYnHAYfWNcORo/s1600/van+gogh+schema+3.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5537228320029111522" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBooVHe4AEXjHa24RtOcXn182L6DQkJMNY-PD1LBDx2DUs7vfOn1l_vMjRuQnzDjQq8-ChVIOKsvCEFllVHV3DpajEdRUfuxnuHmaw8h5gRmbeiFXWRfH94yAEQAbNAtpYnHAYfWNcORo/s320/van+gogh+schema+3.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 257px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 320px;" /></a>è dedicato al cielo, che è anche la parte più luminosa del quadro; il colore predominante è il blu, ravvivato dal giallo della luna e delle stelle, e dalle pennellate di bianco che creano sfumature molto chiare.<br /><br />I colori sono stati stesi con pennellate brevi e nervose che formano dei movimenti circolari e a spirale. I contorni degli oggetti sono evidenziati da linee più marcate. Le figure sono deformate (il cipresso, il campanile, la Via Lattea).</span><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBlkk4AkbLB2BkRHsmeH2HZJs1vXuefEzh67MyNFNbw9M_Llj3D4NcHw2b8gKlB27SBoILjJBjNnqNXpcxVLWisRYYdk_ngd450Wa-AELTMSvCXFjbZYrcMVgLLA6RS9SjeTzNfwCVrSU/s1600/van+gogh+schema+11.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5537228134985025970" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBlkk4AkbLB2BkRHsmeH2HZJs1vXuefEzh67MyNFNbw9M_Llj3D4NcHw2b8gKlB27SBoILjJBjNnqNXpcxVLWisRYYdk_ngd450Wa-AELTMSvCXFjbZYrcMVgLLA6RS9SjeTzNfwCVrSU/s320/van+gogh+schema+11.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 257px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 320px;" /></a><br />
<span style="font-size: 20.8px;">La composizione è obliqua, ed è costruita su due elementi principali che si equilibrano a vicenda: il cipresso e la luna. Il cipresso crea una zona scura molto grande sulla sinistra del quadro, ed è contrapposto alla zona occupata dalla luna, in alto a destra, molto chiara e brillante. L’andamento obliquo è rinforzato dalla linea delle colline, inclinata nello stesso verso.<br />Il quadro, nel suo insieme, dà un’impressione di movimento e di instabilità.</span><br />
<span style="font-size: 20.8px;"><br /></span>
<span style="font-size: 20.8px; font-weight: bold;">PERCHÉ l’immagine è stata realizzata in quel modo? Spiega cosa ha voluto esprimere l’autore e qual è la funzione dell’opera.</span><span style="font-size: 20.8px;"><br /><br />Attraverso i suoi quadri, Van Gogh esprimeva il proprio tormento interiore. Egli non descriveva la realtà in modo oggettivo, ma la interpretava secondo la propria personale visione del mondo. L’opera ha quindi una funzione ESPRESSIVA.<br />...</span>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-33684435642280818732017-09-24T08:19:00.000-07:002017-09-24T08:39:36.487-07:00And now... in English! Vincent Van Gogh<span style="font-size: large;">Vincent Van Gogh’s biography</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Vincent Van Gogh was born in Holland in 1853. His childhood was happy but he was a solitary and moody boy.</span><br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>Moody = lunatico<br />
<span style="font-size: large;">In 1869, at the age of 16, he started working as a clerk for an art-dealer company. Through his job he came into contact with the world of art.</span><br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>Clerk = impiegato<br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>art-dealer company = ditta di commercianti d’arte<br />
<span style="font-size: large;">Four years later, in 1873, he moved to London, where he worked for the same company until 1875, when he moved to Paris branch of the firm.</span><br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>branch of the firm = filiale della ditta<br />
<span style="font-size: large;">Unfortunately, in 1876, he started suffering from depression and he was dismissed. After that, he became a missionary among poor coal miners in Belgium and started making drawings of peasant life until he finally decided to devote himself to painting.</span><br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>Among = tra<br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>He was dismissed = fu licenziato<br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>coal miners = minatori di carbone<br />
<span style="font-size: large;">In 1880 he went to Brussels to study, supported by his brother, Theo. </span><br />
<span style="font-size: large;">Theo also helped Vincent when he arrived in Paris in 1886. Here Van Gogh was influenced by the Impressionists and the design of Japanese prints.</span><br />
<span style="font-size: large;">Later on, he developed his own post-Impressionist style and started to use brighter colours to express his feelings. In 1888 he moved to Arles, in the south of France. </span><br />
<span style="font-size: large;">Gauguin joined him in Arles, but they got on badly. When Gauguin left, Van Gogh cut his ear. </span><br />
<span style="font-size: large;">After that, his mental health got worse and worse and he killed himself in 1890.</span><br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>Later on = più tardi<br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>they got on badly = non andarono d’accordo (to get on = andare d’accordo con qualcuno; badly = male, malamente)<br />
•<span style="white-space: pre;"> </span>worse and worse = sempre peggio<br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA2td2QamLhYCit2zLqMgaT4n5GJJawdYq4ioRI4tVKS1D93Slab0FDHNTeoNzgAT5MvyJ6YbwkkYa1FliWue6TnaDNOWR_x_JpKK85RewAb2qBmVqRFJoe-C0h_aKcy1Sqh2U_yLwgcc/s1600/VanGoghNotte.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="698" data-original-width="914" height="244" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA2td2QamLhYCit2zLqMgaT4n5GJJawdYq4ioRI4tVKS1D93Slab0FDHNTeoNzgAT5MvyJ6YbwkkYa1FliWue6TnaDNOWR_x_JpKK85RewAb2qBmVqRFJoe-C0h_aKcy1Sqh2U_yLwgcc/s320/VanGoghNotte.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">The starry night, 1889</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;">Analysis of a painting: “The starry night”</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">This painting is one of Van Gogh’s last works, painted about a year before his suicide. Van Gogh used two “tools” to depict his personal vision of reality: the colours, which are not the real colours of the scene, and heavy strokes of a brush loaded with paint. </span><br />
<span style="font-size: large;">In the left foreground, Van Gogh depicts a group of cypress trees shaped like tongues of flame: they seem to waver as though they were moved by an inner force.</span><br />
<span style="font-size: large;">On the right, he paints the houses of a village and a church with a tall triangular steeple, a common style in Van Gogh’s native country, Holland.</span><br />
<span style="font-size: large;">The trees and hills in the background are dark because they are far away.</span><br />
<span style="font-size: large;">The sky is what captures our attention. The stars and the moon are the most important elements in this painting: they are so different in colours from the background as to seem to light up the night. The brushstrokes make the painting very dynamic: we seem to feel wind that cartwheels across the sky and moves the trees.</span><br />
<br />
Tools = strumenti<br />
To depict = rappresentare<br />
Foreground = primo piano<br />
to waver = vacillare, ondeggiare<br />
as though = come se<br />
steeple = campanile<br />
to cartwheel = fare la ruota, ruotare<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><b>QUESTIONS</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">1. Where was Van Gogh born?</span><br />
<span style="font-size: large;">2. What was his first job?</span><br />
<span style="font-size: large;">3. Who helped him when he was in Paris?</span><br />
<span style="font-size: large;">4. Where did he move in 1888?</span><br />
<span style="font-size: large;">5. What happened when Gaugin left him?</span><br />
<span style="font-size: large;">6. How did he die?</span><br />
<span style="font-size: large;">7. How old was he when he died?</span><br />
<span style="font-size: large;">8. When did Van Gogh paint 'the starry night'? </span><br />
<span style="font-size: large;">9. What tools did he use to depict his vision of reality?</span><br />
<span style="font-size: large;">10. Which are the most important elements of the painting?</span><br />
<br />Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-29991867294432645112017-07-27T09:00:00.005-07:002017-07-27T12:56:57.232-07:00Manuale del cacciatore di bufale (3) - perché la gente crede alle bufale?<span style="font-size: large;">Ci ho messo più del previsto, chiedo venia... questa parte è forse la più attesa e la più importante.</span><br />
<span style="font-size: large;">Da quando ho iniziato a proporre il progetto antibufale a scuola, sempre più spesso i ragazzi mi chiedono: "Professoressa, ma perché la gente crede alle bufale?"</span><br />
<span style="font-size: large;">Tutti quanti ci siamo cascati, qualche volta, a me, nonostante tutto, succede ancora! La cosa grave non è tanto il cascarci, siamo umani ed è normale commettere degli errori.</span><br />
<span style="font-size: large;">Ciò che invece è grave è vedere gente che, messa di fronte all'evidenza, non arretra di un passo, non ammette di aver creduto e condiviso una stupidaggine, anzi, insiste ad oltranza.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Tutti coloro che si occupano a vario titolo dell'argomento si sono posti questa domanda fondamentale, anzi, si è arrivati al punto di interrogarsi sulla effettiva efficacia del FACT-CHECKING e dell'attività di debunking, come in questo <a href="http://www.butac.it/utenti-polarizzati-fact-checking/" target="_blank">bell'articolo su Butac</a> che vi invito a leggere.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Detto questo, la terza parte del Manuale non ha la pretesa di dare delle risposte certe a queste domande; ho semplicemente riscritto, con un linguaggio più adatto ai miei alunni, alcune parti della <a href="http://www.butac.it/come-ragionare-bene-vol-1/" target="_blank">"guida al buon discorso"</a> di Gabriel Deckard, pubblicata su <b>Bufale un tanto al chilo</b>.</span><br />
<span style="font-size: large;">Credo, in ogni caso, che fosse doveroso, anzi fondamentale, dare ai ragazzi alcune chiavi di lettura del fenomeno.</span><br />
<span style="font-size: large;">Delle chiavi che non si trovano in Internet, ma all'interno di quel luogo da cui tutto ha inizio: la nostra testa.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Se ve le siete perse, qui trovate la <a href="http://art-e-blog.blogspot.it/2014/08/manuale-del-cacciatore-di-bufale-1.html" target="_blank">prima</a> e la <a href="http://art-e-blog.blogspot.it/2014/09/manuale-del-cacciatore-di-bufale-2.html" target="_blank">seconda</a> parte.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>Parte Terza: </b></span><br />
