mercoledì 23 luglio 2014

MANIFESTI DI PROPAGANDA (1914 - Campagna di reclutamento inglese I Guerra Mondiale)

...
Questa esercitazione di lettura dell’immagine è stata da me realizzata come lezione per ragazzi di III media (Scuola Secondaria di I grado) prendendo spunto da alcune immagini tratte dall’Enciclopedia “I grandi pittori” dell’Istituto Geografico De Agostini (1998). 
Nel corso degli anni è stata più volte modificata e ampliata. 
La sua pubblicazione su Internet mi ha permesso l’aggiunta di link ad alcuni siti per ulteriori approfondimenti.
Essa ha l’obiettivo di far capire agli alunni i meccanismi psicologici utilizzati dalla propaganda per convincere le persone a comportarsi in un determinato modo o a prendere determinate decisioni.
È un esempio di come due discipline come Arte e Immagine e Storia siano strettamente collegate.


1914 - Campagna di reclutamento inglese I Guerra Mondiale

Alfred Leete, "Britons, Lord Kitchener wants You", 1914
  
Questo è uno dei più famosi manifesti diffusi durante i primi mesi della Grande Guerra dal comitato inglese di reclutamento. Il consiglio dei ministri, contrario alla leva obbligatoria, dovette puntare sull’arruolamento di volontari. Il fervore patriottico e la forza della propaganda condussero, solo nel primo mese del conflitto, al reclutamento di 500.000 volontari. Nel corso del successivo anno e mezzo, se ne aggiunsero altri 100.000, la maggior parte dei quali destinati a morire nel fango delle trincee.


Il manifesto deriva da un disegno di Alfred Leete, pubblicato nel 1914 sul settimanale inglese “London Opinion” e successivamente adottato dal Comitato Parlamentare di Reclutamento come manifesto di propaganda . 
In questo manifesto è usata una prospettiva esasperata per catturare l’attenzione. Il braccio fortemente scorciato e il dito puntato danno l’impressione che il personaggio raffigurato si rivolga personalmente a chi lo guarda, con un notevole impatto psicologico.


Lo slogan è abilmente costruito in maniera simile a un rebus, in cui il soggetto della frase è un’immagine anziché una parola.  L’uomo rappresentato è infatti Horatio Kitchener (Lord Kitchener) il ministro della guerra inglese, quindi la frase andrebbe letta in questo modo: “Britons, Lord Kitchener wants you. Join your country’s army! God save the king” (Britannici, Lord Kitchener vuole voi. Unitevi all’esercito del vostro Paese. Dio salvi il re). 



James Montgomery Flagg, "Uncle Sam wants you", 1917
L’efficacia di questo manifesto fu tale da essere ripreso nel 1917 da James Montgomery Flagg, autore del celebre manifesto di chiamata alle armi dell'esercito americano raffigurante lo Zio Sam. Questo manifesto fu ristampato nuovamente durante la II Guerra Mondiale, diventando uno dei manifesti più diffusi nella storia della pubblicità.












.....................................................................................................


Savile Lumley


Il secondo manifesto proposto è il celebre "Daddy, what did YOU do in the Great War?" dell'illustratore inglese Savile Lumley (1876-1960).
Per commentarlo, vi propongo le descrizioni guidate fatte da alcune mie alunne di terza, nell'anno scolastico  2003/04. 
Sono molto efficaci ed immediate, ed alcune esprimono anche delle riflessioni personali piuttosto acute se si pensa che sono state scritte da persone di 13 anni
.....................................






