giovedì 14 aprile 2016

La didattica dell'arte in età infantile: un'esperienza

Scuola d'arte - corso per bambini
Chiampo 1997

Qualche giorno fa ho "riesumato" una cartellina polverosa, dove avevo conservato parte del materiale di un corso di disegno e manualità per bambini che avevo tenuto nel 1997, in collaborazione con il Comune e la Biblioteca del mio paese.

Riguardando le opere dei miei allievi, tutti tra i 6 e i 9 anni, sono rimasta sbalordita dalla qualità degli elaborati. Avevo anche curato una piccola esposizione di fine corso, con delle didascalie esplicative sul lavoro svolto. 

Non avevo nemmeno il computer a quel tempo, i cartelli li avevo scritti a mano.

In questi giorni sto lavorando al "curricolo verticale", che per i profani sarebbe il nuovo metodo di scrivere i programmi scolastici secondo le Indicazioni Nazionali.


Scuola d'arte - corso per bambini - Chiampo 1997
esposizione dei lavori


Scuola d'arte - corso per bambini
Chiampo 1997
La differenza fondamentale tra questo nuovo metodo e il vecchio è che l'accento viene messo sulla "continuità" che dovrebbe esserci tra un ordine di scuola e l'altro. In pratica, le abilità e le competenze di ogni materia, dovrebbero essere insegnate con gradualità, a partire dalla Scuola dell'Infanzia, proseguendo durante i cinque anni della Scuola Primaria, per poi portare a termine un percorso coerente alla fine della Secondaria di Primo Grado (le vecchie Scuole Medie, per intenderci).

Per questo motivo ho recuperato il materiale dalla vecchia cartellina, per riportare qui i testi delle didascalie che avevo scritto allora.
La didattica dell'arte in età infantile ha infatti delle peculiarità; si deve tenere presente che ad ogni età si guarda e si interpreta il mondo in modo diverso. Spero che questi brevi testi, corredati da immagini realizzate dai miei piccoli allievi di allora, possa essere di stimolo ad insegnanti e genitori.


I DISEGNI DEI BAMBINI

"Ritratto" - Simone (6 anni) Scuola d'arte - Chiampo 1997


Il bambino ha caratteristiche psicologiche tipiche della sua età e non deve essere considerato un adulto incompleto. Ogni bambino ha inoltre delle esigenze peculiari, date dalla singolarità del proprio carattere, che si manifestano in modo diretto e genuino e che, unite alle caratteristiche proprie dell’età, gli fanno vedere il mondo in una prospettiva diversa da quella della maggior parte degli adulti.
Per questo motivo, i disegni dei bambini devono essere “letti” con una chiave diversa dalle immagini elaborate dagli adulti.

È inutile, se non dannoso, imporre ai bambini un’educazione al realismo, ovvero obbligarli a imparare a rappresentare la realtà così come la vede un ipotetico adulto medio, con colori e forme che obbediscano a regole tradizionali; tale obbligo non fa che bloccare la fantasia e la creatività del bambino.

LO SPAZIO
Esercizio di completamento - Giulia, 9 anni -
Scuola d'arte - Chiampo 1997

L’appropriazione e l’organizzazione dello spazio da parte del bambino è una delle finalità principali dell’insegnamento dell’educazione all'immagine. Manipolando il materiale pittorico, infatti, il bambino si avvicina gradatamente alla conoscenza dei concetti di distanza, misura, ripartizione regolare dello spazio, rapporto figura/ sfondo, proporzioni.
Inoltre, dato che esiste una relazione piuttosto stretta tra controllo visivo e impulso motorio, il bambino, tramite il disegno, assume la coscienza del proprio corpo, delle proprie capacità e dei propri limiti, e impara quindi a conoscere meglio se stesso.

IL COLORE

"Albero" - Beatrice (9 anni)- Scuola d'arte - Chiampo 1997

In arte, l’uso del colore è strettamente legato all'emotività. Nei disegni dei bambini, questa caratteristica emerge con maggior forza: infatti i bambini scelgono il colore secondo criteri psicologici ed emotivi e non si preoccupano del fatto che esso corrisponda o meno alla realtà. Crescendo, il bambino comincia gradatamente a cogliere le relazioni tra colori e oggetti, fino a raggiungere, verso gli 11-12 anni, una fase “realistica”, in cui scopre il variare dei colori rispetto alla luce.
È bene non forzare il raggiungimento di questa meta, ricordando anche che in arte la validità della scelta cromatica si basa sulle implicazioni psicologiche del colore piuttosto che sull'effetto realistico.

"Il pittore" - Francesco (6 anni) Scuola d'arte - Chiampo 1997

IL RACCONTO


La creatività e la voglia di esprimersi del bambino devono essere continuamente stimolate da parte dell’insegnante.
Un valido mezzo per stimolare l’immaginazione è il racconto: una fiaba, una poesia, o anche semplicemente una spiegazione fatta in modo coinvolgente e interessante, possono ottenere l’effetto di indurre i bambini a nuove associazioni mentali.

Illustrazione della fiaba "Maria di legno" (Valentina, 9 anni)
Scuola d'arte - Chiampo 1997



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