<b><span style="font-size: x-large;">GLI ERRORI DI LOGICA </span></b><br />
<b><span style="font-size: x-large;">(perché la gente crede alle bufale?)</span></b><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Nelle prime due parti di questo manuale, hai imparato ad individuare le bufale e a distinguerne le varie tipologie.</span><br />
<span style="font-size: large;">Giunti a questo punto è lecito farsi una domanda: perché la gente crede alle bufale così facilmente?</span><br />
<span style="font-size: large;">Trovare la risposta non è facile: occorrerebbe studiare materie complesse come la psicologia e la sociologia. Forse, tra qualche anno, a te o a qualcuno tra i tuoi compagni di scuola verrà voglia di seguire questo campo di studi, ma per il momento possiamo cominciare a capire di più prendendo in esame alcuni ERRORI DI LOGICA: si tratta di comuni errori di ragionamento nei quali facilmente si cade e che prima o poi capita di fare a tutti.</span><br />
<span style="font-size: large;">Conoscendone le caratteristiche, si possono comprendere ed evitare.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>1)<span style="white-space: pre;"> </span>L’EFFETTO DOMINO (fallacia della brutta china)</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;"><i>“Se lasciamo entrare gli immigrati, aumenteranno le malattie infettive.”</i></span><span style="font-size: large;"><i>“Se permettiamo ai gay di sposarsi, sarà la fine della famiglia tradizionale.”</i></span><span style="font-size: large;"><i>“Se segui una dieta vegetariana, non ti ammalerai di cancro.”</i></span></blockquote>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Questi sono solo alcuni esempi di un tipo di errore di ragionamento che si chiama “fallacia della brutta china*” o “fallacia del piano inclinato”.</span><br />
<i><span style="font-size: large;">[*una brutta china è una discesa molto ripida e scivolosa, dalla quale, una volta che vi si è caduti, è difficile risalire.]</span></i><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">In questo tipo di ragionamento, si parte da una tesi e si immagina che da essa derivino una seri di conseguenze (positive o negative) alla pari dell’effetto domino.</span><br />
<span style="font-size: large;">Il ragionamento sembra corretto perché segue questo schema logico:</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">se A → allora B</span><br />
<span style="font-size: large;">se B → allora C</span><br />
<span style="font-size: large;">se C → allora D</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">quindi, eliminando i passaggi, possiamo affermare che:</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">se A → allora D</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">per esempio:</span><br />
<span style="font-size: large;">1-<span style="white-space: pre;"> </span>Se segui una dieta vegetariana, allora segui una dieta sana.</span><br />
<span style="font-size: large;">2-<span style="white-space: pre;"> </span>Se segui una dieta sana, allora hai un fisico sano e forte.</span><br />
<span style="font-size: large;">3-<span style="white-space: pre;"> </span>Se hai un fisico sano e forte, allora non ti ammalerai di cancro.</span><br />
<span style="font-size: large;">In conclusione:</span><br />
<span style="font-size: large;">4-<span style="white-space: pre;"> </span>Se segui una dieta vegetariana, allora non ti ammalerai di cancro.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">In realtà, questo ragionamento è sbagliato, perché tutte le conseguenze derivate dalla tesi, sono puramente ipotetiche. Non abbiamo nessuna certezza che le prime 3 frasi siano vere, quindi non possiamo essere sicuri che la quarta lo sia.</span><br />
<span style="font-size: large;">Infatti: </span><br />
<span style="font-size: large;">1-<span style="white-space: pre;"> </span>Non tutte le diete vegetariane sono sane: per esserlo, devono essere equilibrate e controllate, altrimenti potrebbero essere carenti di alcuni nutrienti importanti.</span><br />
<span style="font-size: large;">2-<span style="white-space: pre;"> </span>Non è detto che chiunque segua una dieta sana abbia anche un fisico sano: molte persone, anzi, sono costrette a seguire diete particolarmente rigorose proprio perché sono malate.</span><br />
<span style="font-size: large;">3-<span style="white-space: pre;"> </span>Le diverse malattie che comunemente sono riunite sotto il nome di “cancro” sono causate da mutazioni genetiche che possono essere indotte o facilitate da stili di vita errati… ma non sempre. A volte purtroppo capita che si ammalino anche persone che hanno sempre seguito uno stile di vita sano.</span><br />
<span style="font-size: large;">4-<span style="white-space: pre;"> </span>La frase conclusiva è frutto di un ragionamento fallace.</span><br />
<span style="font-size: large;">Ora però attenzione a non cadere nella china opposta, pensando che seguire diete sane sia fatica sprecata!</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Chi adopera questo ragionamento, in realtà sta evitando l’argomento perché introduce una questione solo apparentemente correlata.</span><br />
<span style="font-size: large;">Tale questione è presentata come una SICURA conseguenza della tesi di partenza ma, in effetti, essa è solo un’ipotesi: come tale può accadere o non accadere. Questo modo di ragionare fa leva sull’ignoranza, sulla pigrizia mentale o su sentimenti negativi che proviamo nei confronti di un determinato argomento.</span><br />
<span style="font-size: large;">Ad esempio, nella frase:</span><br />
<span style="font-size: large;">“Se lasciamo entrare gli immigrati nel nostro Paese, aumenteranno le malattie infettive.”</span><br />
<span style="font-size: large;">la conseguenza non è affatto certa, anzi, si tratta di una possibilità remota, come ha recentemente provato il caso dell’allarme Ebola in Italia*.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><i>[*nel 2014 si verificò, nei Paesi africani di Guinea, Liberia e Sierra Leone, una grave epidemia di una malattia molto grave e contagiosa, l’Ebola. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lanciò subito l’allarme e vennero prese delle contromisure a livello mondiale, sia intensificando i controlli, specialmente negli aeroporti, sia mandando aiuti nei Paesi colpiti, per evitare che la malattia si diffondesse. In questo modo, si ottenne che l’epidemia rimanesse confinata nei Paesi dell’Africa subsahariana. I rarissimi casi verificatisi in Europa e Stati Uniti furono relativi a persone che si erano recate in quei luoghi per lavoro e che stavano tornando a casa. Nell’estate 2014, tramite i social network vennero diffuse numerose bufale che riguardavano l’arrivo di immigrati ammalati di Ebola in Europa. Tutte queste bufale vennero smentite. Un uomo di 44 anni, torinese, venne denunciato con l’accusa di procurato allarme, per aver inventato la bufala dell’arrivo a Lampedusa di tre immigrati ammalati di Ebola. Prima di essere cancellata, la falsa notizia venne condivisa da 27mila profili su Facebook. </i></span><br />
<i>(fonte: la Repubblica.it, 6 agosto 2014 http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/08/06/news/ebola_tre_casi_a_lampedusa_denunciato_l_autore_della_bufala_su_facebook-93285461/)]</i><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">In sostanza, la fallacia della brutta china consiste nell’affermare che un certo avvenimento, o azione abbia delle conseguenze di un certo tipo, senza avere le prove che ciò accadrà veramente; nel creare correlazioni puramente ipotetiche tra due fatti, rifacendosi ad aneddoti, esperienze, sentimenti o opinioni personali. </span><br />
<span style="font-size: large;">I sentimenti, specialmente quelli negativi come paura, odio o repulsione, giocano un ruolo molto importante nel nostro modo di percepire una notizia, di crederla vera o di dubitare di essa e possono inceppare con facilità i meccanismi dei nostri ragionamenti (vedi cap. 3).</span><br />
<span style="font-size: large;">Quando ad un certo argomento associamo un sentimento negativo, accettiamo con facilità i ragionamenti fallaci, per una questione di abitudine e di rinforzo di una opinione già formata in precedenza: le notizie che confermano o rinforzano tale opinione vengono accettate, mentre dubitiamo di quelle che le smentiscono, perché mettono in discussione i nostri stereotipi, e cambiare idea costa fatica.</span><br />
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="font-size: large;"><b>2)<span style="white-space: pre;"> </span>“IPSE DIXIT” (l’argomento per autorità)</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i><span style="font-size: large;">“La dieta vegana fa benissimo alla salute, lo ha detto il prof. Sempronio Cavolfiore, dell’Università della Pannocchia.”</span></i></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i><span style="font-size: large;"></span><span style="font-size: large;">“Il glutine è nocivo alla salute, l’ho letto sul blog del nutrizionista dott. Paolo Scalogno, che ha anche una pagina molto seria su Facebook.”</span></i></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i><span style="font-size: large;"></span><span style="font-size: large;">“L’uomo non è mai andato sulla Luna! Ormai si sa, ci hanno scritto sopra diversi libri, io ho letto quello di Zapotek Giurassich…”</span></i></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i><span style="font-size: large;"></span><span style="font-size: large;">“I vaccini fanno venire l’autismo, lo hanno ammesso anche molti medici, tra cui il dott. Rodolfo Dei Tali, che è stato ospite alla trasmissione I Volponi pomeridiani…”</span></i></blockquote>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Quante volte vi è capitato di sentire questo tipo di ragionamento? Si tratta di un ragionamento corretto? </span><br />
<span style="font-size: large;">Purtroppo, nell’era di Internet, non c’è cosa più facile che spacciarsi per esperti su una certa materia anche se non lo si è affatto. Aprire un blog o un sito internet, inventarsi titoli accademici inesistenti, addirittura pubblicare libri su argomenti completamente inventati, è diventato alla portata di chiunque. Occorre perciò essere estremamente cauti nell’accettare le tesi presentate da sedicenti “esperti del settore”.</span><br />
<span style="font-size: large;">Ma come comportarsi nel caso in cui una persona citata in una discussione sia davvero un nome importante, una autentica “autorità in materia”?</span><br />