1) Questo manifesto di propaganda ritrae un’allegra famigliola che passa una giornata festiva tutti insieme nel salotto di casa. Gli elementi che ricordano la guerra sono due: il libro illustrato sulla guerra e i soldatini in miniatura e il cannone giocattolo con cui il bambino sta giocando. Lo slogan, che è scritto in basso, dice: “Daddy, what did YOU do in the Great War?” e significa: “Papà, che cosa hai fatto tu nella Grande Guerra?”. Delle tre persone è la bambina con il libro che parla e dice questo. Secondo me, l’elemento usato per convincere le persone ad arruolarsi è lo slogan detto dalla bambina, perché nella figura il padre non sa cosa rispondere perché lui non c’è stato, in guerra. E la gente, per non avere questo “peso” o “rimorso” sulla coscienza, preferì andarci.
Lara, classe III, a. s. 2003-04
....................................
2) La scena si svolge nel salotto di una casa inglese dei primi del Novecento. Gli elementi che esplicitamente ricordano la guerra sono i soldatini con cui sta giocando il bambino, ma dopo aver letto lo slogan che dice: “Papà, cosa hai fatto tu nella Grande Guerra?”, si può capire che il libro aperto sulle gambe della bambina è un libro di storia che parla della I° Guerra Mondiale. La frase dello slogan è pronunciata dalla bambina che sta leggendo il libro in braccio al padre. Gli elementi usati per convincere l’uomo ad arruolarsi sono, prima di tutto, il rimorso e la vergogna che proverà per non aver partecipato e quindi per non potere raccontare ai figli ciò che ha fatto durante la guerra. Questo è lo scopo del manifesto: convincere i giovani ad arruolarsi come volontari nell’esercito.
Lucia, classe III, anno scol. 2003-04
....................................
3) La scena si svolge in un salotto.
Gli elementi che ricordano la guerra sono i soldatini con cui sta giocando il bambino (ed il libro che sta leggendo la
bambina in braccio al papà).
Lo slogan dice: - Papà, cosa hai fatto TU nella I Guerra Mondiale?-
La frase la pronuncia la bambina in braccio del papà.
Gli elementi usati per convincere la persona ad arruolarsi sono: un forte senso di rimorso per non aver partecipato
alla guerra, e poi, cosa dirà il padre a sua figlia quando gli chiederà cosa ha fatto in guerra se lui non c’è andato?
Chiara, classe III, anno scol. 2003-04....................................
4) La scena si svolge nel salotto di una casa inglese. I soldatini e il cannone con cui sta giocando il bambino e il libro che sta leggendo la bimba, ricordano la guerra. Lo slogan dice: - Papà, TU cosa hai fatto nella Grande Guerra?- La frase è pronunciata dalla bimba seduta sulle ginocchia del papà. Gli elementi usati per convincere la persona ad arruolarsi sono: la pessima figura che si farà di fronte ai propri figli quando ti chiederanno cosa hai fatto per il bene della patria, e il rimorso per non essersi battuti per la propria nazione.
Sofia, classe III, anno scol. 2003-04....................................
5) La scena si svolge in una casa inglese, il bambino ricorda la I Guerra Mondiale perché sta giocando con dei soldatini e un piccolo cannoncino; la bambina sta probabilmente leggendo un libro sulla Guerra e interroga suo padre e gli domanda: “Papà, cosa hai fatto TU nella Grande Guerra?”. L’uomo è pensoso perché probabilmente non ha fatto nulla e non si è arruolato. Secondo me la scena dà un notevole impatto psicologico perché i giovani, pensando all’umiliazione di non aver fatto nulla di fronte alle domande dei propri figli, si convinceranno a partecipare alla guerra e poter, un giorno, parlare ai propri figli delle grandi imprese che avevano compiuto.
Anna, classe III, anno scol. 2003-04....................................

giovedì 17 luglio 2014

Lettura dell'immagine: il manifesto Art Nouveau (Alphonse Mucha - Job)

...



Autore: Alphonse Mucha 
Titolo: manifesto pubblicitario per le cartine di sigarette Job 
Anno: 1897
Tecnica: litografia
 
Soggetto: l’immagine è un manifesto pubblicitario.


Notizie sull’autore:

A. Mucha, manifesto per l'attrice Sarah Bernhardt
 Alphonse Mucha, pittore cecoslovacco, nacque a Ivancice, Moravia, nel 1860. Dopo un’educazione pittorica compiuta a Vienna e a Monaco, si trasferì a Parigi nel momento in cui veniva formandosi il linguaggio decorativo dell’Art Nouveau, alla cui definizione contribuì con uno stile inconfondibile e assai seducente: l’elemento principale è la figura femminile, sempre al centro delle sue composizioni. 
Per la ricchezza delle decorazioni prende spunto dalla posizione delle figure, dallo sciogliersi dei capelli, dal fumo di una sigaretta o dal panneggio degli abiti, che contribuiscono a creare una fitta serie di curve e di intrecci. 
La figura centrale è sempre evidenziata da una linea più pesante che ne definisce i contorni e tende ad annullare il senso dello spazio e del volume. Particolarmente curati, nei manifesti di Mucha, sono i fregi ornamentali e la progettazione del lettering, cioè dei caratteri tipografici per le scritte.
Cartellonista ufficiale di Sarah Bernhardt, per la quale preparò anche scenografie e disegnò gioielli, diventò, sullo scorcio del secolo, il più famoso creatore di manifesti di tutta Europa. 

