Questa esercitazione di lettura dell’immagine è stata da me realizzata come lezione per ragazzi di III media (Scuola Secondaria di I grado) prendendo spunto da alcune immagini tratte dall’Enciclopedia “I grandi pittori” dell’Istituto Geografico De Agostini (1998).
Nel corso degli anni è stata più volte modificata e ampliata.
La sua pubblicazione su Internet mi ha permesso l’aggiunta di link ad alcuni siti per ulteriori approfondimenti.
Essa ha l’obiettivo di far capire agli alunni i meccanismi psicologici utilizzati dalla propaganda per convincere le persone a comportarsi in un determinato modo o a prendere determinate decisioni.
È un esempio di come due discipline come Arte e Immagine e Storia siano strettamente collegate.
1914 - Campagna di reclutamento inglese I Guerra Mondiale
Alfred Leete, "Britons, Lord Kitchener wants You", 1914 |
Questo è uno dei più famosi manifesti diffusi durante i primi mesi della Grande Guerra dal comitato inglese di reclutamento. Il consiglio dei ministri, contrario alla leva obbligatoria, dovette puntare sull’arruolamento di volontari. Il fervore patriottico e la forza della propaganda condussero, solo nel primo mese del conflitto, al reclutamento di 500.000 volontari. Nel corso del successivo anno e mezzo, se ne aggiunsero altri 100.000, la maggior parte dei quali destinati a morire nel fango delle trincee.
Il manifesto deriva da un disegno di Alfred Leete, pubblicato nel 1914 sul settimanale inglese “London Opinion” e successivamente adottato dal Comitato Parlamentare di Reclutamento come manifesto di propaganda .
In questo manifesto è usata una prospettiva esasperata per catturare l’attenzione. Il braccio fortemente scorciato e il dito puntato danno l’impressione che il personaggio raffigurato si rivolga personalmente a chi lo guarda, con un notevole impatto psicologico.
Lo slogan è abilmente costruito in maniera simile a un rebus, in cui il soggetto della frase è un’immagine anziché una parola. L’uomo rappresentato è infatti Horatio Kitchener (Lord Kitchener) il ministro della guerra inglese, quindi la frase andrebbe letta in questo modo: “Britons, Lord Kitchener wants you. Join your country’s army! God save the king” (Britannici, Lord Kitchener vuole voi. Unitevi all’esercito del vostro Paese. Dio salvi il re).
James Montgomery Flagg, "Uncle Sam wants you", 1917 |
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Savile Lumley |
Il secondo manifesto proposto è il celebre "Daddy, what did YOU do in the Great War?" dell'illustratore inglese Savile Lumley (1876-1960).
Per commentarlo, vi propongo le descrizioni guidate fatte da alcune mie alunne di terza, nell'anno scolastico 2003/04.
Sono molto efficaci ed immediate, ed alcune esprimono anche delle riflessioni personali piuttosto acute se si pensa che sono state scritte da persone di 13 anni
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1) Questo manifesto di propaganda ritrae un’allegra famigliola che passa una giornata festiva tutti insieme nel salotto di casa. Gli elementi che ricordano la guerra sono due: il libro illustrato sulla guerra e i soldatini in miniatura e il cannone giocattolo con cui il bambino sta giocando. Lo slogan, che è scritto in basso, dice: “Daddy, what did YOU do in the Great War?” e significa: “Papà, che cosa hai fatto tu nella Grande Guerra?”. Delle tre persone è la bambina con il libro che parla e dice questo. Secondo me, l’elemento usato per convincere le persone ad arruolarsi è lo slogan detto dalla bambina, perché nella figura il padre non sa cosa rispondere perché lui non c’è stato, in guerra. E la gente, per non avere questo “peso” o “rimorso” sulla coscienza, preferì andarci.Lara, classe III, a. s. 2003-04
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2) La scena si svolge nel salotto di una casa inglese dei primi del Novecento. Gli elementi che esplicitamente ricordano la guerra sono i soldatini con cui sta giocando il bambino, ma dopo aver letto lo slogan che dice: “Papà, cosa hai fatto tu nella Grande Guerra?”, si può capire che il libro aperto sulle gambe della bambina è un libro di storia che parla della I° Guerra Mondiale. La frase dello slogan è pronunciata dalla bambina che sta leggendo il libro in braccio al padre. Gli elementi usati per convincere l’uomo ad arruolarsi sono, prima di tutto, il rimorso e la vergogna che proverà per non aver partecipato e quindi per non potere raccontare ai figli ciò che ha fatto durante la guerra. Questo è lo scopo del manifesto: convincere i giovani ad arruolarsi come volontari nell’esercito.Lucia, classe III, anno scol. 2003-04
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3) La scena si svolge in un salotto.Chiara, classe III, anno scol. 2003-04....................................
Gli elementi che ricordano la guerra sono i soldatini con cui sta giocando il bambino (ed il libro che sta leggendo la
bambina in braccio al papà).
Lo slogan dice: - Papà, cosa hai fatto TU nella I Guerra Mondiale?-
La frase la pronuncia la bambina in braccio del papà.
Gli elementi usati per convincere la persona ad arruolarsi sono: un forte senso di rimorso per non aver partecipato
alla guerra, e poi, cosa dirà il padre a sua figlia quando gli chiederà cosa ha fatto in guerra se lui non c’è andato?
4) La scena si svolge nel salotto di una casa inglese. I soldatini e il cannone con cui sta giocando il bambino e il libro che sta leggendo la bimba, ricordano la guerra. Lo slogan dice: - Papà, TU cosa hai fatto nella Grande Guerra?- La frase è pronunciata dalla bimba seduta sulle ginocchia del papà. Gli elementi usati per convincere la persona ad arruolarsi sono: la pessima figura che si farà di fronte ai propri figli quando ti chiederanno cosa hai fatto per il bene della patria, e il rimorso per non essersi battuti per la propria nazione.Sofia, classe III, anno scol. 2003-04....................................
5) La scena si svolge in una casa inglese, il bambino ricorda la I Guerra Mondiale perché sta giocando con dei soldatini e un piccolo cannoncino; la bambina sta probabilmente leggendo un libro sulla Guerra e interroga suo padre e gli domanda: “Papà, cosa hai fatto TU nella Grande Guerra?”. L’uomo è pensoso perché probabilmente non ha fatto nulla e non si è arruolato. Secondo me la scena dà un notevole impatto psicologico perché i giovani, pensando all’umiliazione di non aver fatto nulla di fronte alle domande dei propri figli, si convinceranno a partecipare alla guerra e poter, un giorno, parlare ai propri figli delle grandi imprese che avevano compiuto.Anna, classe III, anno scol. 2003-04....................................