<span style="font-size: large;">L’argomento “per autorità” parte dal presupposto che l’opinione espressa da un “personaggio autorevole” sia sicuramente corretta. L’errore è quello di confondere l’autorità con l’autorevolezza.</span><br />
<span style="font-size: large;">Anticamente, si usava la locuzione latina <b>“ipse dixit”</b> (lui lo ha detto) quando si voleva enunciare una tesi indiscutibile, perché affermata da un personaggio ritenuto talmente autorevole da trovarsi al di sopra di ogni dubbio. </span><br />
<span style="font-size: large;">Questo personaggio era <b>Aristotele</b>, un filosofo greco vissuto nel IV secolo a. C., le cui opere, riguardanti ogni campo delle scienze, furono considerate per secoli talmente perfette da non poter essere messe in discussione.</span><br />
<span style="font-size: large;">Questo argomento fu soppiantato, non senza resistenze, soprattutto da parte della Chiesa Cattolica, dal metodo scientifico, enunciato per la prima volta da <b>Galileo Galilei</b> nel XVII secolo.</span><br />
<span style="font-size: large;">Il metodo scientifico è l’esatto contrario dell’ipse dixit, perché consiste nel mettere alla prova un’ipotesi attraverso molti esperimenti. Ne basta uno solo di non riuscito per confutare l’ipotesi e costringere lo scienziato che l’aveva formulata a rifare tutto daccapo.</span><br />
<span style="font-size: large;">L’autorevolezza in un certo campo (soprattutto quello scientifico) si conquista con anni e anni di duro lavoro, di studio, di confronti; con l’umiltà di ammettere che, un giorno, le proprie ipotesi potrebbero essere superate da nuove scoperte, ma anche con la consapevolezza che, se ciò accadesse, si verrà comunque ricordati come qualcuno che ha fatto fare dei passi avanti alla conoscenza umana.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>3)<span style="white-space: pre;"> </span>L’APPELLO AI SENTIMENTI e l’argomento “ad personam” (gli attacchi personali)</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i><span style="font-size: large;">“Gli esperimenti sugli animali sono una mostruosità! Dovrebbero essere aboliti per legge!”</span></i></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i><span style="font-size: large;"></span><span style="font-size: large;">“Se sei contro la violenza sui bambini, clicca MI PIACE e condividi!”</span></i></blockquote>
<span style="font-size: large;">(a simili affermazioni, spesso si accompagnano immagini terribili di animali torturati e sofferenti, o di bambini con il viso pieno di lividi)</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i><span style="font-size: large;">“I politici odiano gli italiani e preferiscono gli extracomunitari!”</span></i></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i><span style="font-size: large;"></span><span style="font-size: large;">“I vaccini sono pericolosi! La chemioterapia è solo un veleno, non cura il cancro!!!”</span></i></blockquote>
<span style="font-size: large;">Riuscite a riconoscere l’errore insito in ognuna di queste affermazioni? </span><br />
<span style="font-size: large;">Tutte quante fanno appello ad un sentimento più o meno negativo: sdegno, paura, odio, raccapriccio… non c’è nessuna informazione o prova a loro sostegno, solo immagini (prese da dove? Riguardanti quale evento?) e slogan. L’invito a cliccare “mi piace” e “condividi” si chiama <b>“clickbaiting”</b> (esca da click): non è altro che un espediente per attirare il maggior numero di visitatori verso un sito o una pagina Facebook, in modo da generare rendite pubblicitarie on line.</span><br />
<span style="font-size: large;">In linea di principio, bisogna sempre diffidare di chi manipola un discorso per portarlo su un piano emotivo, perché in realtà si tratta di un sistema per aggirare il ragionamento o per evitarlo del tutto.</span><br />
<span style="font-size: large;">Un sistema simile è il cosiddetto “argomento ad personam” (o “ad hominem) che consiste nell’evitare l’argomento di discussione spostando l’attenzione sulla persona che ne parla, cercando di screditarla, fino ad arrivare all’insulto o alla calunnia.</span><br />
<span style="font-size: large;">Questo sistema purtroppo è sempre più usato, specialmente quando si parla di temi politici, con il risultato che spesso le discussioni si allontanano completamente dal tema iniziale e diventa impossibile seguire il filo del discorso.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>4)<span style="white-space: pre;"> </span>L’ARGOMENTO DELL’UOMO DI PAGLIA (straw man argument)</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="font-size: large;">L’argomento dell’uomo di paglia consiste nel sostituire il vero argomento da confutare con uno più debole, quindi più facile da contestare.</span><br />
<span style="font-size: large;">Si suppone che il nome di questo argomento fallace derivi da una vecchia pratica militare, che consisteva nell’esercitarsi all’uso delle armi utilizzando dei fantocci di paglia (straw men).</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">L’argomento “di paglia” può essere costruito in vari modi:</span><br />
<span style="font-size: large;">a)<span style="white-space: pre;"> </span>Estremizzando l’argomento iniziale</span><br />
<span style="font-size: large;"><b>Esempio 1:</b> </span><br />
<span style="font-size: large;">Tizio: «Bisognerebbe diminuire le spese in campo militare ed aumentare gli investimenti nella ricerca scientifica.»</span><br />
<span style="font-size: large;">Caio: «Tizio vuole il nostro Paese disarmato e senza difese!»</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Caio ha estremizzato l’argomento di Tizio, che parlava di ridurre le spese per gli armamenti, non di eliminarli.</span><br />
<span style="font-size: large;"><b>Esempio 2:</b></span><br />
<span style="font-size: large;">Dott. Sempronio: «La dieta vegetariana, quando è controllata e bilanciata, favorisce la nostra salute, al contrario di una molto ricca di proteine animali.»</span><br />
<span style="font-size: large;">Caio: «Il dott. Sempronio ha detto che mangiare carne fa male!»</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">In questo caso, Caio ha fatto due errori di ragionamento: ha estremizzato il discorso del dott. Sempronio e, in più, ha “filtrato” le informazioni, trattenendo solo quelle di suo interesse ed escludendo le altre.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">b)<span style="white-space: pre;"> </span>Sostituendo l’argomento iniziale con uno simile, ma in sostanza, diverso.</span><br />
<span style="font-size: large;"><b>Esempio:</b></span><br />
<span style="font-size: large;">Tizio: «La dieta vegana è un tantino rischiosa perché priva l’organismo di alcuni importanti nutrienti.»</span><br />
<span style="font-size: large;">Caio: «È scorretto affermare questo! La dieta vegetariana, non solo non è rischiosa, ma è anche salutare!»</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Caio ha confuso dieta “vegana” con “vegetariana”, due regimi alimentari diversi, che ad una lettura frettolosa possono sembrare la stessa cosa.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">c)<span style="white-space: pre;"> </span>Semplificando eccessivamente l’argomento iniziale.</span><br />
<span style="font-size: large;"><b>Esempio 1: </b></span><br />
<span style="font-size: large;">Tizio: «I bambini sarebbero più al sicuro se potessero giocare in una zona protetta.»</span><br />
<span style="font-size: large;">Caio: «Non si possono tenere chiusi in casa i bambini tutto il giorno!»</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Tizio non ha parlato di “chiudere in casa” i bambini, ma di farli giocare in una “zona protetta”. Caio ha semplificato eccessivamente: la “casa” è il primo luogo sicuro che viene in mente, ma non è detto che sia l’unico.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>Esempio 2:</b></span><br />
<span style="font-size: large;">prof. Sempronio: «Les Demoiselles d’Avignon, di Pablo Picasso, è un’opera fondamentale per comprendere l’arte del Novecento.»</span><br />
<span style="font-size: large;">Caio: «Ma come? È un quadro così brutto!»</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Caio ha ridotto l’argomento prendendo in esame solo una delle caratteristiche dell’opera. Ma l’importanza di un dipinto non si giudica solamente dalla sua “bellezza”.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">d)<span style="white-space: pre;"> </span>Inventando una persona favorevole all’argomento iniziale, il cui comportamento e le cui idee vengono criticate.</span><br />
<span style="font-size: large;"><b>Esempio 1:</b></span><br />
<span style="font-size: large;">Tizio: «La questione dei migranti è un problema complesso che deve essere discusso e risolto a livello europeo.»</span><br />
<span style="font-size: large;">Caio: «Quelli che sono favorevoli ai migranti sono solo dei buonisti, perché non li ospitano a casa loro?»</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Caio sposta l’attenzione dal problema “migranti” ad un ipotetico gruppo di persone “favorevoli ai migranti”. Attribuisce loro un’etichetta (“buonisti”) senza spiegarne il significato, e chiude il discorso con una soluzione che in realtà non risolve nulla.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>Esempio 2:</b></span><br />
<span style="font-size: large;">Tizio: «So che le mie proposte incontreranno degli ostacoli, del resto c’è sempre qualcuno a cui non piacciono i cambiamenti e che si ostina ad ostacolare il progresso.»</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">L’argomento dell’uomo di paglia ha il doppio scopo di ribattere all’interlocutore e contemporaneamente metterlo in cattiva luce. In questo caso, Tizio lo fa in maniera preventiva: dopo questa affermazione, infatti, chiunque gli muoverà delle critiche sarà immediatamente etichettato come un “oppositore del progresso”.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Non è un caso che la tecnica dell’uomo di paglia sia tanto usata nei social network e, in generale, nelle discussioni pubbliche, come ad esempio nei dibattiti politici, dove gli interlocutori “si battono”, non tanto per avere un confronto costruttivo, ma per convincere la platea che assiste allo “scontro”. Il vincitore risulta colui che ha portato il maggior numero di persone a pensarla come lui, chi ha “ottenuto più consensi”.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4Qp-fMuZ2iqGpNIyDMTuezrBGHWRLyjWclS9xKwrKRSSaVRzjtaABN6Ol9fIY2-y8UQBP9PvId0E_wdG3ihVtofoo9ywLNhGB9ssTJSbj4lE-kukMxxXLip8KFfRFtq19wLAcvbCbe_w/s1600/argomento+ad+hominem+mod.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="436" data-original-width="635" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4Qp-fMuZ2iqGpNIyDMTuezrBGHWRLyjWclS9xKwrKRSSaVRzjtaABN6Ol9fIY2-y8UQBP9PvId0E_wdG3ihVtofoo9ywLNhGB9ssTJSbj4lE-kukMxxXLip8KFfRFtq19wLAcvbCbe_w/s1600/argomento+ad+hominem+mod.jpg" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><i>(Piccolo esercizio da svolgere in classe, oppure a casa con un tuo amico: quale argomento fallace ha utilizzato la signora Bruna per rispondere al commento del signor Massimo? ragionaci sopra e discutine con qualcuno.)</i></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>5)<span style="white-space: pre;"> </span>L’ANEDDOTO*</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;"><i>«Non credere a quello che dicono i medici! Mio nonno ha bevuto come una spugna e fumato come un turco per tutta la sua vita ed è ancora in gamba a 87 anni!»</i></span></blockquote>