Morì a Praga nel 1939.

COSA raffigura l’immagine?

 L’immagine principale nel manifesto è la figura femminile, posta in primo piano. La donna ha capelli lunghi e curvilinei fra i quali si può scorgere una spilla formata da una serie di fiammiferi. In mano tiene una sigaretta che descrive nella parte superiore del manifesto delle ampie curve di fumo. In secondo piano, dietro la testa della donna, vi è la scritta “Job”, il nome della marca produttrice delle cartine di sigarette per la quale è stato commissionato il manifesto. Questa scritta è ornata da disegni simili a tessere di mosaico. Nello stesso modo è stata realizzata la cornice dell’intera immagine. Sullo sfondo compare un disegno decorativo che non è altro che il logo “Job” stilizzato. Nell’angolo inferiore destro è presente la firma dell’artista.

COME è stata raffigurata l’immagine?

 Il manifesto è stato riprodotto attraverso l’uso della litografia. La donna è stata disegnata sui toni del marrone (i capelli) e del beige (pelle e vestito). Il fumo e lo sfondo hanno tonalità sul viola, mentre i simboli e il marchio sono sul verde, colore che risalta notevolmente sul manifesto. 
La composizione è asimmetrica: la parte destra del manifesto, occupata dalla donna, è la più “pesante” per area occupata; questo però è compensato dai toni di colorazione chiari che la compongono; nella cornice e sullo sfondo appare una sequenza ritmica, data dai motivi ornamentali che vi si trovano.
Le linee sinuose e curvilinee, descritte dai capelli, vengono riprese anche dalle linee descritte dal fumo. Esse sono in contrasto con i motivi geometrici della cornice e ricordano le forme della natura, un elemento ricorrente nell’Art Nouveau.
Lo spazio è reso attraverso la sovrapposizione degli elementi (si noti il fumo della sigaretta che “arretra” dietro la testa della modella e dietro la scritta “Job”). 

I colori piatti e senza forti chiaroscuri annullano però il senso del volume.

LA LITOGRAFIA

 è un procedimento di stampa che si basa sul principio dell’incompatibilità dell’acqua con il grasso. L’artista traccia il disegno con materiale grasso (inchiostro o matita) su una matrice di pietra calcarea. La pietra viene bagnata con acqua, quindi viene inchiostrata con un rullo intriso di inchiostro grasso che aderisce solo alle parti disegnate. Per la stampa si pone un foglio di carta sulla matrice e si passa il tutto attraverso una pressa. Per le stampe a colori si preparano tante matrici quanti sono i colori richiesti dal disegno.

PERCHÉ l’immagine è stata raffigurata così? Qual è la sua funzione?

 La funzione di questa immagine è di pubblicizzare le cartine di sigarette Job. Questa funzione è espressa attraverso lo stile dell’Art Nouveau, sfruttando la figura femminile e le linee ondulate riprese dalla natura. 
Lo scopo del manifesto è di invitare le persone a comprare le cartine Job, per questo nell’immagine vengono unite la bellezza espressa dalla donna con il fumo della sigaretta. 
Si vuole far intuire all’acquirente che “Job” è sinonimo di eleganza.

CONFRONTO:
Esercizio: confronta  il manifesto analizzato con quest'altro, sempre realizzato da Mucha per lo stesso prodotto. Sottolinea somiglianze e differenze.



martedì 15 luglio 2014

Lezioni pratiche di storia dell'arte: Wiligelmo, Storie della Genesi

...
Wiligelmo, Storie della Genesi, (primo pannello), 1099 circa, facciata del Duomo, Modena

Insegnare la storia dell'arte alle scuole medie non è tanto facile: gli alunni dagli 11 ai 14 anni attraversano una fase di passaggio in cui l'apprendimento, da pratico (come è impostato alle scuole elementari) si fa più teorico.
Si tratta di un passaggio delicato, e i tempi di maturazione non sono uguali per tutti. 
Per questo motivo io prediligo le "lezioni pratiche" di storia dell'arte, in cui abbino degli elaborati, dei disegni, o delle esercitazioni comunque di tipo manuale, agli argomenti teorici. 
In questo modo le nozioni rimangono meglio ancorate alla memoria degli alunni.