<span style="font-size: large;">Quando vogliamo dimostrare la validità di un ragionamento, ricorriamo spesso alla nostra esperienza personale. Ad esempio, sui social network si possono leggere di frequente discussioni come questa:</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">dott. Sempronio: «Il morbillo è una malattia pericolosa: le complicanze ad essa correlate si presentano nel 20-30% dei casi. Esse possono avere diversi gradi di gravità e portare anche alla morte.»</span><br />
<span style="font-size: large;">sig. Caio: «Io e mio fratello abbiamo avuto il morbillo da piccoli e non ci è successo niente!»</span><br />
<span style="font-size: large;">sig.ra Tizia: «Nella mia famiglia abbiamo tutti avuto il morbillo e nessuno ha avuto conseguenze di alcun genere!»</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">*</span><i>Un aneddoto è un episodio di carattere storico ma marginale e poco noto o caratteristico, relativo ad un evento o ad un personaggio famoso. Nella retorica (cioè nell’arte di saper parlare, di persuadere con le parole) può essere utilizzato per cercare di suffragare la fondatezza di un principio, citando una circostanza; si tratta tuttavia di un espediente che, dal punto di vista della logica, è ingannevole in quanto propone di dimostrare una verità universale focalizzandosi su un caso particolare.</i><br />
<i>(fonte: Wikipedia)</i><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Un ambito in cui questo tipo di ragionamento è molto utilizzato, è la pubblicità:</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;"><i>«All’inizio ero scettica, poi ho provato Magrin e sono dimagrita di ben 10 kg in due settimane!»</i></span></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;"><i></i></span><span style="font-size: large;"><i>«Ho provato un sacco di prodotti, prima di questo… ma solo grazie a Cellu-zero ho detto addio alla cellulite!»</i></span></blockquote>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;"><i></i></span><span style="font-size: large;"><i>«Gli spinaci di “4 passi in saltella” sono buoni da impazzire! Mio figlio ne va matto!»</i></span></blockquote>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Questo genere di pubblicità è sempre stato molto utilizzato, perché… funziona!</span><br />
<span style="font-size: large;">Possiamo anche sforzarci di pensare che le persone che fanno questo tipo di affermazioni negli spot siano attori pagati appositamente per essere più convincenti possibile… ma ciò che dicono rimarrà comunque ben ancorato alla nostra memoria.</span><br />
<span style="font-size: large;">Il racconto di qualcuno che ci spiega un fatto che gli è successo personalmente ha su di noi molta presa, mentre una tabella o un grafico con una serie di numeri e di statistiche non ci fa altrettanto effetto. </span><br />
<span style="font-size: large;">È per questo che, se ascoltiamo il racconto di una madre che ci dice:</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;"><i><b><br /></b></i></span><span style="font-size: large;"><i><b>«Mio figlio, dopo aver ingerito del monossido di diidrogeno si è ammalato di gonfiosi empatica addominale! Io l’ho detto ai dottori, ma loro non mi hanno dato retta!»</b></i></span></blockquote>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">la nostra prima reazione è quella di provare pena e simpatia per questa donna, mentre verso i medici che non l’hanno aiutata, anzi, non l’hanno nemmeno ascoltata, proveremo rabbia, avversione, indignazione.</span><br />
<span style="font-size: large;">Si tratta di una reazione istintiva, molto normale e umana. Però, ciò che dovremmo fare subito dopo è una cosa che purtroppo fa pochissima gente: fermarci, respirare lentamente, contare fino a 10 e iniziare a farci una serie di domande:</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>1-<span style="white-space: pre;"> </span>LA FONTE</b></span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Chi è la persona che sta raccontando questo aneddoto? La conosciamo? </span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Questa persona è affidabile? </span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>La sua storia è stata verificata da qualcuno? Oppure, sono presenti dei dati dai quali sia possibile farlo? (nomi delle persone coinvolte, luogo e data precisi…)</span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Il racconto è attendibile?</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>2-<span style="white-space: pre;"> </span>LA MALATTIA</b></span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Che tipo di malattia è la “gonfiosi empatica addominale”? quali sono i suoi sintomi? Quali sono le cause?</span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Sono sicuro di conoscerla già oppure ne ho solo sentito parlare?</span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Il figlio ha davvero quella malattia? </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>3-<span style="white-space: pre;"> </span>LA CAUSA</b></span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Il figlio ha contratto la malattia perché ha ingerito il monossido di diidrogeno o solo dopo averlo ingerito?</span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Che cos’è il monossido di diidrogeno? Quali problemi può causare la sua assunzione?</span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Il monossido di diidrogeno può davvero causare la gonfiosi empatica?</span><br />
<span style="font-size: large;"><b><br /></b></span>
<span style="font-size: large;"><b>4-<span style="white-space: pre;"> </span>IL COMPORTAMENTO DEI MEDICI</b></span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Chi erano questi medici? Conosciamo il loro nome? E la loro specializzazione? </span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Quanti erano? Sono stati interpellati nella stessa occasione o in momenti diversi?</span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Conosciamo la loro versione dei fatti oppure abbiamo sentito solo la “campana” della madre?</span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Perché i medici non hanno dato retta alla donna? Le possibili spiegazioni potrebbero essere diverse:</span><br />
<span style="font-size: large;"><i><br /></i></span>
<span style="font-size: large;"><i><span style="white-space: pre;"> </span>La madre ha effettivamente incontrato dei medici poco disponibili che non hanno tenuto conto del suo stato d’animo.</i></span><br />
<span style="font-size: large;"><i><span style="white-space: pre;"> </span>La madre era troppo agitata e addolorata per via delle condizioni del figlio e non era in grado di ascoltare le ragioni dei medici.</i></span><br />
<span style="font-size: large;"><i><span style="white-space: pre;"> </span>La madre era prevenuta nei confronti dei medici, voleva imporre le proprie ragioni ed ha ignorato le loro spiegazioni.</i></span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>5-<span style="white-space: pre;"> </span>IL CONTESTO</b></span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Perché la madre è convinta che il monossido di diidrogeno abbia causato la malattia del figlio?</span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Quali fonti ha utilizzato per informarsi? </span><br />
<span style="font-size: large;">•<span style="white-space: pre;"> </span>Perché la donna ha deciso di credere a tali fonti?</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>CONCLUSIONE:</b> Ci sono troppe cose che non sappiamo riguardo a questa storia. Possiamo decidere di fare delle ricerche per capire se sia il caso di indignarsi veramente, oppure lasciare perdere, sospendendo il nostro giudizio in merito… nel frattempo è bene evitare di schierarsi dall’una o dall’altra parte.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Le domande elencate sono davvero tante! Sicuramente a nessuno vengono in testa immediatamente, ma solo dopo averci ragionato un po’ su. La mente ha bisogno di tempo per riordinare le idee in modo razionale, mentre</span><span style="font-size: large;"> le nostre reazioni emotive sono molto veloci, immediate.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Reagire “di pancia” è più semplice e meno faticoso, questo è uno dei motivi per cui le bufale si diffondono con tanta facilità. </span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>Ma, soprattutto… l’aneddoto raccontato, se veritiero, è applicabile a tutti?</b> </span><br />
<span style="font-size: large;">Quante sono le persone che assumendo del monossido di diidrogeno hanno la probabilità di ammalarsi di gonfiosi empatica? Esistono delle statistiche in merito? Dove è opportuno cercarle? Abbiamo una cultura in campo medico e scientifico tale da riuscire a distinguere una fonte affidabile?</span><br />
<span style="font-size: large;"><i><br /></i></span>
<span style="font-size: large;"><i>(Ora, prova a rileggere tutto, sostituendo “gonfiosi empatica addominale” con “autismo” e “monossido di diidrogeno” con “vaccino”)</i></span><br />
<br />
RINGRAZIAMENTI<br />
Si ringraziano Maicolengel (Michelangelo Coltelli) e tutto lo staff di “Bufale un tanto al chilo” per la fattiva collaborazione, Paolo Attivissimo e Wikipedia per il materiale attinto e per l’ispirazione.<br />
Un ringraziamento speciale a Susanna Raule per la revisione e i suggerimenti.<br />
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Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-75624538917843511312017-04-08T11:07:00.000-07:002017-04-08T11:07:42.901-07:00Michelangelo, Volta della Cappella Sistina<span style="font-size: large;">Questo video nasce da una mia necessità e anche da una mia difficoltà come insegnante.</span><br />
<span style="font-size: large;">Lo scorso anno, in un momento di esagerato ottimismo, decisi di affrontare l'argomento del Rinascimento a partire da un documentario di <a href="http://www.raiplay.it/video/2013/11/Ulisse-il-piacere-della-scoperta---La-cappella-Sistina-e-i-suoi-segreti-del-02112013-a7fe781a-aba3-48ab-8df2-938017cf8cbd.html" target="_blank">Alberto Angela, LA CAPPELLA SISTINA E I SUOI SEGRETI, stagione 2013/14</a>.</span><br />
<span style="font-size: large;">Si tratta di un video lungo per dei ragazzi di seconda media, ma ero convinta che, spezzandolo in varie parti (quattro parti di mezz'ora circa) e fermandolo spesso per chiarire loro dei punti e rispondere alle loro domande, la cosa avrebbe funzionato.</span><br />
<span style="font-size: large;">Mi aspettavo più attenzione rispetto ad una normale lezione frontale, più entusiasmo, una maggiore memorizzazione dei contenuti visivi.</span><br />
<span style="font-size: large;">Il risultato fu invece sconfortante. Dopo un mese, la verifica andò malissimo, dovetti fargliela rifare. Il secondo tentativo andò solo leggermente meglio rispetto al primo. Questo non in una, ma in tre classi di seconda media, si parla quindi di circa 60 ragazzi.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Cos'era successo? </span><br />
<span style="font-size: large;">Quando un sistema didattico sul quale puntavi e nel quale riponevi tanta fiducia fallisce, l'unica cosa sensata da fare è raccogliere i cocci del tuo orgoglio e analizzare quanto è successo, in modo da non ricadere nello stesso errore.</span><br />
<span style="font-size: large;">Negli ultimi mesi mi sono resa conto che le lezioni in video non aiutano affatto i ragazzi, anzi, li mettono in crisi. Saranno anche dei nativi digitali, abituati alle immagini in movimento, ma avete mai sbirciato i video su Youtube per cui vanno matti?</span><br />
<span style="font-size: large;">Sono molto semplici, brevi e banali, e loro li riguardano in continuazione. </span><br />
<span style="font-size: large;">L'amore per la reiterazione è tipica della stagione dell'infanzia. I bambini amano riascoltare all'infinito le stesse fiabe o riguardare gli stessi cartoni animati anche quando sono in grado di ripetere ogni battuta a memoria. Non è strano. Io e i miei fratelli lo facevamo con le fiabe sui dischi a 45 giri, e ancora ridiamo insieme quando ricordiamo Biancaneve che era rotto e saltava al conteggio dei nani: "Uno, due, tre, quat-tre, quat-tre, quat-tre...."</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Insomma, una trasmissione di Alberto Angela, pur se di eccellente qualità (adoro Alberto Angela, sia chiaro, e i suoi documentari sono magnifici, splendidi, perfetti) è troppo complessa per un ragazzino di 12 anni. </span><br />
<span style="font-size: large;">Troppo lunga (anche se spezzettata in parti di mezz'ora), troppo ricca (immagini complesse e linguaggio complesso, nonostante la chiarezza con cui vengono esposti gli argomenti), troppo densa (nonostante il ritmo sia cadenzato e studiato da professionisti ai quali non sarei degna di lustrare le scarpe).</span><br />
<span style="font-size: large;">Aggiungiamo che: a questa età non sanno prendere appunti, che si distraggono per ogni minima stupidaggine, che hanno un vocabolario davvero limitatissimo e questo complica ulteriormente le cose.</span><br />
<span style="font-size: large;">Un mio allievo, dopo aver riguardato il documentario anche a casa con i genitori, mi confidò candidamente che era riuscito a capire molte più cose perché a scuola guardava quello che facevano i compagni, anziché il video...</span><br />
<span style="font-size: large;">Così, per affrontare il complesso argomento del Rinascimento, quest'anno ho creato un video ad hoc.</span><br />
<span style="font-size: large;">Dura 10 minuti e riguarda una sola opera di Michelangelo, la Volta della Cappella Sistina. </span><br />
<span style="font-size: large;">Lo userò per "rompere il ghiaccio", mentre il resto delle lezioni saranno un mix tra lezioni tradizionali, schemi, mappe concettuali.</span><br />
<span style="font-size: large;">In questi anni, infatti, ho imparato una cosa sola: se voglio che la maggioranza della classe mi segua, devo porgere i contenuti nel maggior numero di maniere possibili, perché quello che accende l'interesse ad un mio alunno, può lasciare l'altro completamente indifferente.</span><br />
<span style="font-size: large;">Nativi digitali o no, il cervello di molti apprende meglio con i sistemi tradizionali, leggendo in classe, ripetendo a casa, copiando gli appunti alla lavagna. Altri no. </span><br />
<span style="font-size: large;">Ma in fin dei conti è sempre stato così... non siamo tutti uguali, siamo uno, due, tre, quat-tre... quat-tre... quat-tre...</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/0x_hofQIjEw" width="560"></iframe>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-18107699517658598452017-03-12T04:20:00.000-07:002018-01-24T08:59:11.752-08:00Art Nouveau - Gustave Klimt<b>Art Nouveau</b> in Francia, <b>Jugendstil</b> in Germania, <b>Modern Style</b> in Inghilterra, <b>Sezessionstil</b> in Austria, <b>Modernismo</b> in Spagna, <b>Liberty</b> in Italia: sono solo alcuni dei termini che indicano lo stile internazionale che si sviluppò tra il 1890 e il 1914, un periodo che venne chiamato «Belle Époque».<br />
Questi nomi suggeriscono i concetti di novità, giovinezza, modernità, stacco dal passato, libertà. Altri nomi furono "stile tentacolare", "stile tenia", "stile Belle Époque".<br />
Il primo paese in cui si sviluppò fu l'Inghilterra (metà dell'Ottocento), quello in cui durò più a lungo la Spagna (anni '30 del Novecento, fino alla morte di Gaudì).<br />
<br />
Alle origini di questo stile, che potremmo definire anche “moda”, è il fitto dibattito che si sviluppò in Inghilterra nella seconda metà dell’Ottocento sulla produzione industriale, sul prodotto in serie e sull’estraneità dell’uomo dal proprio lavoro.<br />
La produzione in serie, infatti, aveva consentito un’ampia diffusione di nuovi prodotti, ma aveva, al tempo stesso, determinato un abbassamento della loro qualità.<br />
<br />
Il primo a dedicarsi alla rivalutazione e allo sviluppo delle arti minori* fu l’inglese William Morris, che, dedicandosi alla progettazione di oggetti di uso comune, nella seconda metà dell’Ottocento “inventò” il design.<br />
L’esigenza era quella di ridare dignità sia all’attività artigianale sia all’oggetto prodotto in serie.<br />
<b>Bellezza e Utilità</b> non dovevano essere separate.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxZf0VOzJKKZvE3pwa8eSomVAA3Subt-3kLfxq5R5wTUN6zyX6BExeypGpD6xaHyHtSM-sdshe722Nlo5CMN21fF_rIC2Ug5DhNNJgs4zpHOHEmvPpOC25Ym9dVmpmg8YPtVTJoRCUrN4/s1600/morris_lodden_printed_textile_1884.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="420" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxZf0VOzJKKZvE3pwa8eSomVAA3Subt-3kLfxq5R5wTUN6zyX6BExeypGpD6xaHyHtSM-sdshe722Nlo5CMN21fF_rIC2Ug5DhNNJgs4zpHOHEmvPpOC25Ym9dVmpmg8YPtVTJoRCUrN4/s640/morris_lodden_printed_textile_1884.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><span style="font-size: small;">William Morris, disegno per tessuto, 1884</span></i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
Gli artisti pensavano che grazie alla produzione in serie, oggetti belli e utili dovessero diventare alla portata di tutti, non solo dei più ricchi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgawYb5rKVQf6Xf0cj9pDA8_BhoOTOrKIuredipuzcpxvPgIvhpKwxh0YzgCYovZidvlgZ-kmUYIMKDOPkNLVzNz8AC2kJiqafy8x2x6GBPMFVAOHQB7xgPti64jg5PsAnhSMmZWTWHfi8/s1600/Gall%25C3%25A8LampadaCorolla.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgawYb5rKVQf6Xf0cj9pDA8_BhoOTOrKIuredipuzcpxvPgIvhpKwxh0YzgCYovZidvlgZ-kmUYIMKDOPkNLVzNz8AC2kJiqafy8x2x6GBPMFVAOHQB7xgPti64jg5PsAnhSMmZWTWHfi8/s320/Gall%25C3%25A8LampadaCorolla.JPG" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i>Emile Gallé, </i><i>lampada “Corolla”, </i><i>vetro soffiato e bronzo<br /> (1900 c.)</i></span></td></tr>
</tbody></table>
Era però necessario abbandonare i vecchi modelli degli oggetti di artigianato e trovarne di nuovi.<br />
La nuova fonte di ispirazione del nuovo stile divennero il mondo animale e quello vegetale.<br />
<br />
I modelli tratti dal mondo naturale diventano una delle principali caratteristiche del nuovo stile che comprende le più diverse produzioni: carte da parati, tessuti per arredamento, gioielli, abiti femminili, servizi da tavola, lampade, arredi, soprammobili, grafica, manifesti pubblicitari, vetrate, etc.<br />
<br />
<br />
<br />
L’Art Nouveau nasce come stile ornamentale con delle caratteristiche comuni in tutte le nazioni in cui si diffonde: oltre ai temi naturalistici, con una tendenza all’astrazione e alla stilizzazione, il più evidente è l’uso della linea sinuosa, tentacolare, che attribuisce alle forme un senso di movimento.<br />
Gli oggetti sono concepiti come esseri viventi, in crescita.<br />
<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisxsMLg6V55NxcjPsJqC4lEolrG2L9H6oFQ9E6R3OUfTO7dTcWpSOYDpz-xRu0SPPL_Q36s4pAh3bFFE6Kvh6URTK7PwMkqnFT30gX711yZeBSU8CgP_lYbVYucRA3Ij7-3ekai5AgJFs/s1600/scale+casa+battl%25C3%25B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisxsMLg6V55NxcjPsJqC4lEolrG2L9H6oFQ9E6R3OUfTO7dTcWpSOYDpz-xRu0SPPL_Q36s4pAh3bFFE6Kvh6URTK7PwMkqnFT30gX711yZeBSU8CgP_lYbVYucRA3Ij7-3ekai5AgJFs/s400/scale+casa+battl%25C3%25B2.jpg" width="265" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i>Antoni Gaudì, interno di casa Battlò (1904/07)</i></span></td></tr>
</tbody></table>
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Casa_Batll%C3%B3" target="_blank"><span style="font-size: large;">LINK: Wikipedia, casa Battlò</span></a><br />
<br />
L’architettura di interni ed esterni hanno pari importanza nella progettazione dell’Art Nouveau: la decorazione d’ambienti va di pari passo con le grandi costruzioni. Gli architetti affermarono il principio dell’unità tra le Arti “Maggiori” (pittura, scultura, architettura) e Arti “Minori” (artigianato).<br />
<br />
Oltre che agli elementi naturali, l’Art Nouveau si ispirò all’arte gotica e a quella giapponese.<br />
<br />
L’arte giapponese aveva alcune caratteristiche importanti per gli esponenti dell’Art Nouveau: l’asimmetria e l’importanza attribuita alla linea.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgttyu6ZbUn3PhnAGBEn5n_w2NRzhFdGWt6BVcgbtTRYHqUQwylBfX1H-Ty2J9uojnvpfoAWcUdjBgJRfUV1XkiiM5TgvsVsC6CbR8qj9OFvselXOF_Bm7HkLuKqvQOhELrml9g7M-EAuM/s1600/Utagawa_%2528Ando%2529_Hiroshige_%25281797-1858%2529%252C_De_brug_in_het_park_van_heiligdom_van_Kameido_Tenjin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgttyu6ZbUn3PhnAGBEn5n_w2NRzhFdGWt6BVcgbtTRYHqUQwylBfX1H-Ty2J9uojnvpfoAWcUdjBgJRfUV1XkiiM5TgvsVsC6CbR8qj9OFvselXOF_Bm7HkLuKqvQOhELrml9g7M-EAuM/s400/Utagawa_%2528Ando%2529_Hiroshige_%25281797-1858%2529%252C_De_brug_in_het_park_van_heiligdom_van_Kameido_Tenjin.jpg" width="290" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><span style="font-size: small;">Utagawa Hiroshige (1797 - 1858), <br />Ponte del parco di Kameido della serie <br />«Cento famose vedute di Edo»</span></i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Lo stile Art Nouveau si diffonde praticamente in tutta Europa, dall’Inghilterra alla Russia e persino negli Stati Uniti, esprimendo le aspirazioni della società borghese della Belle Époque, caratterizzata da benessere e fiducia nel progresso, ma al tempo stesso manifestando l’atmosfera decadente e inquieta dell’Europa di fine secolo.<br />