Per spiegare la scultura medioevale in seconda media (ok, ok, adesso si chiama Scuola Secondaria di Primo Grado, ma mi sta così antipatico questo nome lungo e pretenzioso! e poi mi capite tutti meglio se la chiamo Scuola Media, anche i non addetti ai lavori, giusto?) ho scelto "Le Storie della Genesi" di Wiligelmo, e ho sintetizzato e semplificato al massimo le spiegazioni che ho trovato su Wikipedia (cliccando sul link potete appunto leggere la pagina dedicata a questo argomento) e su alcuni libri di testo. 

In più, le ho abbinate ai grafici che mi sono disegnata da sola, perchè spesso le foto che si trovano sui libri sono scure, piccole, e di non chiara lettura.

WILIGELMO - STORIE DELLA GENESI

Nelle chiese romaniche i capitelli delle colonne e il portale d’accesso sono spesso riccamente decorati con sculture raffiguranti scene religiose o animali simbolici.
Le sculture preparavano il fedele a quanto avrebbe ascoltato in chiesa: per questo le figure dovevano essere semplici e facilmente comprensibili ad un pubblico in gran parte analfabeta.
Sulla facciata del duomo di Modena, ad esempio, spiccano le sculture di Wiligelmo, che narrano le storie della Genesi, il primo libro della Bibbia.
Le “Storie della Genesi” di Wiligelmo sono quattro pannelli contenenti dei bassorilievi, situati sulla facciata del Duomo di Modena. 
Essi raffigurano delle scene in sequenza: il primo pannello raffigura la creazione dell'uomo, della donna e il peccato originale. 

schema del pannello 1

Il secondo raffigura la cacciata dal Paradiso Terrestre: Dio rimprovera Adamo ed Eva, che esprimono la loro vergogna e disperazione portandosi la mano al volto. Adamo ed Eva vengono cacciati da un angelo con la spada sguainata.
L’ultima scena mostra i Progenitori costretti al faticoso lavoro nei campi. 
Wiligelmo, Storie della Genesi, (secondo pannello), 1099 circa, facciata del Duomo, Modena

schema del pannello 2

Nel terzo bassorilievo sono rappresentati il sacrificio di Caino e Abele, l’uccisione di Abele e il rimprovero divino. Caino offre i doni all'ara del Signore, che guarda solo Abele. Caino uccide Abele con una tremenda bastonata. Caino viene rimproverato da Dio che solleva su di lui la mano nel gesto di condanna e maledizione. 

Wiligelmo, Storie della Genesi, (terzo pannello), 1099 circa, facciata del Duomo, Modena
schema del pannello 3

Nell’ultimo pannello sono rappresentati:  l’uccisione di Caino, l'arca del diluvio con Noè e la moglie affacciati, uscita di Noè e dei figli dall'arca. La vicenda del cieco Lamech che uccide Caino con una freccia alla gola, scambiandolo per un animale non è narrata nella Bibbia, ma appartiene alle storie della tradizione ebraica.

Wiligelmo, Storie della Genesi, (quarto pannello), 1099 circa, facciata del Duomo, Modena

schema del pannello 4

I personaggi sono rappresentati con uno stile a prima vista rozzo ed infantile: le proporzioni ad esempio non sono rispettate, mancano i dettagli, i visi si assomigliano tutti.
In realtà questo rende le figure più espressive: la testa e le mani sono grandi rispetto al resto del corpo perché attraverso la gestualità e le espressioni del viso si possa cogliere immediatamente il significato della scena.

__________________________________________

Ho abbinato diverse attività pratiche a questa lezione: il primo elaborato che mi è venuto in mente di proporre è stato quello delle vignette in sequenza in "stile Wiligelmo". 
Si trattava di scrivere un brevissimo racconto e di illustrarlo con almeno tre vignette in sequenza, simulando un bassorilievo medievale.
Per rendere l'idea di cosa intendessi con "stile Wiligelmo" ho realizzato questo esempio. La tecnica utilizzata per le vignette è matita/ pastelli. I bordi neri sono invece colorati a tempera.