<br />
<span style="font-size: large;">Il fallimento dell’Art Nouveau</span><br />
<br />
Allo scoppio della I Guerra Mondiale si considera conclusa la stagione dell’Art Nouveau, anche se nei diversi paesi essa si esaurisce con modi e tempi diversi.<br />
L’idea di diffondere la Bellezza a tutti senza distinzioni sociali si era rivelata utopica (irrealizzabile), data la difficoltà di esecuzione dei prodotti più qualificati.<br />
Al vasto pubblico era stata riservata una produzione ripetitiva e involgarita che avrebbe generato il rifiuto delle forme del Liberty per lungo tempo.<br />
<br />
--------------------------------------------------------------<br />
*arti minori, o arti applicate, sono dette l'oreficeria, l'ebanisteria, la tessitura ecc., ovvero tutte le attività artigianali.<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;">GUSTAVE KLIMT</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-Jj9e-kdbWwFm-LTWPOtcEgwOAO6uGSuBvSM0by6F8Z0j_TiRgDwnLsbCGE4PCWAopyT2KDGuzjDUPlVc7tChf6gyA22XmWkcVE7LSXSmD4nwKfGGj_ZrqFolaNmg9ffVGOgquh7Tis4/s1600/albero-della-vita-di-klimt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="371" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-Jj9e-kdbWwFm-LTWPOtcEgwOAO6uGSuBvSM0by6F8Z0j_TiRgDwnLsbCGE4PCWAopyT2KDGuzjDUPlVc7tChf6gyA22XmWkcVE7LSXSmD4nwKfGGj_ZrqFolaNmg9ffVGOgquh7Tis4/s640/albero-della-vita-di-klimt.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i>Gustave Klimt, Albero della vita (fregio per Palazzo Stoclet) 1905/09</i></span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Gustave Klimt fu il grande interprete della Secessione viennese, il movimento artistico fondato nel 1897 che voleva abbandonare la pittura ufficiale, legata al passato, per creare un’arte nuova.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCxj3WjcTvwpcXKXIfiqllLw40eIL1MHNZ2ejcFYvCLGSz7l9xMNxlvhp5LsCdlQZXuSH0EhC-2m75kT3LPxd7TRl2U-TFeafXKdjWVNEuEYGHJqfhnDSDdW1ixE_DRjrbEMr6aerYrAI/s1600/KlimtGiuditta1.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCxj3WjcTvwpcXKXIfiqllLw40eIL1MHNZ2ejcFYvCLGSz7l9xMNxlvhp5LsCdlQZXuSH0EhC-2m75kT3LPxd7TRl2U-TFeafXKdjWVNEuEYGHJqfhnDSDdW1ixE_DRjrbEMr6aerYrAI/s320/KlimtGiuditta1.JPG" width="171" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i>Giuditta I, 1903</i></span></td></tr>
</tbody></table>
Fu un artista molto colto, capace di utilizzare, nelle sue opere, motivi decorativi di epoche e culture diverse: dalla pittura vascolare greca alle stampe giapponesi, dai reperti egizi alla scultura africana.<br />
<br />
Inoltre, Klimt sperimentò varie tecniche, tra le quali il mosaico. Nel 1903, decise di visitare Ravenna, dove potè ammirare i meravigliosi mosaici bizantini dai quali prese ispirazione. Spesso, infatti, le figure di Klimt sono simboliche e caratterizzate dall’uso del colore oro.<br />
<br />
Fondamentali, nella sua opera sono le figure femminili, poiché per l’artista viennese esse sono il simbolo di un universo misterioso, di una forza segreta e di un’energia primordiale.<br />
Nessuno più di Klimt ha saputo rendere in pittura l’eleganza delle donne viennesi di inizio secolo.<br />
<br />
La <b>figura femminile </b>ben si adatta alle forme sinuose dell’Art Nouveau, infatti è una delle più usate, sia nelle arti decorative sia in pittura e scultura.<br />
<br />
<br />
Essa si carica di significati simbolici, spesso negativi: è la “donna fatale”, perversa e tentatrice, che può portare alla perdizione e alla morte.<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">VITA E OPERE</span><br />
<br />
Gustav Klimt nacque il 14 luglio 1862 a Vienna: il padre Ernst Klimt, nativo della Boemia, era un orafo, mentre la madre, Anna, era una donna colta ed esperta di musica lirica.<br />
<br />
Nella famiglia Klimt l'arte era molto importante: due fratelli minori di Gustav, Ernst e Georg, furono anch'essi pittori.<br />
Nel 1876, il quattordicenne Gustav venne ammesso a frequentare la scuola d'arte e mestieri, dove studiò arte applicata, imparando a padroneggiare diverse tecniche artistiche, nel rispetto dei canoni accademici e della storia dell'arte del passato.<br />
<br />
In poco tempo, grazie alla sua bravura, ottenne molte commissioni per ritratti e decorazioni di palazzi che gli garantirono successo e tranquillità economica.<br />
Nel 1888 Klimt ricevette un riconoscimento ufficiale dall'imperatore Francesco Giuseppe, e le università di Monaco e Vienna lo nominarono membro onorario.<br />
<br />
Ma nel 1892, a pochi mesi dalla morte del padre, anche il fratello Ernst, che lavorava con lui, morì improvvisamente: a questi lutti, che lasciarono un segno profondo anche nella sua produzione artistica, seguirono ben sei anni d'inattività.<br />
<br />
Nello stesso periodo avvenne l'incontro con Emilie Flöge che, pur essendo a conoscenza delle relazioni che il pittore intratteneva con altre donne, gli sarà compagna fino alla morte.<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;">Il Secessionismo viennese</span><br />
<br />
Sempre più in contrasto con i rigidi canoni accademici, nel 1897 Klimt fondò insieme ad altri artisti la Wiener Sezession (secessione viennese), attuando anche il progetto di un periodico-manifesto del gruppo, Ver Sacrum (Primavera sacra), che verrà pubblicato fino al 1903.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnNYpE8MBv4mVHy-MYHGhOCZA_pmfO1ciUz0Kx_cWyodkATSu-z_TtCzZYDuBGnxs8wx1bwStWo3iG4L7XsTZvfGq4w8xnOVij5m78FqQlPk_pEM2tV2vjPjrsCv45qzu5gHbdnNbLCf0/s1600/athena+klimt+1898.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnNYpE8MBv4mVHy-MYHGhOCZA_pmfO1ciUz0Kx_cWyodkATSu-z_TtCzZYDuBGnxs8wx1bwStWo3iG4L7XsTZvfGq4w8xnOVij5m78FqQlPk_pEM2tV2vjPjrsCv45qzu5gHbdnNbLCf0/s320/athena+klimt+1898.jpg" width="314" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i>Athena, 1898</i></span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
Gli artisti della Secessione aspiravano, oltre a portare l'arte al di fuori dei confini della tradizione accademica, anche a una rinascita delle arti e dei mestieri.<br />
Il simbolo del Secessionismo era Pallade Atena, dea greca della saggezza, che Klimt raffigurerà nel 1898 in uno dei suoi capolavori.<br />
Nel 1894 l'università di Vienna commissionò all'artista la decorazione del soffitto dell'aula magna sul tema del trionfo della Luce sulle Tenebre, da sviluppare su tre facoltà: Filosofia, Medicina e Giurisprudenza.<br />
<br />
I lavori furono rimandati per anni e, quando i pannelli vennero presentati, vennero rifiutati e aspramente criticati dai committenti, che avevano immaginato una sobria (moderata, semplice) rappresentazione del progresso della cultura; in realtà, Klimt aveva affrontato tematiche tabù (proibite) come la malattia, la vecchiaia e la povertà, in tutto il loro orrore.<br />
<br />
<span style="font-size: large;">Il periodo aureo</span><br />
<br />
Nel 1903 Klimt si recò due volte a Ravenna, dove conobbe lo sfarzo dei mosaici bizantini: l'oro musivo (dei mosaici), gli suggerì un nuovo modo di trasfigurare la realtà.<br />
<br />
Fu così che nacquero alcuni dei capolavori klimtiani più celebri: Giuditta I (1901), il <b>Ritratto di Adele Bloch-Bauer I (1907)</b> e Il bacio (1907-08) sono tutte opere dove Klimt si presenta convertito all'oro di Bisanzio.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIL60R_5P4T064WQ8ek5fQtGLQ-EIiMSpy54bSRZKXe0pBxizVFO52lx7XS1Au_QVLUtZDCdxBnS5gZdD65gmY66fmwSaBjQSPwLAb667Ho1NgWDmJvwMn405-GxNXmp4YrUKidpyLb-I/s1600/Gustav_Klimt_046.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIL60R_5P4T064WQ8ek5fQtGLQ-EIiMSpy54bSRZKXe0pBxizVFO52lx7XS1Au_QVLUtZDCdxBnS5gZdD65gmY66fmwSaBjQSPwLAb667Ho1NgWDmJvwMn405-GxNXmp4YrUKidpyLb-I/s640/Gustav_Klimt_046.jpg" width="636" /></a></div>
<br />
<span style="font-size: large;"><a href="https://www.comingsoon.it/film/woman-in-gold/52612/video/?vid=21308" target="_blank">LINK: trailer del film "Woman in gold", 2015</a></span><br />
<br />
È l’uso dell'oro che contraddistingue le tele del cosiddetto «periodo aureo» o «dorato» di Klimt.<br />
<br />
Altre caratteristiche delle opere del periodo aureo sono la spiccata bidimensionalità, che dà maggiore risalto alle linee, l'impiego di simboli (come l’occhio di Horo, di derivazione egizia, presente sull’abito di Adele) e la prevalenza di figure femminili, ricolme di un armonioso erotismo.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ9IUgJ27cYctiZ_dXyOW5Z_0Covo_AiGWWckcc1ARUsIaqn1saErzZjig1reyTOhk6NZp4QI2yAIADpuT7ihdTqeLzC6bUMffpFeADpvFDJ-rsoY1rzJZfExGonsaKrJttsi5HVTT0nE/s1600/klimt+3+opere.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="567" data-original-width="850" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ9IUgJ27cYctiZ_dXyOW5Z_0Covo_AiGWWckcc1ARUsIaqn1saErzZjig1reyTOhk6NZp4QI2yAIADpuT7ihdTqeLzC6bUMffpFeADpvFDJ-rsoY1rzJZfExGonsaKrJttsi5HVTT0nE/s400/klimt+3+opere.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Gustave Klimt: Albero della Vita, Le tre età dalla donna, Danae (particolari)</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Al periodo aureo appartengono numerose opere dell'artista viennese: degne di nota sono Le Tre Età della Donna (1905), la Danae (1907-1908) e L'Albero della Vita (1905-1909).<br />
Il periodo aureo si chiuse nel 1909 con l'esecuzione di Giuditta II, seconda raffigurazione dell'eroina ebrea che liberò la propria città dalla dominazione assira.<br />
L'opera, caratterizzata da cromie (colorazioni) più scure e forti, darà infatti avvio al cosiddetto «periodo maturo» dell'artista.<br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Il periodo maturo e la morte</span><br />
<br />
Dopo la stesura di Giuditta II, nel 1909, Klimt ebbe un periodo di crisi esistenziale e artistica.<br />
Il mito della Belle Époque era ormai giunto al tramonto, così come i fasti dell'Impero austro-ungarico, che collasserà definitivamente con lo scoppio della prima guerra mondiale.<br />
<br />
Klimt iniziò a mettere in discussione la propria arte, soprattutto quando venne a contatto con la produzione di artisti come Van Gogh, Matisse, Toulouse-Lautrec.<br />
<br />
Dal punto di vista stilistico, il «periodo maturo» è caratterizzato dall’influenza di questi artisti e dall'abbandono del fulgore dell'oro e delle eleganti linee art nouveau.<br />
Determinante fu anche l'incontro con la pittura espressionista, che a Vienna trovò due grandi interpreti: <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Egon_Schiele" target="_blank">Egon Schiele</a> e <a href="https://www.wikiart.org/en/oskar-kokoschka" target="_blank">Oskar Kokoschka</a>, già suoi allievi.<br />
Notevole fu anche l’influsso esercitato dall'Impressionismo, che emerge nei diversi paesaggi che Klimt dipinse in questo periodo, che ricordano molto lo stile di Claude Monet.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVksblVe48miuH-291MJ0gc63TisuqUjSMEEz0oQfmTXMtKEaxUuYROGvYaG9LX0yo3s_7knIXwkDoxZirDcxpghwhfTrU8CVB6le9bAaB1gMAjXp4fwAnqvy7xAqjRQCwvDt5jusO-WY/s1600/Gustav_Klimt_061.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVksblVe48miuH-291MJ0gc63TisuqUjSMEEz0oQfmTXMtKEaxUuYROGvYaG9LX0yo3s_7knIXwkDoxZirDcxpghwhfTrU8CVB6le9bAaB1gMAjXp4fwAnqvy7xAqjRQCwvDt5jusO-WY/s320/Gustav_Klimt_061.jpg" width="252" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><i>Ritratto di signora, 1916/17</i></span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
Lo scopo di Klimt in questo periodo era quello di ricercare una modalità espressiva più spontanea: per questo scelse di adottare una tavolozza più colorata, rinunciando all'uso dell'oro e minimizzando le linee.<br />
Nonostante i profondi mutamenti di questi anni, l'artista viennese fu espositore alla Biennale di Venezia nel 1910, vincendo pure nel 1911 il primo premio dell'Esposizione Internazionale di Arte di Roma con Le Tre Età della Donna.<br />
<br />
L'attività di Klimt si interruppe l'11 gennaio 1918 quando, di ritorno da un viaggio in Romania, fu colto da un ictus che lo condusse alla morte il 6 febbraio dello stesso anno.<br />
<div>
<br /></div>
Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-75218921475283537142016-10-21T14:52:00.000-07:002016-10-21T14:52:49.777-07:00Arte egizia: "Caccia in palude" (dalla tomba di Nebamon)<span style="font-size: large;">Un video per introdurre il primo argomento di storia dell'arte nelle classi prime, con un'opera d'arte eccezionale.</span><br />
<span style="font-size: large;">Nulla si conosce riguardo gli artisti dell'antico Egitto, solamente i nomi dei ricchi committenti ci sono stati tramandati.</span><br />
<span style="font-size: large;">Questo video è un mio piccolo omaggio ad una meravigliosa opera d'arte e al suo sconosciuto autore.</span><br />
<br />
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-top: 6px;">
</div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/a-_Oyl-4-Vo" width="560"></iframe>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-69808507926211314392016-04-14T10:43:00.001-07:002016-04-14T10:45:20.511-07:00La didattica dell'arte in età infantile: un'esperienza<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUuD4ubVpRNPMfb6QpKEmcI-XKVbsBawTzu0Gt6YZwJA48fjTAIoyslMuGZG76LHSTRKlrdCsrXbNxrhG0ptNRgzRumgsSxRWraSbhqdgq5jK8rfqsPg6hyiS0D9KGM0hRHDCuJ884PGE/s1600/foto+1+a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUuD4ubVpRNPMfb6QpKEmcI-XKVbsBawTzu0Gt6YZwJA48fjTAIoyslMuGZG76LHSTRKlrdCsrXbNxrhG0ptNRgzRumgsSxRWraSbhqdgq5jK8rfqsPg6hyiS0D9KGM0hRHDCuJ884PGE/s320/foto+1+a.jpg" width="235" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px; text-align: center;"><i><span style="font-size: small;">Scuola d'arte - corso per bambini<br />Chiampo 1997</span></i></td><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px; text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;">Qualche giorno fa ho "riesumato" una cartellina polverosa, dove avevo conservato parte del materiale di un corso di disegno e manualità per bambini che avevo tenuto nel 1997, in collaborazione con il Comune e la Biblioteca del mio paese.</span><br />
<br />
<span style="font-size: large;">Riguardando le opere dei miei allievi, tutti tra i 6 e i 9 anni, sono rimasta sbalordita dalla qualità degli elaborati. Avevo anche curato una piccola esposizione di fine corso, con delle didascalie esplicative sul lavoro svolto. </span><br />
<br />
<span style="font-size: large;">Non avevo nemmeno il computer a quel tempo, i cartelli li avevo scritti a mano.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">In questi giorni sto lavorando al "curricolo verticale", che per i profani sarebbe il nuovo metodo di scrivere i programmi scolastici secondo le Indicazioni Nazionali.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv39DgT6f4BGSQsf0BY4x41TzLMbyrQhtzikkihESn1eiYX2yC-3BSrMgydYb98wbl-Zm2P3SIuP_uJjaWZRn2S6ELIzgY0k3_PDd0rnB9lB5K6S4p1Qam_LNgRv9sBs_QBcBWVEqqaeY/s1600/foto+1+b1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv39DgT6f4BGSQsf0BY4x41TzLMbyrQhtzikkihESn1eiYX2yC-3BSrMgydYb98wbl-Zm2P3SIuP_uJjaWZRn2S6ELIzgY0k3_PDd0rnB9lB5K6S4p1Qam_LNgRv9sBs_QBcBWVEqqaeY/s400/foto+1+b1.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i style="font-size: 12.8px;"><span style="font-size: small;">Scuola d'arte - corso per bambini - Chiampo 1997<br />esposizione dei lavori</span></i></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb5ulJiBpNC5WXWxcyXXHX7oIAR9ro5Ck7GGUQcbkPu8Zllp2nXPU6aiJPj8Le_Imv8plRps1eS-JL94GzxO1jpg9FFgDfVe3HSyYonUQUf-lip8nLKyZgZCByzoRJQsTRvkXCl9t_6pI/s1600/Foto+2+b+marchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb5ulJiBpNC5WXWxcyXXHX7oIAR9ro5Ck7GGUQcbkPu8Zllp2nXPU6aiJPj8Le_Imv8plRps1eS-JL94GzxO1jpg9FFgDfVe3HSyYonUQUf-lip8nLKyZgZCByzoRJQsTRvkXCl9t_6pI/s320/Foto+2+b+marchio.jpg" width="286" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i style="font-size: 12.8px;"><span style="font-size: small;">Scuola d'arte - corso per bambini<br />Chiampo 1997</span></i></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;">La differenza fondamentale tra questo nuovo metodo e il vecchio è che l'accento viene messo sulla "continuità" che dovrebbe esserci tra un ordine di scuola e l'altro. In pratica, le abilità e le competenze di ogni materia, dovrebbero essere insegnate con gradualità, a partire dalla Scuola dell'Infanzia, proseguendo durante i cinque anni della Scuola Primaria, per poi portare a termine un percorso coerente alla fine della Secondaria di Primo Grado (le vecchie Scuole Medie, per intenderci).</span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<span style="font-size: large;"></span>
<span style="font-size: large;">Per questo motivo ho recuperato il materiale dalla vecchia cartellina, per riportare qui i testi delle didascalie che avevo scritto allora.</span><br />
<span style="font-size: large;">La didattica dell'arte in età infantile ha infatti delle peculiarità; si deve tenere presente che ad ogni età si guarda e si interpreta il mondo in modo diverso. Spero che questi brevi testi, corredati da immagini realizzate dai miei piccoli allievi di allora, possa essere di stimolo ad insegnanti e genitori.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">I DISEGNI DEI BAMBINI</span><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhke3gmeNayjmKXvzuk2y32q6lq65zGOIHU0sbXjFOA4wzSj1L3rXy5HigEvtHe3JixlSnk1YEFheX2Xnhyphenhyphenyzbg_bGsOfHa2aie73A6gWCMzB-sbHZostruiT623psEge42ThZsajljXIE/s1600/ritratto+97+01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhke3gmeNayjmKXvzuk2y32q6lq65zGOIHU0sbXjFOA4wzSj1L3rXy5HigEvtHe3JixlSnk1YEFheX2Xnhyphenhyphenyzbg_bGsOfHa2aie73A6gWCMzB-sbHZostruiT623psEge42ThZsajljXIE/s400/ritratto+97+01.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">"Ritratto" - Simone (6 anni) Scuola d'arte - Chiampo 1997<br />
<div>
<br /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Il bambino ha caratteristiche psicologiche tipiche della sua età e non deve essere considerato un adulto incompleto. Ogni bambino ha inoltre delle esigenze peculiari, date dalla singolarità del proprio carattere, che si manifestano in modo diretto e genuino e che, unite alle caratteristiche proprie dell’età, gli fanno vedere il mondo in una prospettiva diversa da quella della maggior parte degli adulti.</span><br />
<span style="font-size: large;">Per questo motivo, i disegni dei bambini devono essere “letti” con una chiave diversa dalle immagini elaborate dagli adulti.</span><br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<span style="font-size: large;">È inutile, se non dannoso, imporre ai bambini un’educazione al realismo, ovvero obbligarli a imparare a rappresentare la realtà così come la vede un ipotetico adulto medio, con colori e forme che obbediscano a regole tradizionali; tale obbligo non fa che bloccare la fantasia e la creatività del bambino.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">LO SPAZIO</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaZVNw7RpY7cFsOdU6dXIHlJ9J4eiA6yoiSrQkxGyKcBfzOrhmz57RqK22gs6fuJiAkRjkDYWBsR1VhHQ0yNRbofCPWOdZb2gysxb-0z6LPsrV9paN1BdvPYOt09RB83oghRdpTgXUBZs/s1600/05+completamento+97.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaZVNw7RpY7cFsOdU6dXIHlJ9J4eiA6yoiSrQkxGyKcBfzOrhmz57RqK22gs6fuJiAkRjkDYWBsR1VhHQ0yNRbofCPWOdZb2gysxb-0z6LPsrV9paN1BdvPYOt09RB83oghRdpTgXUBZs/s400/05+completamento+97.jpg" width="296" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Esercizio di completamento - Giulia, 9 anni -<br />
Scuola d'arte - Chiampo 1997</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">L’appropriazione e l’organizzazione dello spazio da parte del bambino è una delle finalità principali dell’insegnamento dell’educazione all'immagine. Manipolando il materiale pittorico, infatti, il bambino si avvicina gradatamente alla conoscenza dei concetti di distanza, misura, ripartizione regolare dello spazio, rapporto figura/ sfondo, proporzioni.</span><br />
<span style="font-size: large;">Inoltre, dato che esiste una relazione piuttosto stretta tra controllo visivo e impulso motorio, il bambino, tramite il disegno, assume la coscienza del proprio corpo, delle proprie capacità e dei propri limiti, e impara quindi a conoscere meglio se stesso.</span><br />
<br />
<span style="font-size: large;">IL COLORE</span><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqfLzfcEAcJW92znvyW3ouP-Ooo5eT2q64GMlFEkR2IdmSq8sEN10hv4XyREFMZnheNAutWx399Vy34QFEQTvGmycINDPmez3JS4gmfRv1XsaB7v1_NvWLyNP2gNPoRoxM8JnIOFCLXRg/s1600/03+albero+97.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqfLzfcEAcJW92znvyW3ouP-Ooo5eT2q64GMlFEkR2IdmSq8sEN10hv4XyREFMZnheNAutWx399Vy34QFEQTvGmycINDPmez3JS4gmfRv1XsaB7v1_NvWLyNP2gNPoRoxM8JnIOFCLXRg/s400/03+albero+97.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">"Albero" - Beatrice (9 anni)- Scuola d'arte - Chiampo 1997</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="font-size: large;">In arte, l’uso del colore è strettamente legato all'emotività. Nei disegni dei bambini, questa caratteristica emerge con maggior forza: infatti i bambini scelgono il colore secondo criteri psicologici ed emotivi e non si preoccupano del fatto che esso corrisponda o meno alla realtà. Crescendo, il bambino comincia gradatamente a cogliere le relazioni tra colori e oggetti, fino a raggiungere, verso gli 11-12 anni, una fase “realistica”, in cui scopre il variare dei colori rispetto alla luce.</span><br />