Mara Bagatella - rielaborazione dell'opera di Wiligelmo - tecnica mista

 Questo invece è un esempio di elaborato realizzato da un mio allievo:


sequenza in stile Wiligelmo da "Il Gobbo di Notre-Dame"- lavoro di Riccardo C. classe II D a.s. 2012/13

La scelta di illustrare "Il Gobbo di Notre-Dame" è stata dovuta alla collaborazione con una delle mie colleghe di lettere, che stava preparando uno spettacolo teatrale su questo tema. 
I disegni dei ragazzi sono serviti a creare alcuni video proiettati durante la rappresentazione.
Lo stesso esercizio può essere realizzato a partire da esperienze della vita quotidiana, o da brevi storie inventate.
Osservando i miei allievi durante lo svolgimento di questo tipo di esercizio, ho potuto constatare che le abilità messe in campo sono molteplici, e non è così scontato che tutti riescano.
Infatti, il concetto di "sequenza", inteso come serie di immagini aventi una concatenazione logica e temporale (causa/ effetto, prima/dopo), non è così intuitivo come potrebbe sembrare, e anche quando i ragazzi sanno cosa sia, non è detto che concretamente riescano a realizzarne una che abbia davvero efficacia sul piano narrativo.
Non si tratta soltanto di essere "bravi a disegnare" ma di saper "raccontare attraverso immagini". La prima è un'abilità, mentre la seconda è una competenza.

Durante l'anno scolastico 2013/14, ho utilizzato l'opera di Wiligelmo anche come argomento di un lavoro di gruppo. Ne parlerò in un prossimo post.



 

lunedì 14 luglio 2014

Verifiche: livelli di difficoltà

ATTENZIONE:
I seguenti livelli di difficoltà me li sono dovuti inventare. Non li ho desunti da libri di pedagogia, nè ho preso spunto da autori famosi, ma mi sono basata unicamente sulla mia esperienza personale e sui bisogni effettivi dei miei allievi.
Sentitevi quindi liberi di criticare, fare osservazioni e suggerire miglioramenti.
Questa tabella non è da intendersi come una gabbia rigida, ma piuttosto come un canovaccio da adattare alle proprie necessità.
Io stessa modifico in continuazione le verifiche e mescolo i diversi livelli in base alle caratteristiche dei miei alunni.

Livello 4    Normale  
 
-----------------------------
Livello 3    (Dislessia )

stessi argomenti rispetto alla classe. testi brevi, spezzati, esercizi di completamento testi e descrizioni di immagini date; maggior numero di immagini (anche a colori), schemi, eliminazione o limitazione delle domande aperte.   
-----------------------------
Livello 2    (Difficoltà di comprensione/ apprendimento con o senza dislessia - Difficoltà di alfabetizzazione)

Argomenti ridotti rispetto alla classe, testi brevissimi, descrizioni guidate, consegne semplificate, eliminazione delle domande aperte, esercizi di riconoscimento (immagini e schemi).   
-----------------------------
Livello 1    (Gravi difficoltà di comprensione/ apprendimento - Livello di alfabetizzazione 1)

Argomenti in parte diversificati rispetto alla classe. Esercitazioni grafiche o comunque pratiche. Consegne intuitive, esercizi di riconoscimento intuitivi.   
-----------------------------
Livello 0   (Gravi difficoltà di comprensione/ apprendimento, con difficoltà anche di manualità e uso degli strumenti. - Livello di alfabetizzazione 0 con presenza di difficoltà di apprendimento)

Argomenti diversificati rispetto alla classe. Esercitazioni grafiche o comunque pratiche. Consegne intuitive, esercizi di riconoscimento intuitivi riguardanti la quotidianità o argomenti di interesse personale o esperienze vissute. 
----------------------------- 
Livello 0 alf.  (alfabetizzazione)
   
Livello di alfabetizzazione 0 con livelli normali di apprendimento.
Argomenti diversificati rispetto alla classe. Esercitazioni grafiche e di completamento. Consegne intuitive, esercizi di riconoscimento riguardanti terminologia semplice (sulla quotidianità o esperienze vissute).   


Lezioni di Storia dell’Arte: Impressionismo (Monet - La Grenouillère)

...


 
LETTURA DELL’IMMAGINE
Autore: Claude Monet
Titolo: La Grenouillère
Anno: 1869
Tecnica: olio su tela
Dimensioni: 74,6 x 99,7 cm
Collocazione: New York, Metropolitan Museum of Art
Soggetto: paesaggio

Notizie sul movimento artistico di appartenenza: l’Impressionismo


Il 15 aprile 1874 si apriva a Parigi una mostra organizzata da un gruppo di giovani artisti che si opponevano all’arte ufficiale; è la data di nascita dell’Impressionismo.
Facevano parte del gruppo: Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas. Frequentavano inoltre il gruppo anche Paul Cézanne e il
fotografo Nadar.
L’Impressionismo è il primo movimento dell’arte mod
erna. All’inizio esso non ebbe molto successo: il termine “Impressionismo” fu usato in senso spregiativo da un critico d’arte; i quadri sembravano solo abbozzi in attesa di essere finiti.