<span style="font-size: large;">È bene non forzare il raggiungimento di questa meta, ricordando anche che in arte la validità della scelta cromatica si basa sulle implicazioni psicologiche del colore piuttosto che sull'effetto realistico.</span><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9lMmNIJPiKbVo6xzNdQDdzF49V675rv10tGpoPJjJ6E5zz7Q6dTE-NZsqqph1iaEsRQxfRNQw9_ouVgejxk8TLrPLTnKyGk5zoSTG_6i3g7AjYswiiHbraSNr8m8onIdr4mta4s1904E/s1600/06+pittore+97.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9lMmNIJPiKbVo6xzNdQDdzF49V675rv10tGpoPJjJ6E5zz7Q6dTE-NZsqqph1iaEsRQxfRNQw9_ouVgejxk8TLrPLTnKyGk5zoSTG_6i3g7AjYswiiHbraSNr8m8onIdr4mta4s1904E/s400/06+pittore+97.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">"Il pittore" - Francesco (6 anni) Scuola d'arte - Chiampo 1997</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br />IL RACCONTO</span><br />
<br />
<span style="font-size: large;">La creatività e la voglia di esprimersi del bambino devono essere continuamente stimolate da parte dell’insegnante.</span><br />
<span style="font-size: large;">Un valido mezzo per stimolare l’immaginazione è il racconto: una fiaba, una poesia, o anche semplicemente una spiegazione fatta in modo coinvolgente e interessante, possono ottenere l’effetto di indurre i bambini a nuove associazioni mentali.</span><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfQ2y-DmyBL61700uZm-CJmqisYozVd0-D8q5a4DtLsk_iYbYZrmv9c4QggGowXVMr45oPS2JBiMOnTE4L4KCE8vOqL8-vglSlivtS-_1rsDIfwou_QqoyWnNcrlDRJOo0X0bIp1Td7Fg/s1600/04+maria+di+legno+97.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfQ2y-DmyBL61700uZm-CJmqisYozVd0-D8q5a4DtLsk_iYbYZrmv9c4QggGowXVMr45oPS2JBiMOnTE4L4KCE8vOqL8-vglSlivtS-_1rsDIfwou_QqoyWnNcrlDRJOo0X0bIp1Td7Fg/s400/04+maria+di+legno+97.jpg" width="297" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Illustrazione della fiaba "Maria di legno" (Valentina, 9 anni)<br />
Scuola d'arte - Chiampo 1997<br />
<div>
<br /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-58937993520240329322016-02-17T07:17:00.000-08:002016-02-17T07:17:24.895-08:00Laboratori a scuola: la pittura a tempera<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4V7s0XxZwMf5pXZ1BKQkRK8S4pMy7TkrLxclD-kUpjVhiArRxVcBz9wHg9bWs-UjmGJtnfxc8Q_X95HX8kVXkV-9-PrAHBi-Qoro0C-K6pYiHl9Pi6b6XzqENMpH0h4TaSugGBtDJsLw/s1600/comp+mod+2016+3+FB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4V7s0XxZwMf5pXZ1BKQkRK8S4pMy7TkrLxclD-kUpjVhiArRxVcBz9wHg9bWs-UjmGJtnfxc8Q_X95HX8kVXkV-9-PrAHBi-Qoro0C-K6pYiHl9Pi6b6XzqENMpH0h4TaSugGBtDJsLw/s400/comp+mod+2016+3+FB.jpg" width="266" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">laboratorio gennaio 2016</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;">La tempera è forse la più antica tecnica pittorica: la usavano già gli uomini preistorici, che mescolavano terre di vario colore con sostanze vegetali e animali per realizzare l’impasto che poi stendevano sulle rocce.</span></div>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;">Nel Medioevo, fino al Quattrocento, si usavano colori composti di polveri chiamate pigmenti che venivano legate con tuorlo d’uovo, latte, lattice di fico. Il colore così ottenuto veniva steso a pennellate finissime su tavole di legno preparate con un sottile strato di gesso.</span></div>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;">Oggi i colori a tempera sono confezionati in tubetti, si diluiscono con acqua e si possono mescolare tra loro dando origine ad una varietà illimitata di tinte. I supporti su cui dipingere possono essere tantissimi: il cartone, il cartoncino e la carta in genere, il compensato, la tela, ecc.</span></div>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;">Si lavano facilmente dai tessuti (con buona pace di chi, a casa, si occupa del bucato…) e i tempi di asciugatura sono molto rapidi: tutte queste caratteristiche ne fanno il mezzo ideale per un laboratorio di pittura per ragazzi.</span></div>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;">La pittura è un mezzo molto efficace per imparare a coordinare tra loro pensiero, azione ed emozione, tre aree tra le quali non dovrebbero esistere distinzioni nette: la dimensione creativa, infatti, è posseduta da tutti gli individui, è educabile e la si perfeziona attraverso una precisa attività didattica.</span></div>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;">Il linguaggio pittorico è allo stesso tempo espressione e regola, possibilità di sbrigliare la fantasia e l’immaginazione e metodo per imparare ad organizzare e gestire il tempo a propria disposizione, a prendersi cura del proprio materiale.</span></div>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjfENOib0ZsNbVAjhyphenhyphenudmbYSTirYYFdackulZ1kN6gxJ4hyphenhyphenyoC51_KGJ3gqKP_jyPgiUAvzPVWNq49gyF1k9C9h3SJVszBCbLISn9bycfBGujES1fNRL9fSI3v7cAaCmORqzpXYlHHNFo/s1600/comp+mod+2016+2+FB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="316" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjfENOib0ZsNbVAjhyphenhyphenudmbYSTirYYFdackulZ1kN6gxJ4hyphenhyphenyoC51_KGJ3gqKP_jyPgiUAvzPVWNq49gyF1k9C9h3SJVszBCbLISn9bycfBGujES1fNRL9fSI3v7cAaCmORqzpXYlHHNFo/s400/comp+mod+2016+2+FB.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">laboratorio di pittura gennaio 2016</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;">Obiettivo di un laboratorio di pittura è quindi di fornire ai ragazzi quelle competenze espressive, sia teoriche che pratiche, che consentiranno loro di prendere coscienza delle proprie attitudini e capacità di comunicare utilizzando i linguaggi visivi e artistici.</span></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfUQGkq7XbxmCax0bPh85j-53F7XCTfx7Bq-ypU-jb1eYVTZ9P0R2bWBhI-KWbcHMeioDcoHhtnwx8CLA1T9lLufCZAqgHHsMd0WbJLuYyDebErNbRdIQARygvZ6-TAjsj-ERZ4jI_ZCA/s1600/comp+mod+2016+1+FB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfUQGkq7XbxmCax0bPh85j-53F7XCTfx7Bq-ypU-jb1eYVTZ9P0R2bWBhI-KWbcHMeioDcoHhtnwx8CLA1T9lLufCZAqgHHsMd0WbJLuYyDebErNbRdIQARygvZ6-TAjsj-ERZ4jI_ZCA/s640/comp+mod+2016+1+FB.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">classi prime - composizioni modulari, pittura a tempera</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: large;">Il primo elaborato a tempera che faccio realizzare ai miei alunni riguarda la composizione modulare geometrica. In questo esercizio, i contorni da riempire sono regolari e non troppo piccoli (anche se qualcuno, più temerario, si lancia da subito a disegnare figure più complesse e impegnative).</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Durante il secondo anno si affrontano le tematiche riguardanti il colore, e la pittura a tempera dà modo ai ragazzi di sperimentare le mescolanze tra colori primari per ottenere i secondari e i terziari, nonché di scoprire la differenza tra colori caldi e freddi e di imparare ad ottenere diverse tonalità aggiungendo bianco o nero al colore puro.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;">Durante la classe terza, infine, si arriva a studiare le opere di un pittore come Vincent Van Gogh provando a copiare i suoi quadri. Un modo per “entrare” nell’opera e comprendere un artista in modo molto più diretto rispetto allo studio della sua biografia.</span><br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiO61DjVnalFfBykMmVnYOQ0cRLQeeeqOWemrVIhOYtoh1I-_CskGGVIsgRBIpBszwaMiJxzMdqSyNhX-_U3olQnAyI-A1mvGtWlduG-_-xFsNGInyci7Y7u7qcQ0EzTGyU2_8DxQTQEA/s1600/copia+vangogh+2015+1+FB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiO61DjVnalFfBykMmVnYOQ0cRLQeeeqOWemrVIhOYtoh1I-_CskGGVIsgRBIpBszwaMiJxzMdqSyNhX-_U3olQnAyI-A1mvGtWlduG-_-xFsNGInyci7Y7u7qcQ0EzTGyU2_8DxQTQEA/s400/copia+vangogh+2015+1+FB.jpg" width="277" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">copia da Van Gogh, classi terze, a.s. 2015/16</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJgu-rZO-fMu0PwK3EYudrlzvhzj84rx6kKxlOWKVNF0mtxov6Os-bQVdvWpKz4K3YUs4IbD899vA6dKEXj__BLzHgN0dhkrfg0Hc0tf-t3pG0jzzwWtpmJ3jkukFcSjSPsA-kmt9w8Lk/s1600/copia+vangogh+2015+2+FB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJgu-rZO-fMu0PwK3EYudrlzvhzj84rx6kKxlOWKVNF0mtxov6Os-bQVdvWpKz4K3YUs4IbD899vA6dKEXj__BLzHgN0dhkrfg0Hc0tf-t3pG0jzzwWtpmJ3jkukFcSjSPsA-kmt9w8Lk/s400/copia+vangogh+2015+2+FB.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: 12.8px;">copia da Van Gogh, classi terze, a.s. 2015/16</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNeSnCz8mv5oFNCKrq2r1yJ6GGtP3qF2uA-DRpA2ECSxwsXk_Ma5_HBphblShJEyD1KVi0dYbjm2j8tPzciBeXMz5HR8OjVpXh8ypSFQQHvgy6EZucmwXymQrjIYIpoACYg3FpXa0MYqs/s1600/copia+vangogh+2015+3+FB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNeSnCz8mv5oFNCKrq2r1yJ6GGtP3qF2uA-DRpA2ECSxwsXk_Ma5_HBphblShJEyD1KVi0dYbjm2j8tPzciBeXMz5HR8OjVpXh8ypSFQQHvgy6EZucmwXymQrjIYIpoACYg3FpXa0MYqs/s400/copia+vangogh+2015+3+FB.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: 12.8px;">copia da Van Gogh, classi terze, a.s. 2015/16</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoBodyText">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsMO15PB-POwtX8S0zLWO7ldORipI4rv0X03_N3NUOFrCcY9twy05tTytw6jPx2WLZ80bsiIQSq89h7uGDauqbNdPTGwSk2Cez3XX63j8v-RwFu4zb63LxjUTPn1q1lT0c5eMckNYnjhQ/s1600/copia+vangogh+2015+4+FB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsMO15PB-POwtX8S0zLWO7ldORipI4rv0X03_N3NUOFrCcY9twy05tTytw6jPx2WLZ80bsiIQSq89h7uGDauqbNdPTGwSk2Cez3XX63j8v-RwFu4zb63LxjUTPn1q1lT0c5eMckNYnjhQ/s400/copia+vangogh+2015+4+FB.jpg" width="190" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: 12.8px;">copia da Van Gogh, classi terze, a.s. 2015/16</span></td></tr>
</tbody></table>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC8kuz5YfeCptewxn-XGXDVIfhcJTDb96NdbhbiNcxK25h7MDFZNn6T_VGO5uPcuhJuWzc4cYYayPt3gwaBXuuYzhlVWXJauw5epKZPssUjAf8QmkE9GByBpKlwwfni4uOGrJrv6JiFBQ/s1600/copia+vangogh+2015+5+FB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC8kuz5YfeCptewxn-XGXDVIfhcJTDb96NdbhbiNcxK25h7MDFZNn6T_VGO5uPcuhJuWzc4cYYayPt3gwaBXuuYzhlVWXJauw5epKZPssUjAf8QmkE9GByBpKlwwfni4uOGrJrv6JiFBQ/s400/copia+vangogh+2015+5+FB.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: 12.8px;">copia da Van Gogh, classi terze, a.s. 2015/16</span></td></tr>
</tbody></table>
</div>
Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8317948863357892627.post-13962076200445618262016-02-09T09:27:00.000-08:002016-02-09T09:27:39.007-08:00Arte greca, video introduttivo<span style="font-size: large;">Ci ho messo 4 giorni di lavoro per realizzarlo... e so che avrei dovuto limarlo ancora.</span><br />
<span style="font-size: large;">Ha millemila difetti, ma non importa, come opera prima sono già contenta così.</span><br />
<span style="font-size: large;">Spero di avere presto il tempo di farne degli altri!</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/rUkgGBWhBRU" width="560"></iframe>Marahttp://www.blogger.com/profile/09768555805579196014noreply@blogger.com1