LA PITTURA EN PLEIN AIR (all’aria aperta) 
L’interesse principale degli Impressionisti è lo studio dei COLORI e della LUCE, che cambiano continuamente a seconda dell’ora del giorno, della stagione e del punto di vista.
Per questo motivo i quadri devono essere dipinti con una tecnica veloce, a piccoli tocchi di colore, che, osservati ad una certa
distanza, suggeriscono il movimento e la vibrazione dell’atmosfera.
Lo stesso tema può essere dipinto da più pittori e il risultato non sarà mai lo stesso, perché ciascuno ha il suo mondo interiore e vede la
realtà in modo differente. Spesso gli Impressionisti dipingevano fianco a fianco lo stesso soggetto per poi discutere il risultato ottenuto.

L’uso della fotografia

La conoscenza e l’uso della fotografia suggeriscono agli Impressionisti inquadrature rivoluzionarie: in particolare Degas, usava “tagliare” le figure per dare un’impressione di aver colto, come fa
la fotografia, un breve istante, un attimo di vita. Tagliando le figure al margine del dipinto, Degas intende far capire che la scena sta cambiando.
Questo procedimento è particolarmente indicato per esprimere la rapidità e la varietà di movimenti nei quadri che il pittore ha dedicato
al mondo dei balletti e del teatro.

Notizie sull’autore: CLAUDE MONET


(1840 – 1926) L’artista che portò avanti per tutta la vita le ricerche degli Impressionisti sulla luce e sul colore fu Claude Monet. Per studiare le variazioni della luce nelle diverse ore del giorno egli sceglieva un soggetto (ad esempio la serie dei “Pioppi” o dei “Pagliai”) che dipingeva più e più volte in diverse condizioni atmosferiche e di luce. Alla cattedrale di Rouen, Monet dedicò cinquanta dipinti, compiuti nel 1894. In queste opere la facciata della cattedrale, che occupa tutto il dipinto, cambia secondo il tempo, l’atmosfera, l’ora in cui l’artista la dipinge.

La serie delle ninfee
Nel 1883, Monet si trasferisce a Giverny, ed elabora il giardino della sua casa in modo da avere una fioritura tutto l’anno. Realizza anche
un giardino d’acqua in stile giapponese con molte piante acquatiche, tra le quali le ninfee, un fiore molto di moda in quell’epoca, frequente anche nelle stampe giapponesi. Le ninfee diventarono il soggetto preferito di Monet, che ne fece innumerevoli varianti, rappresentando soprattutto il gioco della luce riflessa sulla superficie dell’acqua.

ANALISI DELL’OPERA
 

COSA raffigura l’immagine? Elenca e descrivi tutti gli elementi che la costituiscono.

“La Grenouillère” era un famoso ristorante sulla Senna, dipinto più volte dagli Impressionisti, che aveva
no l’occasione di studiare i riflessi degli alberi, delle barche e delle persone nelle acque del fiume (esistono infatti altri quadri sia di Monet che di Renoir che ritraggono lo stesso soggetto). Al centro dell’immagine si vede un isolotto collegato, tramite delle passerelle, alla riva del fiume e ad un barcone. Sull’isolotto, all’ombra di un albero, sostano alcune persone che sembrano conversare tra loro. Anche sul barcone, coperto da una tettoia, c’è della gente. In primo piano, ai bordi del quadro, vi sono delle barche ormeggiate. Sulla riva opposta del fiume si vede un filare di alberi. L’acqua riflette la luce e i colori autunnali del paesaggio.

COME è stato raffigurato il soggetto? Come sono stati stesi i colori? Quale tipo di composizione ha usato l’autore?

A causa dell’interesse di Monet per i riflessi sull’acqua, la linea dell’orizzonte è posta molto in alto, in questo modo il fiume diventa il vero protagonista dell’opera. Monet ha dipinto l’acqua con pennellate piccole e veloci, i contorni degli oggetti non sono ben definiti. La linea verticale formata dall’albero e dal suo riflesso, “taglia” l’immagine in 2 parti di diverse dimensioni: questa composizione asimmetrica contribuisce a dare all’opera un senso di movimento (schema 1).


Le barche e il battello - ristorante sono tagliati dalla cornice, come in una fotografia, suggerendo allo spettatore l’idea che lo spazio continui oltre il limite del quadro. Le inquadrature “fotografiche” sono molto utilizzate dagli Impressionisti (schema 2).





PERCHÉ l’immagine è stata realizzata in quel modo? Spiega cosa ha voluto esprimere l’autore e qual è la funzione dell’opera. 

A Monet interessava rendere l’idea del movimento e del cambiamento della luce e dei colori; il quadro ha una funzione descrittiva, in quanto i colori sono osservati dal vero (EN PLEIN AIR).
...


L'ANGOLO DEL PROF

L'analisi dell'opera secondo lo schema del COSA, COME, PERCHE' è piuttosto comune e si trova in diversi libri di Arte e immagine per le scuole medie, con poche variazioni.
Quella proposta qui è, secondo il mio parere, la più completa, perchè comprende una "fase preliminare" con le notizie sull'autore e sul movimento artistico di appartenenza (inquadramento storico).
Gli schemi di questa lezione sono miei. Solitamente, durante le mie lezioni, fornisco ai miei alunni due fotocopie dello schema dell'opera non colorate e faccio realizzare a loro le sottolineature delle linee compositive principali e le colorazioni.
In questo modo essi abbinano un'attività pratica alla lezione teorica, e ciò favorisce la memorizzazione dei concetti.

PER IL SOSTEGNO

Utilizzo lo schema de "La Grenouillère" anche per creare esercitazioni per gli alunni in difficoltà. Fornire esercizi sugli stessi argomenti seguiti dalla classe, aiuta gli alunni con disabilità a sentirsi parte del gruppo.
Cliccando sui seguenti link potrete scaricare materiali utili riguardanti questo argomento:

SCHEMI "Grenouillère"

Verifica Impressionismo Grenouillère livello 0/1

Verifica Impressionismo Grenouillère livello 1

Per la definizione dei diversi livelli vedi il seguente link:

Verifiche - livelli di difficoltà

Picasso, Guernica (1937)

...

Non amo particolarmente Picasso, ma Guernica è una di quelle opere che non possono lasciare indifferenti. Non per niente è stata censurata sia in Italia che in Germania durante i rispettivi regimi dittatoriali. A quel tempo, non se ne potevano pubblicare le riproduzioni, segno che l’arte, quando dice la verità, è un’arma potente e temuta.



Ai miei allievi faccio fare l’analisi di quest’opera da anni, è uno degli argomenti d’esame che chiedo di più. Nel 2010, dopo aver corretto le verifiche di storia dell’arte, ho estrapolato alcune delle descrizioni fatte dai ragazzi.
Ho deciso di pubblicarle così come sono, errori compresi, per dare un esempio di come dei normalissimi ragazzi di 14 anni siano riusciti a comprendere il messaggio di questo quadro così famoso.

- Prima descrizione (confusa... ma coerente con l'immagine descritta!)


Nel quadro di Pablo Picasso “Guernica”, il pittore rappresenta vari personaggi; partendo da sinistra a destra si notano distintamente il toro e il suo didietro e sotto di esso una figura incomprensibile di una donna che piange per la morte del suo bambino nel grembo, ucciso dal toro, poi più a destra un uccello e degli uomini accasciati a terra dal dolore poi affianco ad essi il cavallo con sopra una specie di sole con accanto una lampada a olio che sbuca fuori da una finestra di una casa e a terra il braccio di un uomo morto che impugna una spada spezzata accanto a essa vi è un fiore. Un uomo più a destra in piedi con una gamba e l’altra ferita e deformata cammina verso la luce mentre affianco a lui un altro uomo che urla dalla disperazione perché gli sta bruciando la casa e non si capisce se lui si trovi dentro oppure fuori dall’abitazione.

Mirko III A 2010
...

- Seconda descrizione (versione splatter!)


Tutti i personaggi hanno la bocca aperta come per urlare dal dolore e disperazione e tutte le figure sono deformate. C’è un toro che sembra attaccare la gente e lui non è ferito come gli altri al contrario del cavallo con lame e spade attaccato e pugnalato, e dolorante di tutte le ferite subite; bracci staccati gente sgozzata; un lampadario insolito con i bordi seghettati e con una luce fiacca stanca; un braccio staccato con una spada spezzata come se fossero stati sconfitti e un piccolo fiore di speranza ma molto piccolo quasi che sta per svanire poi gente che vuole salvarsi ma che non servirà a niente; un uomo cerca di uscire da casa sua con una torcia perché la casa va a fuoco chiedendo aiuto ma senza riuscita; poi un uomo che va all’inferno sprofondando in una fossa urlando di dolore per le gambe spezzate.

Nora III D 2010
...

- Terza descrizione (il precisino della classe…)


A sinistra troviamo il toro e lì vicino c’è anche una madre che si dispera perché ha in braccio il figlio morto. Troviamo poi un uccello che vola e più a destra il cavallo. Sopra di esso c’è il lampadario. Sotto al cavallo troviamo un braccio con una spada spezzata e vicino un fiore. Più a destra c’è un personaggio che allunga il braccio e con in mano una lampada a petroli. Sotto c’è una persona ferita alla gamba e che quindi è costretta a trascinarla. Troviamo inoltre un’altra donna che scappa gridando disperata. Nella scena il cavallo viene ferito e la città distrutta. Nel quadro c’è confusione come quella che c’è durante il bombardamento a una città. Contemporaneamente il quadro mostra quel che succede dentro a una casa che viene distrutta e fuori nelle strade.
La figura è stata divisa in tre parti, la centrale è il doppio delle laterali; [l’opera] ha una composizione piramidale che parte dalla lampada a petrolio e finisce vicino agli angoli in basso. L’autore utilizza solo i neri, grigi e bianchi perché danno l’idea della tristezza che porta la guerra. Quest’opera ricorda il bombardamento della città di Guernica e Picasso voleva denunciare l’orrore e la tristezza che porta la guerra.

Riccardo III C 2010
...

Se non riuscite a vedere tutte le figure descritte, non vi preoccupate, non è colpa vostra… il problema è che è difficile trovare una buona riproduzione del quadro, che in realtà è alto tre metri e mezzo e largo più di sette metri e mezzo (per la precisione 349,3x776,6 cm).
Per questo motivo ai miei alunni ho fornito questo schema fatto da me, in cui ho ricalcato solo i contorni delle figure, escludendo le campiture di colore.
...

...
Tuttavia per capire bene la struttura compositiva occorre aver presente almeno le zone chiare e quelle scure del quadro (anche se non si vedono bene le sfumature, non importa), perché solo così si riesce a cogliere lo schema piramidale dell’opera (lo schema piramidale, con cui martello i miei allievi fin dalla seconda media, è una struttura compositiva tipica del Rinascimento).
...

...

Se si osserva bene, negli angoli in basso, a destra e a sinistra, Picasso colloca due forme chiare, una mano e un piede, che formano la base di un triangolo, il cui vertice è formato dal lampadario in alto, a forma di occhio. Questo schema è utilizzato per mettere in risalto il personaggio più importante dell’opera, il cavallo (che è anche la figura che occupa lo spazio maggiore nel quadro).
...

...

Picasso utilizza diversi trucchi compositivi per accentrare l’attenzione dello spettatore su questa figura, nell’apparente caos delle figure dipinte, che si compenetrano l’una con l’altra, secondo uno stile pittorico tipicamente cubista.
________________________________

Un esercizio molto utile che faccio fare ai miei alunni, è quello di far loro colorare lo schema dell’opera con un colore diverso per ogni figura presente, ad esempio il cavallo di verde, il toro di rosso, eccetera. 
In questo modo essi scoprono che non è facile per niente trovare i confini delle diverse figure. 
Sperimento questo esercizio da anni, è un buon metodo per far “entrare” i ragazzi nel quadro e far loro memorizzare le diverse forme. Attraverso questo esercizio pratico, tutti si sentono coinvolti, sia i più bravi (che all'inizio lo prendono sottogamba credendo sia una stupidaggine, e poi si rendono conto che non lo è per niente) sia i meno bravi, che si sentono rassicurati perchè devono "soltanto" colorare. 
Ingrandendo lo schema in formato A3, ho utilizzato questo esercizio anche con ragazzi con diversi gradi di disabilità, sempre con buoni risultati.
...

Gli schemi compositivi dell'opera di Pablo Picasso, Guernica, sono di Mara Bagatella
...